Altro gruppo dalla Sicilia, sempre in fermento, stavolta ci spostiamo ad Agrigento, da dove provengono i The Krushers, uno dei gruppi hc piu' attivi che c'e' in circolazione, almeno dal punto di vista delle produzioni.
Ecco a voi, infatti, Processo Successo secondo album dei tre usciti soltanto nel 2007, il nono sui dieci usciti dal 2001, che fan parte dell'intera discografia del gruppo.
Se i precedenti lavori, non mi convincevano del tutto, questa volta il gruppo ha fatto davvero centro, confezionando 12 tracce di violento hc, con ampi sprazzi di influenze grind e black metal, connotati da testi rabbiosi e di denuncia sociale, cantati esclusivamente in italiano e Agrigentino, ed una registrazione sporca ma pienamente soddisfacente.
L'album si apre con "Non allineati" che sin da subito mette in chiaro il suono del gruppo, batteria tiratissima, ed una voce urlata che esprime al meglio la rabbia contenuta nelle liriche, ottimo anche il growling che si alterna alla voce.
"Proprieta' privata" alterna parti ritmiche a parti piu' veloci, rispetto al precedente pezzo ruolo di primo piano lo ottiene la voce growl; si prosegue con i bellissimi ritmi dettati dalla batteria di "Stato cane", che rappresenta uno dei pezzi piu' riusciti del disco.
Particolari le due tracce successive "Bushittuni" e "Bossi Fucilatu !!!", pezzi velocissimi con la particolarita' di essere cantati in dialetto, ma nonostante questo si fan comprendere appieno.
Piu' musicale risulta la ballata ironica "L'anarchico a cavallo", che lascia spazio ad una buona cover di "Ribelle per moda", storico pezzo dei milanesi Wretched.
L'ottavo pezzo, "Rasta basta", e' una rabbiosa traccia, tema trattato piu' che ovvio gia' dal titolo, la fanno da padrone le voci rauche ed aggressive, questa volta a spiccare e' l'ottima chitarra, che ruba la scena anche nella successiva "U.R.S.S."
Si prosegue con la canzone piu' lunga di tutto l'album,"Commissario libertario", sonorita' piu' tirate e pesanti, urlato furioso, accompagnato da precisi assoli di chitarra.
Il disco si chiude con gli ultimi due pezzi "Asso di bastoni" e "Silenzio sionista", il primo risulta la perla del disco: veloce, rabbioso, le due voci si alternano perfettamente, ed un testo che convince piu' che altrove; il secondo pezzo, invece e' ancor piu' carico di violenza, cantato come la quarta e quinta traccia, in dialetto nativo.
Sicuramente Processo Successo rappresenta, tra gli innumerevoli album dei The Krusher, quello che piu' di tutti appare di miglior fattura, se nei precedenti non tutti i pezzi raggiungevano livelli discreti, qui tutti e 12 i pezzi raggiungono risultati qualitativi elevati.
Forse e' finalmente giunta per i ragazzi di Agrigento l'ora di una consacrazione nella scena hc.
Joel

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