Libera Fame e' un concentrato di hc vecchia maniera di scuola italiana, connotato da rabbia e potenza sonora inarrivabili.
L'attesa dopo il fortunato T.S.O.L. Veri Suoni Della Liberta' e' stata lunghissima, ma il risultato ripaga appieno non lasciando nulla al caso, dall'artwork (in copertina troviamo una nota brigantessa, ovvero una donna che lottava per l'indipendenza del sud in epoche non troppo remote) ai testi, passando per i suoni violenti e veloci senza mai scadere in esperimenti musicali che si allontanano dalla matrice hardcore.
Questo disco segna anche la fine di un lungo percorso degli Affluente con Carlo Cannella alla voce (gia' ex di Stige e Dictatrista) nonche' fondatore del gruppo, che sta intraprendendo la carriera di scrittore con discreto successo (nda. da leggere il suo esordio letterario Tutto Deve Crollare).
Quello che piu' colpisce del suono proposto e' quella originalita' presente, pur non allontanandosi dal fondamentalismo hardcore (fondamentalismo inteso come, da definizione wikipediana, "interpretazione letterale dogmatica di testi sacri, o loro equivalenti fuori dell'ambito religioso, che assuma i relativi precetti a fondamenti [...] rifiutando ogni ideologia in contrasto con essi.") che li caratterizza tecnicamente; originalita' che si ritrova nei testi che attraverso una sottile ironia lanciano messaggi chiari e diretti nel descrivere tutto cio' che ci circonda.
Se poi le liriche son arricchite dalla particolare voce (chiara e comprensibile, un evento raro nell'hc) di Cannella dalla potenza sonora e corposita' incredibili, si puo' gia' immaginare l'impatto che il disco riesce ad avere. Libera Fame e' composto da 15 pezzi, che mai superano i 3', testi esclusivamente in italiano e registrazione magistrale, curata dall'etichetta SOA Records (come i precedenti 7" Logica Dominante '93 e Moltitudine Suina '94).
L'album si apre con un dialogo eloquente tratto da Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto, per poi esplodere immediatamente in tutta la sua potenza con "Dentro me", connotato da riff di chitarra e ritmiche serrate che accompagnano splendidamente i cambi della rabbiosa voce; si prosegue con altri due pezzi devastanti "Un'elegante bocca democratica" che alterna alla quasi totalita' delle ritmiche devastanti momenti piu' ragionati e "Piano anti-genesi" altra bella traccia dalla batteria tupatupa e dalle chitarre a tratti pesanti, il tutto condito da liriche pirotecniche "...uno stupratore di bambini ti regala una croce e te la ficca in culo, su su fino a stringere il tuo cervello in una morsa e a ridurlo in pappa, un maniaco hitleriano reclama il suo diritto al domino teocratico del mondo, alle sue fottute cazzate imperiali e ai forzieri della banca vaticana..."
Si prosegue con "News managment" brano gia' apparso nello split Fabrika Bulloni del '95 diviso con i Monkey's Factory, seppur questa nuova versione, riveduta e corretta, appere piu' convincente; e "L'insieme formale del vissuto" un'altra scheggia hc senza fronzoli, breve e diretta.
"Libera fame" e' il pezzo piu' bello del disco (anche se e' trovare un pezzo che sia superiore agli altri e' davvero difficile), tecnicamente ineccepibile, cambi di ritmo repentini e senza sbavature, voce urlata e carica di emotivita' e liriche ancora una volta da brividi potenti e rabbiose, "...Potersene andare, far libera fame, rispondere no a una vita, che adopera amore e pieta', famiglia e terra per legarti le mani. Le mani.".
Scorron via senza nessun momento di quiete i successivi pezzi al limite con la schizofrenia "Segnato a dito ovunque" e "Privatizzazione della guerra"; un po' piu' ritmata ma non meno incazzata e' invece "Pratiche dell'artificio".
Altre gran belle canzoni HC (con H e C maiuscole) sono "Spettacolo del buon governo" dalle ritmiche lestissime che pero' non si fa mancare momenti piu' frenati, "La sovranita' del riso" dalla rabbia elevata all'ennesima potenza, piena zeppa di accellerazioni stop e successive ripartenze e liriche ancora una volta funamboliche.
Si prosegue con altri due pezzi piu' cattivi soprattutto nelle liriche "Stato di guerra permanente" anch'esso carico di stop'n'go e la rapidissima "Morte in arrivo" che non presenta quasi nessun momento di sosta o calma, scorrendo via come una saetta.
L'album si chiude con "La tonalita' del niente" ed "Insieme" altre due tracce ineccepibili ed esaltanti.
Inutile nascondere che questo Libera Fame e' uno dei dischi piu' riusciti di questo primo decennio del nuovo secolo, uno di quei lavori che mantengono vivo lo spirito e l'attitudine dell'hc italiano.
Nella sua interezza non presenta nessuna lacuna di sorta, riuescendo a trasportare l'ascoltatore in tutta la sua durata.
Dopo questo disco, come gia' accennato, Cannella, gia' assente nei live poiche' residente all'estero, lascia definitivamente il gruppo, che dopo un cambio di line-up registra uno split con i Contrasto registrando 4 nuovi pezzi, che sicuramente non han deluso le aspettative di chi ha avuto la fortuna di ascoltarle.
Joel
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