L'esigenza massima dell'artista e mettere nero su bianco i malesseri dell'uomo che vive nel quotidiano ed esorcizzarli senza subliminarli, al fine di far musica che assuma connotazioni di esternazione attiva di rimozione di ogni oppressione che l'uomo vive, per non cedere mai all'idea del "va tutto bene", quando la fuori si lotta per sopravvivere.
Siamo tutti alla ricerca di un rumore che ci porti ad uscir fuori da uno stand-by emotivo che la pandemia ha solo enfatizzato.
Fast, l'ultimo lavoro de il Body, e' quel mix famelico che ti porta ad uscire da un personale inferno che costringe la nostra esigenza ad arrancare sogni e bisogni.
Nati alla fine del 2014 a Milano dopo svariati cambi di line up che non hanno intaccato la loro matrice iniziale espressiva. La produzione musicale della band e' molto ampia e non cadono nel cliche' di molte band nell'atto di pubblicare materiale costringendo se stessi dentro un genere preciso e prestabilito. Il loro progetto si fonda sull'esternazione emotiva ed espressiva di cio' che vivono dentro le proprie giornate, il vomito dovuto a questa societa' capitalista ed oppressiva. Mediante un misto tra punk, rock e metal esorcizzano il male di vivere senza metterlo sotto al tappeto ma definendone tutti i connotati.
Molti brani da loro scritti, composti di volta in volta, ai vari live presso i centri sociali, i locali e le case occupate di Milano e dell'hinterland. E' da menzionare, inoltre, il datato supporto dell'associazione La Fabbrica, che li ha portati a suonare diverse volte sul palco dell'Eterotopia di San Giuliano.
Fast e' il loro ultimo album, pubblicato a fine del 2020, registrato e mixato da Davide Albertinetti presso il Kubi Soundlab.
Attraverso un filo conduttore che unisce una critica intelligente e facocitante alla nostra abbellita societa' sul profilo concettuale, sotto il profilo musicale si raccontano in undici brani dove il punk grezzo e primordiale e' sostenuto da atmosfere veloci tra thrashcore e punk hardcore, ed alternative rock dalla voce brutal e ritmi pieni, saturi e personali.
L'apripista "Fast", che da il nome all'album si poggia su sonorita' tra thrash, groove metal e punk hc; "L'Uomo Valanga" e' un brano pieno di veleno e rabbia, caos e violenza sotto rumore acustico e ben distribuito.
"Tre Metri Sopra Satana", brano punk ruvido che rivisita in salsa infernale la Divina commedia; "Cocaline", brano dall'appeal punk che descrive un sentimento di risentimento verso comportamenti non proprio empatici dell'uomo odierno.
Il punto di rottura dell'album e' affidato agli ultimi brani come "Assalto Al Re", che si avvale di saper miscelare generi musicali e porta alla ribalta il senso di lotta di vivere per resistere alle intemperie della vita. "Punk S.P.A.", rumore ruvido e primitivo; "La Caduta" e "La Fine", due brani uniti da un andamento strisciante e melodico per poi cambiare in atmosfere violente ed esplosive.
"Giulio Andreotti", brano che proietta una diretta denuncia che si snocciola attraverso un mix tra punk e metal. Conclude l'album "Pistolero", si serve di strumenti armonici ed inserimenti arpeggiati di chitarra ed armonica, che lascia il posto a rumore vibrante e linfatico sostenuto da rock garage in salsa thrash.
Tirando le somme, non cadendo mai nella banalita', pur utilizzando dinamiche semplici e' un disco che convince che tu sia un punk o no. Eclettico e diretto e' la perfetta colonna sonora di questi cieli porpora che ci attendono.
Cito i brani "L'Uomo Valanga", "Tre Meetri Sopra Satana", "Punk S.P.A.", "La Fine", rappresentano per me la vera essenza dell'album. Consiglio agli ascoltatori di Reproach, Holy Terror, M.O.D. di non perdersi assolutamente questo album.
Ms_Antrophy

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