Ad un anno di distanza la band toscana ci riprova con il primo disco e stavolta il risultato appare diametralmente opposto.
Il gruppo in questione e' un terzetto che si fa chiamare Cruels, in questo anno di silenzio discografico han colmato il gap che li allontanava da una valutazione positiva, attraverso un'attivita' live corposa ed una maggiore presa di coscienza nei propri mezzi.
Anche il suono del gruppo e' cambiato, spaziando maggiormente tra i generi ed assumendo una dose in piu' di personalita' ed origaninalita'.
Prima di scendere nel dettaglio, mettiamo un po' di ordine nella storia dei Cruels.
I Cruels nascono nel 2006, grazie a Efisio (chitarra) e Gianluca (batteria), ai quali si aggiungono circa un anno dopo Luca (voce) e Simone (basso).
Grazie ai Carking Massacre, Devastator e Acid Brains, il quartetto inizia a farsi conoscere a Lucca e registrano, nell'ottobre 2007, la prima demo contentente quattro pezzi.
Nel 2008 Simone lascia il gruppo, quindi Luca, oltre a continuare a cantare, passa la basso, giusto in tempo per registrare il primo disco nel novrembre dello stesso anno contentente stavolta cinque pezzi e registrato presso lo Lupo Studio Records di Chiesina.
Proprio la registrazione, che era il punto dolente della demo, in questo Queensway risulta curata in ogni suo aspetto, mettendo in risalto l'operato degli strumenti ed il cantato.
L'album, composto da soli cinque pezzi, ha una durata complessiva di poco superiore al quarto d'ora, liriche in inglese per quattro pezzi, che come il nuovo suono proposto dalla band, passano da rabbiose a piu' melodiche senza mai apparire forzate.
L'apertura del disco e' affidata a "To await (schock)", per un attimo il sangue mi si gela quando le note iniziali mi riportano alla mente Antisocialism dei Punkreas, ma per fortuna e' solo un breve inizio del pezzo, ed anche dal basso piu' corposo rispetto alla canzone "plagiata", complessivamentte la traccia ha una sonorita' punk rockeggiante, buona soprattutto appare il lavoro del basso (nda. forse sta qui la scelta del cambio di bassista) ed il cantato melodico.
"Strega" affronta tematiche sonore piu' sperimentali, pur non abbandonando la via dell'hardcore, emerge su tutto la buona prova della batteria ma anche la chitarra non delude.
Si prosegue con "Sunflower" che non si discosta piu' di tanto dal pezzo precedente, apparendo parecchio introspettivo e incline al melodico, pur non disdegnando momenti di maggiore impatto sonoro.
"Day of thunder" stavolta non lascia dubbi, hardcore melodico in tutta la sua durata, pur non essendo un amante del genere il pezzo non mi lascia impassibile all'ascolto, basta la prova della chitarra per un giudizio positivo, anche se le liriche meritano anch'esse una mansione speciale.
Il disco si conclude con quello che personalmente reputo la migliore traccia, "Alcohol Jam", suono hardcore rabbioso con qualche influenza metal, velocita' non elevatissime ma va bene cosi', una piccola curiosita' nella demo era presente una versione leggermente diversa dal titolo Alcohol Jack che nonostante fosse valida si perdeva in suoni troppo confusionari, cosa che ovviamente questa volta non accade.
Questo Queensway, nel suo insieme, appare un disco di buona fattura, la varieta' di suoni e la ricerca di melodicita' non piacera' a tutti, ma sicuramente potra' essere apprezzata da molti.
Insomma un passo in avanti per i Cruels rispetto alla loro demo, anche se c'e' ancora da migliorare, la strada intrapresa sembra quella giusta.
Joel

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.VIDEOCLIP.
Cruels - Sunflower (Live At Velvet, Lucca)

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