Come tutte le citta' portuali ha da sempre ospitato marinai di diverse nazionalita' che spendevano il loro tempo a zonzo nel quartiere per spassarsela prima che la loro nave venisse caricata e riprendesse il largo; per questo il quartiere vanta una fama di centro di divertimento e una delle strade piu' conosciute e' Reeperbahn, la celebre via a luci rosse.
La popolazione era perlopiu' formata da operai portuali e le condizioni di poverta' che la caratterizzavano si sono protratte fino agli anni '70. Oggi sono molti gli studenti che vivono a St. Pauli, attirati soprattutto dagli affitti bassi, consentendo al quartiere di mantenere una certa vivacita' intellettuale. A pochi passi da Reeperbahn si trova un'area cittadina chiamata Heiligengeistfeld, famosa per il suo luna park che si tiene tre volte l'anno per una durata complessiva di sei mesi; all'interno di quest'area sorge il Millerntor-Stadion.
E' proprio qui che ogni due settimana i pirati vanno all'arrembaggio.
Il club del St. Pauli nasce nel 1910, ma la vera svolta avviene negli anni '80. In questi anni la sede dello stadio viene trasferita nella zona del porto. Inoltre, in seguito alla recessione, molti abitanti del quartiere si trasferirono in zone meno povere della citta', fu cosi' che squatter, punk e artisti occuparono le numerose abitazioni abbandonate.
Ben presto lo stadio divenne un luogo di ritrovo per gli abitanti del quartiere che iniziarono a sostenere la squadra di calcio del St. Pauli sventolando il Jolly Roger, la bandiera con teschio e ossa incrociate.
La leggenda vuole che il vessillo dei pirati fu adottato dalla tifoseria in seguito a uno scherzo fatto ai giocatori per mano di un gruppo di squatter; da allora la bandiera nera non ha mai smesso di sventolare non solo allo stadio, ma anche per le vie del quartiere.
La prima azione del club e della tifoseria e' quella di chiudere le porte dello stadio ai "tifosi" di estrema destra.
Il fascismo, il razzismo e il sessismo non sono ammesse ne' all'interno dello stadio ne' per le vie del quartiere dove su un grande muro e' possibile ammirare un graffito che riporta la frase: "Kein mensch ist illegal", "Nessun uomo e' illegale". Quella del St. Pauli non e' solo una fede calcistica, ma una vera e propria filosofia, come dimostra la modalita' di gestione del club, quasi unica in Europa.
Prima di tutto bisogna ricordare che il St. Pauli e' una polisportiva che gestisce numerose attivita' sportive tra cui il tennis da tavolo, il rugby femminile e il pattinaggio: la gestione di tutte queste attivita' e' completamente nelle mani dei tifosi.
Circa vent'anni fa i supporter hanno dato vita al Fanladen, un coordinamento dei tifosi, in seguito alla decisione del club di edificare un nuovo stadio in un'altra zona del quartiere. Si scatenarono numerose proteste che impedirono la realizzazione di questo progetto.
Il Fanladen e' totalmente indipendente dal club e conta qualcosa come 14mila tifosi associati, di cui mille donne.
Periodicamente i rappresentanti dei tifosi sono chiamati a riunirsi in assemblea per discutere sulle scelte economiche e politiche del club e per eleggere presidente e consiglieri.
Inoltre il consiglio di amministrazione incontra regolarmente il Fans-club, il Fanladen e la gente del Jolly Roger, storico locale dove si riuniscono i tifosi.
Tra le decisioni prese dai tifosi ce ne sono alcune su cui non si transige: non si prendono accordi con produttori di armi e di tabacco; il nome dello stadio, Millerntor Stadion, non puo' essere venduto; infine 7-8 minuti prima del calcio d'inizio non si puo' fare pubblicita' all'interno dello stadio, questo spazio sara' utilizzato dai tifosi per creare atmosfera.
Insomma, il tifoso del St. Pauli merita e riceve un occhio di riguardo come ci dimostra l'ultimo progetto elaborato dai tifosi insieme al club: la creazione di uno spazio interno al Millerntor, denominato Fanraume, che possa diventare "un punto d'incontro, un centro sociale all'interno dello stadio", per dirla con le parole del vice presidente George Spies.
Il St. Pauli, con i suoi 20mila spettatori, svolge importanti azioni sociali all'interno del quartiere. Prima di tutto offre settimanalmente lezioni di calcio gratuite per bambini, rivolte soprattutto alle fasce deboli della popolazione. Inoltre qualche anno fa ha inaugurato una nursery chiamata "Nido dei pirati" che provvede giornalmente a circa cento bambini, da 0 a 6 anni. Il servizio e' attivo anche durante le partite, cosi' che i tifosi vi possano lasciare per qualche ora i loro figli: situazione piu' unica che rara, perche' il club conta tantissimi piccoli tifosi che affollano le gradinate insieme a mamma e papa'.
Anche questa fu una delle questioni che portarono la tifoseria all'insurrezione quando il ricco proprietario del Susis Show Bar, uno dei piu' famosi locali di lap dance di Amburgo, affitto' un box all'interno dello stadio e vi fece esibire le "sue" spogliarelliste per gli amici che andavano con lui a "vedere" la partita.
Questa la risposta dei pirati: "Chiediamo che venga annullato il contratto con il locale di spogliarelli Susis Bar Show [...]. Se voi, cari gestori del club, non agirete secondo le nostre richieste, allora entreremo in aperta resistenza! Saremo il bastone tra le ruote!".
Come gia' accennato uno dei temi cari ai tifosi rimane l'antisessismo, visto anche il numero di donne presenti nella tifoseria, elevato per una squadra di calcio. Anche in questo caso quindi in pirati e piratesse si sono apertamente schierati contro la mercificazione del corpo promettendo grane al club se non avesse tolto lo spazio al ricco imprenditore.
Un luogo simbolo per il quartiere e' il Jolly Roger, storico locale, punto di ritrovo per la tifoseria, salito alle cronache per i numerosi raid subiti per mano di tifoserie di estrema destra.
Il piu' eclatante e' quello avvenuto nel 2011: sono le 22:00, e' la notte prima del derby St. Pauli-HVS, meglio conosciuti come "i cugini ricchi dell'Amburgo". Una colonna di 200 persone percorre indisturbata la strada che porta da Hans-Albers-Platz al Jolly Roger. In un attimo il quartiere viene messo a ferro e fuoco; i primi attacchi vengono respinti dai pirati che poi decidono di non prendere parte agli scontri per evitare di danneggiare le attivita' commerciali del quartiere. I neonazisti riescono ad attaccare indisturbati il Jolly Roger nonostante il comando della polizia si trovi a poche centinaia di metri dal pub. Dura la reazione dei tifosi, come riporta il sito dei supporter genovesi del St Pauli: "Per i sostenitori del St. Pauli questo significa che la protezione dei negozi e delle strutture dovra' essere e sara' organizzata in modo indipendente dalla sicurezza garantita con i mezzi della polizia. Una polizia su cui sembra essere ormai necessario aprire un'inchiesta che sveli i motivi di un comportamento, per cosi' dire, stravagante rispetto agli standard di trasparenza operativa a cui dovrebbe attenersi un servizio pubblico cosi' delicato."
Inoltre non si puo' trascurare il legame che il St. Pauli ha con la musica e a ricordarlo non e' un tifoso qualunque, ma Colin Abrahall, voce degli storici GBH, gruppo punk britannico figlio della seconda ondata punk degli anni '80. "Il St. Pauli e' una squadra di calcio punk rock", queste le parole con cui il cantante descrive la squadra.
Infatti un tradizionale modo adottato dai tifosi per raccogliere fondi e' organizzare concerti di musica punk-rock non solo nei locali del quartiere, ma anche all'interno dello stadio. Nell'estate del 2010 il Millerntor si riempi' con 22mila persone in occasione della festa anniversario per il centenario della societa'.
Per il St. Pauli l'impegno politico e civile sono sempre al primo posto. Nel 2011 sulle tribune del Millerntor appare uno striscione con scritto: "St. Pauli sta con le montagne. No tav!!!".
Il 16 Marzo 2013 a Berlino va in scena il match tra Fc Union Berlin e Fc St. Pauli; i tifosi del St. Pauli espongono uno striscione con scritto: "Dax vive! Ucciso perche' militante antifascista".
Infine una delle ultime azioni dei pirati risalente a qualche mese fa: durante una partita hanno esposto alcuni striscioni contro l'omofobia, accompagnati da tantissime bandierine color arcobaleno accompagnate dalla scritta: "It's ok to be gay".
In un momento in cui negli stadi compaiono ben altri messaggi, la tifoseria del St. Pauli, dei ribelli tedeschi, rimane un esempio che andrebbe seguito da tutto il calcio europeo.
Una squadra che ha militato solo per qualche anno in Bundesliga, solo due volte nel nuovo millennio (2001/2002-2010/2011), peraltro retrocedendo sempre la stagione successiva, rischiando piu' volte la bancarotta e aiutata a risollevarsi grazie al contributo dei tifosi. Una squadra senza grandi giocatori, ma che ha saputo ridonare allo stadio, al quartiere la funzione di naturale luogo di incontro e di aggregazione per fornire solidarieta', aiuto e sostegno ai meno abbienti e agli emarginati; che ha coraggiosamente chiuso le porte del proprio stadio a fascisti, omofobia, razzismo e sessismo con cui siamo obbligati a convivere in Italia. Allora: all'arrembaggio pirati!
Camilla Galbiati

.LINKS.
Fonte: Quei Pirati Sono Dei Tifosi (di A Rivista Anarchica)
Home Page A Rivista Anarchica: https://www.arivista.org/
Facebook A Rivista Anarchica: https://www.facebook.com/pages/ARivista-Anarchica/118731248139395
Wikipedia A Rivista Anarchica: https://it.wikipedia.org/wiki/A/Rivista_Anarchica