"Oggi vaghiamo come lupi solitari, circondati da persone votate all'individualismo, alla stigmatizzazione e all'odio del diverso nel colore della pelle, nell'orientamento sessuale, nella cultura, nell'esere "normali", senza accorgersi che i diversi sono loro, esseri umani che inneggiano alla violenza verso altri esseri umani. Noi siamo i lupi solitari ma loro sono le vere bestie."
Questa e' la frase che riassume il significato insito del disco, un significante ribadito nel lavoro grafico della copertina affidato al dipinto Tre Donne E Tre Lupi del pittore francese Eugene Samuel Grasset.
Questo split e' condiviso da due band Storiche dell'hardcore alla vecchia maniera di scuola italica, i sardi A Fora De Arrastu e l'unica prova reale dell'esistenza di Ascoli gli Affluente.
Una piccola curiosita' entrambe le band, non nuove agli split, hanno condiviso un album con i palermitani Feccia Tricolore.
Pronti, partenza, via! Si inizia con i sei brani incisi nei solchi dedicati agli A.F.D.A., attivi dal 2003 con qualche cambio di line-up e breve periodo di pausa, ritornano con il loro punk hardcore veloce e tecnico ma con un'attitudine verace e selvaggia con il loro segno distintivo: il cantato in sardo cosi' come il nome del grupo che tradotto significa fuori dal tracciato.
Premessa, ovviamente dei testi non si capisce un beneamato cazzo (escluso per chi parla il sardo campidanese) ma il booklet con spiegazioni e traduzioni dei testi (e dei titoli) ci viene in soccorso per comprendere bene il gruppo.
Apre le danze "Lua De Monti" ("Euforbia") fa riflettere il significato del pezzo che crea un parallelismo tra media, pubblicita' e ogni mezzo di distrazione di massa e gli effetti di una pianta, l'euforbia appunto, usata nella pesca per stordire i pesci; musicalmente precisi ed a tratti incalzanti arricchiscono il tutto con un cantato e cori di impatto.
La brevissima "Liberus Tzeracus Intra Istadu Liberu" ("Liberi Servi In (Tra) Liberi Stati") concettualmente si riassume nelle parole dello scrittore Bob Black, estratte dal saggio L'Abolizione Del Lavoro: "Il lavoro si fa beffe della liberta'."
"Mascu" ("Maschio") prosegue sulla stessa falsa riga, con i temi che si scagliano contro machismo e sessismo.
Esplosiva "Domusbombas" dal titolo che e' un gioco di parole derivato dal comune sardo di Domusnovas che ospita una fabbrica di bombe, critica feroce sia alla fabbrica che a chi decide di lavorarci!
Il pezzo forte della casa arriva con "Burrumballa" (traduzione: ciarpame, cose o persone di poco conto) un attacco frontale al Movimento Per la Vita dalla prima all'ultima parola, musicalmente il pezzo piu' travolgente: veloce, con continui rallentamenti e ripartenze fulminee. Lo spazio per il gruppo sardo si esaurisce con "Aresti" ("Selvatico") brano piu' calmo ed attenuato.
Tocca al fondamentalismo hardcore degli Affluente band attiva dal lontanissimo 1992 che, lasciatemelo dire, a distanza di dieci anni non sente piu' minimante la mancanza della voce di Carlo Cannella. Il loro suono in questi sei brani e' piu' attuale e sorprendente pur senza abbandonare quell'attitudine che ha fatto scuola.
Sin dalle prime note di "Un Piccolo Gesto" si e' travolti da un sonorita' compatte, travolgenti e potenti, non mancano riff e assolini. Non cambia lo spartito con "Dottore" che si scaglia con rabbia contro gli obiettori di coscienza, promulgando una sorta di manifesto pro-aborto. A tratti i ritmi si attenuano come in "Cosa E' Successo" e "Genuflettersi" ma la rabbia continua a ribollire, soprattutto in quest'ultima che si scaglia contro tutte le religioni: "mai a mani giunte, mai verso la mecca // mai, mai, mai , mai, mai la kippah in testa // mai, non mi appassiona il testo epico l'impianto // scenico non fa per me in fondo tutte le religioni // sono barriere sono prigioni //mai genuflettersi mai star li a pregare mai genuflettersi // mai."
"Francesa" rialza i ritmi con un testo che e' un racconto su una strega scritto dalla poetessa Mariagiorgia Ulbar, anche lo spazio degli Affluente giunge al termine con "I Giudici Vostri" nel testo c'e' lo zampino di Giovanni Pascoli, musicalmente il brano piu' riflessivo e calmo con una conclusione epica affidata al suono di un theremin, non so se rendo l'idea un theremin!!!
E siamo giunti alla conclusione dello split uscito in vinile (con cd allegato) grazie ad una massiccia co-produzione d.i.y. che comprende diciotto etichette. Tirando le somme il risultato e' quello che uno ci si aspetta leggendo i nomi dei due gruppi coinvolti: potenza, velocita' e impatto assicurati sia dagli A Fora De Arrastu che dagli Affluente, se i primi appaiono tecnici a livello strumentale ma selvaggi a livello di attitudine i secondi hanno dalla loro un marchio di qualita' costruito negli anni, nonche' una buona capacita' di innovarsi e rendersi attuali pur senza snaturarsi minimamente.
Non vi resta che procurarvelo, non ve ne pentirete!
Joel
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