Questo e' il primo spunto di riflessione del primo full lenght del duo di Rovereto Gufonero un concept, per dirlo con le parole della band, "che tratta delle sensazioni legate alla fase dell'addormentamento, come i sogni o gli incubi."
Ma andiamo con ordine perche' di cose da dire su Ipnagogico ce ne sono davvero tante.
Infatti il ritorno di Andrea (batteria e voce) e Marcella (basso e voce) e del loro collaudato sludge sporcato dal noise trasuda cura in ogni dettaglio il tutto racchiuso in una cornice puramente d.i.y.. Dopo il primo 7", lo split con i Sovereign, quello con i La Cuenta ed il live in quarantena benefit per Radio Blackout i nostri tornando alla grande ribadendo, se ce ne era ancora bisogno, che per realizzare un ottimo disco non servono risorse illimitate ma soltanto idee e attitudine. E loro ne hanno da vendere.
L'album infatti e' stato registrato durante il lockdown nella famigerata Baitattack, dimora del duo, grazie al Frizzer Studio (mobile) da Lorenzo Piffer mentre per il mix e mastering si sono affidati a Trai Studio da Dave Curran.
Non e' finita qui infatti il disco esce grazie ad un manipolo di etichette che vede coinvolte Annoying Records e The Fucking Clinica (ancora una volta progetti nati dalle idee del duo) e altre otto label: Drown Within Records, Fresh Outbreak Records, Home Mort Productions, Little Naples, SHOVE Records, Sonatine Produzioni, Vollmer Industries, ZAS Autoproduzioni.
Ma e' con le grafiche curate dallo street artist internazionale Ericailcane che i nostri si superano, una rappresentazione magistrale delle tematiche contenute in bianco e (soprattutto) nero a fare da contrasto al vinile rosa corallo fluo uscito in 300 copie. Chapeau!
Musicalmente il suono dei Gufonero e' quel collaudato, rumoroso e graffiante slugde a cui ci hanno ben abituato forse ancora piu' maturo e convincente dei lavori precedenti, in alcuni brani come quello di apertura "Scoperto", "Assenza" (che vede anche il featuring di Giorgio Grimorio Luciani) o "Polaroid" la componente noise e' acccentuata rispetto al passato. Suoni opprimenti e claustrofobici accompagnati da voce sofferente e graffiante ci scortano per tutto il disco, una prova superlativa sostenuta dall'ottima tecnica del duo che in quanto ad esperienza hanno poco da invidiare.
Ipnagogico risulta un album che rasenta la perfezione grazie alla cura di ogni minimo dettaglio, un must per gli chi mastica certe sonorita' ma che dovrebbe essere ascoltato, posseduto e custodito gelosamente da chiunque respira e vive l'hardcore e le dinamiche do it yourself.
Joel

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