L'Italia e' un plastico di una previsione ben assestata sempre a leccare il culo agli yankee, e vive di stenti (tie' ho fatto pure la rima), e' una Medea che divora i suoi figli, togliendo dalla famosa clessidra quella goccia di consapevole bisogno sostituendolo con qualche ultima moda del cazzo. Si incastra cosi' il nuovo lavoro dei Kokadame - realta' della Val Tidone, nati in una cantina nell'inverno pandemico nel 2021, con un irriverente predisposizione alla critica sociale e generazionale riescono a lanciare, tra satira e assetti punk, messaggi contro la merda che ci libra attorno che avanza.
Avevo gia' avuto modo, sul sito di parlare del loro progetto lo scorso anno in occasione del debutto Sara' L'Aria Della Val Tidone? ed eccomi di nuovo sul luogo del misfatto per "raccontare" la nuova uscita Downloud, diy al cento per cento, autoprodotto e registrato in sala prove alla Bastione Records. Pubblicato lo scorso Febbraio, attraverso sei brani i nostri col solito piglio diretto e mordace senza mezzi termini - tracce serrate e corrosive che non le mandano a dire alla societa', ai ruoli istituzionali, a tutto il contorno che ci strozza il respiro. Sei tracce dove concentrano il proprio flusso sonoro tra riffing dissonante hard rock intervallato a soluzioni street punk/rock guidato da fraseggi sfrangiati di chitarre e basso distorti, a volte taglienti e fuzzettoni, drumming preciso alternando anthem corali a sfuriate acide vocali.
Brani come "Ancora E Ancora", fervida traccia che fa da apertura al disco, costruita dentro invettive rock'n'roll spregiudicato, corrosivo e fuzztone molto seventies, o "Marionette" punk tirato guidato da riffing pungente, linee batteristiche decise, linee di basso fangose, la massa vocale leggermente acida risiede di quel gusto un po' street punk-Oi!, di quella coralita' che assieme alla combo sonoro risulta essere l'incastro perfetto. Un piu' che riuscito funambolico feedback sonoro indisponente e accattivante che dentro le tracce come "Adesso Cazzo Faccio?", traccia dal riffing corrosivo e tappeto sonoro mordente e "KO-KA-DA-ME!" traccia che fa da chiusa, corale e verace, un vero e proprio anthem del gruppo guidato da uno scheletro street punk scalpitante e serrato - sono la esternazione piu' forte del progetto dei Kokadame.
Rispetto al debutto dello scorso anno, si nota come i nostri abbiano raggiunto una certa maturazione compositiva riuscendo pero' a mantenersi molto ben saldi alle loro radici e non farsi mai "intaccare" da cliche' stilistici e compositivi, al fine di attrarre piu' pubblico perdendo se stessi. Realta' del genere vanno valorizzate perche' si percepisce ascoltando per bene una certa genuina consapevolezza e bisogno espressivo, che incontra la necessita' di dissentire a tutto cio' che ci circonda - e' di per se' qualcosa che si diversifica da molte realta' e gia' per questo meritano molto piu' di un ascolto.
Ms_Antrophy
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