Like a Virgin: e' la persona che non ha mai provato piacere con la musica. Sale in macchina, accende la radio e si lascia inondare da cio' che ne viene fuori, ma e' totalmente impermeabile al sound. Conosce tre cantanti ma non chiedetegli i titoli, si limitera' a rispondere "Quella che fa 'Amore mio nanannana...'". E' la posizione meno comprensibile, ma e' anche la piu' innocua: e' la persona con la quale parli d'altro, non ti troverai mai coinvolto in discussioni musicali che ti fanno alzare la pressione.
Glory Days: e' la persona fissata con le band di quarant'anni fa e anche di piu', convinta che dopo non sia stato fatto nulla di buono o minimamente all'altezza dei dischi di una volta. Sono molto pericolose, ritrovarsi con loro a disquisire di musica significa sorbirsi nel dettaglio la discografia dei Pink Floyd o le immaginifiche avventure dei Led Zeppelin: poi gli chiedi di un qualunque artista degli anni zero e ti rispondono "Non lo conosco, ma vuoi mettere con Dylan?". Se continui nella conversazione invece che salutare e cortesemente togliere il disturbo, la colpa e' tua.
Unknown Pleasures: e' la persona che la nicchia e' troppo mainstream, lei ascolta solo gruppi armeni o polinesiani, si' hanno fatto solo un disco ma seminale, soprattutto quello strumentale tutto uguale che dura sei ore. Nel caso non siano incredibili fake che tornati a casa si sparano Lady Gaga a palla, risultano poco pericolose. Tu sei troppo commerciale e loro ti snobbano, parlano con te di musica per cinque minuti solo per ribadire la loro superiorita', poi ti lasciano guardandoti male. Con la giusta dose di ironia, di cui sono notoriamente privi, puoi metterle fuori gioco in pochi minuti.
Pornography: e' la persona protagonista dell'articolo, quella che ha gusti musicali diametralmente opposti ai tuoi, e per giunta brutti. Cosi' brutti da farti impennare la pressione ogni volta che te ne parla. Di fronte alle sue esternazioni ti senti dannatamente combattuto tra l'intraprendere un'opera missionaria e iniziarla ai veri piaceri della musica o urlarle poderosamente in faccia che non capisce nulla. Di solito accade la seconda, ma nei rari casi in cui si verifica la prima, il nostro delirio di onnipotenza arrivera' alle stelle e, se riusciremo davvero nell'impresa, sara' come aver salvato un povero stolto dalla tempesta della sua ignoranza. Un miracolo, un atto d'amore.
Restano fuori da questa classificazione tutti quelli che hanno ottimi gusti, ma non necessariamente uguali ai nostri. Sono le persone con cui ci confrontiamo volentieri, con le quali possono nascere discussioni assolutamente produttive, e che spesso ci spingono ad aprire la mente (e le orecchie) a generi che non fanno parte del nostro background. Le relazioni sociali che si instaurano con le persone di ogni gruppo sono diverse, e condizionate da un differente livello di condivisione. In realta' questo vale per i gusti in ogni campo: affinita' o divergenze letterarie e cinematografiche hanno lo stesso peso, ma qui ci concentriamo sulla musica.
Per chi da' reale importanza ai gusti personali, la vera intimita' non puo' esistere con chi non ascolta cio' che reputiamo di qualita': ci si incontra a lavoro, in palestra, a passeggio per strada, e si parla di tante cose, anche piacevoli, ma vuoi mettere incontrarsi ai concerti, nei negozi di dischi a guardare nel medesimo settore, sui social a commentare articoli o news di musica bella? Perche' il nocciolo della questione e' proprio questo: la musica bella per ognuno ha un che di universale, e' una verita' inconfutabile, un patrimonio da mantenere e difendere e diffondere. E' un definito bagaglio emotivo che ci portiamo dietro ovunque, e non e' facile capire chi sceglie di ascoltare qualcosa che non rientri nei canoni del nostro bagaglio: resta un rapporto, che sia di cortesia o di amicizia (perche' l'amico dai gusti orrendi e' quasi obbligatorio), che non sara' mai lontanamente assimilabile a quello che si crea con i nostri compagni di cuffia.
Perche' si', e' giusto giudicare gli altri in base ai loro gusti musicali, e' quasi naturale per chi pone la musica al primo posto tra i propri interessi: come non riconoscere la gioia nell'individuare qualcuno che sventola la nostra stessa bandiera, parlarci per ore, scoprire nuovi punti di vista su uno dei nostri argomenti preferiti? Per tutto il resto, esistono infiniti argomenti di conversazione: sceglietene altri, siate cordiali e accomodanti, e se dovesse proprio venir fuori un discorso sulla musica, ricordatevi di questa piccola guida.
Margherita G. Di Fiore
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Fonte: E' Giusto Giudicare Gli Altri Sulla Base Dei Gusti Musicali? (di Rockit)
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