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Airesis - [2007] Spettri
Airesis - [2007] Spettri
01 - Ein Gespenst
02 - Il Fuoco
03 - Fluorescenti Al Buio
04 - Silenzio
05 - Il Ritorno Del Sole
06 - Un Giorno Qualunque
07 - Eroi
08 - Parentesi
09 - Vernice Fresca
10 - Aspettandomi
11 - Ancora Immobile
12 - Ultima Istanza
13 - Quello Che Il Tempo Richiede
14 - Discorsi Del Cazzo
"Diceva un volto nero su uno sfondo rosso appeso al muro di camera; devi mirare all'impossibile se vuoi raggiungere il possibile."
Finalmente.
Ebbene si utenti di punk4free, quello che sto per andare a recensire in ambito melodic hc, secondo me e' il miglior album di questo dannato 2007.
Sparatemi pure per questa dichiarazione, ma non ce n'e' per nessuno.
Quando nelle canzoni trovi tutto quello che il tuo essere vuole esprimere, quando ogni singola parola e' misurata e non tirata in mezzo solo per adeguarsi, esce fuori pura poesia.
Questa e' una produzione completamente in italiano, libera, suonata strepitosamente bene e cantata altrettanto.
Fatta di storie, di orgoglio, di attitudine.
Roma partorisce ancora un grande gruppo, immenso per tematiche e gioia di gridare al mondo le proprie idee.
Ribelli, incazzati, orgogliosi di essere da un parte, fieri di una posizione che deve rimanere permeata nel cuore.
Tutto questo e altro va sotto il nome di Airesis.
Per spiegare ancora meglio a tutti voi chi sono questi ragazzi vi copio interamente la loro bio, presa direttamente dal loro myspace:
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"Quelli come me preferiscono violare un confine, piuttosto che tracciare un altro limite".
"Manifesto Eretico"
Airesis e' un collettivo composto da un bassista, un batterista, un cantante e due chitarristi. I nostri nomi anagrafici non sono segreti ma neppure importanti. Forse li troverete da qualche parte nel disco. Non ci definiamo artisti ma artigiani, come il falegname costruisce un tavolo, noi costruiamo canzoni. Ingegneri dell'anima come dicevano i russi. Abbiamo un'idea del punk rock comunitaria, democratica, solidaristica. Siamo nemici di ogni pretenziosita' e solipsismo. Oggi tra i musicisti e' poco in voga la comunita'. Al contrario va forte il clan, la crew, il cenacolo, l'unione temporanea tra narcisisti che si dicono a vicenda quanto sono bravi senza pensarlo, nel lasso di tempo che precede il loro mandarsi a fanculo. Il tutto corredato da foto patinate, vestiti di marca, pettinature improbabili e profili myspace. La nostra concezione della musica e della scena fa a pugni con il suo verticismo, il suo culto della celebrita', il suo virtuosismo progressivo fine solo a se stesso.
L'industria culturale rende l'opera secondaria rispetto al personaggio, vende quest'ultimo in subordine alla prima. La nostra e', e sara', una guerriglia incessante e dissacrante per riportare al centro della riflessione la musica e ridimensionare chi la suona. La rockstar e' l'immagine dell'autonomizzazione del musicista rispetto alla scena, i gradi di separazione tra artista e pubblico vedono allontanarsi la comunita' umana sugli orli di centri concentrici sempre piu' grandi.
Ignoriamo quasi tutte le riviste e webzine di settore, il culto della personalita' le ha seriamente compromesse, oggi sono principalmente un accessorio del consumo, con poche eccezioni. Per fortuna il consumo stesso sta cambiando, le vecchie modalita' vengono spazzate via, l'industria del disco deve cambiare o morira'. Dinosaurs will die, dicevano. Gli stessi gruppi non possono piu' vivere di rendita, devono sbattersi, riscoprire l'umilta'.
Sudare e suonare, tornare ad essere itineranti, cantastorie, portatori di una testimonianza. Questo puo' abbattere le barriere o renderle aggirabili. Forse il peer-to-peer sta finalmente concludendo il lavoro iniziato dal punk. Per finire, il nostro disco e' protetto da copyleft, il che significa che chiunque puo' riprodurlo senza pagare diritti o multe di nessun tipo. In questo modo il copyright viene totalmente pervertito rispetto ai suoi scopi originali, diventando una garanzia della libera circolazione. Per questi e per tanti altri motivi da oggi un nuovo spettro si aggira per la scena.
ERETICI DI TUTTO IL MONDO UNITEVI!
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Cosa dire se non grandi.
Gia' tutto questo potrebbe darvi un buono motivo per mettere a scaricare di corsa questo fantastico cd.
Ma continuo in questa mia acerrima battaglia.
Vado con la recensione.
Quattordici canzoni permeate di rivolta.
Piene di ideali mai dimenticati, di gioia nell'essere diversi.
Suonate da dio, come finora pochi altri gruppi passati sul nostro spazio avevano fatto.
Una produzione incredibile, sopra le righe in cui ogni singola parte e' curata fino al minimo dettaglio.
Non voglio dilungarmi ancora, proprio perche' questo cd va ascoltato e credo che ognuno di voi possa capire da solo la validita' di una band come questa.
Seguiteli, ascoltateli, andate ai loro concerti.
Fatevi conquistare da questi spettri eretici.
In un mondo in cui l'eresia oramai e' destinata a pochi di noi.
A voi Aresis, grazie per quest'album.
Good luck kids
Neverstop85
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