Testi
Ludd - E' tempo Di Partire
01 - Proteggimi
Tante brave persone vivono al riparo da ogni rischio. Scovando tra gli scaffali delle loro biblioteche un lungo elenco di ragioni per non mettersi mai in gioco in prima persona, se ne stanno sempre al caldo mentre fuori infuria la tempesta. La rivoluzione e' per loro cosi complessa che si potra' fare solo il terzo giorno dopo la rivoluzione.
Proteggimi dall'altro, dal diverso
dalle infezioni etiche
dai mostri che mi assalgono
Proteggimi dal vuoto
Dal vento dei miei sogni
Addormentami con i tuoi narcotici
col suono delle alternative semplici
Da dove vieni idea?
dove mi stai portando?
Ridammi le abitudini
le piccole catastrofi
Proteggimi
voglio restare al caldo
02 - 18 Marzo 1921
Il testo e' tratto dalle Izvestija (notiziari cittadini) di Kronstadt, la Comune di marinai, operai e contadini che applico' davvero la parola d'ordine "Tutto il potere ai Soviet" prima di essere additata come reazionaria da Lenine poi massacrata da Trotsky e dalla sua Armata Rossa. Un esempio di comunismo libertario, un affascinante scorcio di vita senza padroni ne burocrati. Un invito a mantenere viva la memoria e a riflettere sulla profonda verita' che si nasconde dietro le parole che l'arrabbiato Jean Varlet scrisse alla fine del 700: "Governo e rivoluzione sono due potenze antitetiche". Nelle esperienze Di autorganizzazione, nelle pratiche di mutuo soccorso, nella barricate della rivoltache verra', Kronstadt vive.
"Facendo la rivoluzione di ottobre, la classe operaia aveva sperato di ottenerela sua emancipazione. Ne risulto' invece, una maggiore schiavitu' per l'individuo. Il potere passo' nelle mani della monarchia poliziesca in quelle degli usurpatori comunisti, i quali, invece di lasciare la liberta' al popolo, gli riservarono la paura delle prigionie della Ceka. Ma la cosa piu' criminale e' la paura instaurata dai comunisti: essi hanno messo la mano anche sul pensiero, sulla vita moraledeiu lavoratori, obbligando ciascuno a pensare unicamente secondo le loro formule. Ma il martirio e' alla fine. L'incendio della ribellione illumina qua e la' il paese in lotta contro l'oppressione e la violenza. Gli sbirri sovietici non dormono piu' , e prendono tutte le misure per prevenire e soffocare l'inevitabile terza rivoluzione. No, non e' possibile nessun compromesso. Bisogna vincere o morire!
E' la parola d'ordine di Kronstadt rossa, terrore dei controrivoluzionari di destra e di sinistra."
Morte a Lenin
Morte a Trotsky
Kronstadt vive
03 - Il Balzo Della Tigre
Da dimora ed elemento dell'uomo, il Tempo e' diventato misura eterna, astratta e oppressiva. La civilta' degli orologi, che ai ritmi della natura ha sostituito quelli dela fabbrica, trova una delle sue massime manifestazioni nel carcere, dove milioni di uomini e di donne sono condannati al trascorrere del tempo, divorati da una Tigre artificiale. Solo l'umanita' che si liberera' dalle gabbia del tempo mercificato e coatto sapra' inventarsi e abitare spazi liberi da sbarre e chiavistelli.
Il tempo e' una tigre che passa
io sono quella tigre
ma il tempo puo' essere un catigo
io sono il catigato
Mi hanno tolto lo spazio
io sono il mio spazio
mi hanno tolto i rapporti
io sono i miei rapporti
Sono in cella condannato
al trascorrere del tempo
la tigre mi divora
io sono un pezzo della tua catena
Fino a che di una sola prigione
non rimarra' una sola pietra
Mai piu innocenti, evasione
04 - Ancora Un Quarto D'Ora
Sommersi da una valanga di informazioni, stiamo perdendo ogni contatto sensibile con il mondo, con i nostri simili con il nostro passato. Mentre l'aria si fa sempre piu' irrespirabile, l'acqua viene prosciugata dalle pompe industriali, ci lasciamo cullare dalla nenia in filodiffusione, persuasi di avere sempre un ultimo quarto d'ora.
"Ma Perche' non ti uccidi"
mi hann odetto l'altro giorno
"con simili idee conficcate in testa"
A questo mondo mi lega ancora la possibilita' del fuoco
Scusa se respiro, dovrei dirti
Verso il futuro procede di spalle
Tutti i morti sono sempre con me
Fino alla fine (ci dicono pure)
Niente aria
niente acqua
Solo informazioni
05 - Questa Nostra Vita
Da "Proposta di un incontrolado della Colonna di Ferro" Parole che dal 1937 non hanno mai smesso di dire quello che avevano da dire. Quando la fratellanza, l'odio dell'ingiustizia e la poesia come arte di vivere si armano per dare l'assalto a tutte le fortezze.
E il tempo passava volando
e le fatiche non entravano nel mio corpo
e il mio entusiasmo aumentava
e diventavo temerario
e al mattino uscivo a cercare il mio nemico
e... tutto questo per cambiare la vita
per imprimere un altro ritmo
a questa nostra vita
Perche' gli uomini possano essere fratelli
perche' la gioia, almeno una volta
esplodendo nei nostri petti
esplodesse sulla Terra
Perche' la rivoluzione
potesse essere una realta'
06 - ...
07 - Solo Questo
Da una poesia di Eugenio Montale. Quella anarchica e' una tensione che non annuncia mappe dettagliate della terra dell'Utopia, ma, rivelando soltanto cio' che NON E' e cio' che NON VUOLE illumina sentieri scoscesi e possibilita' mai realizzate.
Non chiederci la formula
che mondi possa aprirti
Si' qualche storta sillaba
e secca come un ramo
Questo solo oggi possiamo dirti:
cio' che non siamo
cio' che non vogliamo
08 - Infame A Due Colonne
Cover degli Unalima, indimenticata meteora dell'hard-core trentino cui ci legano idee ed affetti. Se non ci lasciamo ingannare dalla loro pretesa di neutralita', le colonne dei giornali ci appariranno come strumenti essenziali della guerra ai cervelli, parte integrante di quella piu' vasta guerra contro l'autonomia e la liberta' degli esseri viventi: una guerra che sta mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del pianeta. Dalla giustificazione dei bombardamenti, al pubblico lingiaccio cui espongono il diverso, il ribelle, i giornalisti (questi "sparvieri mentali", come li defini' Armand Robin) spargono inchiostro, mentre i loro padroni spargono sanngue.
L'unico bisogno e' di sentirti primo
dove la gente prova dolore
tu colpisci al cuore
inchiostro come sangue
Tu non hai nessun rimpianto
che sia uomo od animale
fottuto vendi il tuo giornale
Inchiostro come sangue infame
sembri quasi intelligente
con la tua penna benpensante
Ma non ti preoccupare
te la faremo pagare
te la faremo ingoiare
09 - Aria
Questo mondo non e' fatto per le persone normali, ma per quelle normalizzate. Solo degli esseri modificati possono riuscire a vivere nelle attuali citta', tra il cemento, nei centri commerciali, ingurgitando cibo adultero, consumando opinioni vendute all'ingrosso e al dettaglio, circondati da protesi tecnologiche e da fantasmi che credono di scegliere.
Invece di stordirle sotto narcotici di varia natura, accarezziamo le nostre ansie e le nostre sofferenze: sono il segno che i nostri corpi resistono. Il vero martirio non e' nel rischio dellammutinamento, ma nella rassegnazione ad una vita in apnea.
Nessuna novita' nell'aria viziata
respirare solo un minuto,
per uno sguardo giu' in strada,
m'inghiotte il fiume di gente che cammina
sicura
Se domani fosse il nulla
sarebbe come sognare il presennte
di un'esistenza persa ad aspettare un tempo migliore
Ma non e' facile
stringere i pugni, afferrare i sogni
la trama e' un problema
trovare un senso e' un problema
a tutto questo
Perche' quello che gia' mi riempe mi svuota,
Mi riempe di aria viziata
10 - Tutti I Giorni
La guerra ha ormai travolto ogni confine tra civili e militare, tra le linee infuocate del fronte e la tranquillita' burocratica delle retrovie, arruolando l'intera attivita' umana. Tratto da una poesia di Ingeborg Bachmann, dedichiamo questo pezzo a chi si batte contro le basi militari, contro le nuove, sofisticate armi del genocidio. Ai disertori di tutte le bandiere.
La guerra non viene piu' dichiarata
Ma proseguita
L'inaudito e' divenuto quotidiano
Il soldato e' lontano dalle linee di combattimento
Il debole e' trasferito nelle zone del fuoco
Con armi perfette e massacri a distanza
Ogni secondo vissuto in diretta TV
Sulle coscienze un elmetto
l'eroe oggi non indossa divise
ma prosegue a mano armata in senso contrario
nella diserzione delle bandiere
nell'innosservanza di tutti gli ordini
di tutti i giorni
11 - L'Ultima Voce
Alle ricerche audaci, alle vette esplorate in solitudine, alla misteriosa comunanza che unisce i ribelli del passato a quelli del presente, alle rivolte incompiute, ai sogni interrotti.
Tra gli insorti di ieri, cerca
qualcuno ti sta apsettando in un punto piu' alto
un nuovo slancio e' la sfida di oggi
Sull'ultima roccia, cerca
la complicita' che non si scioglie
lo sconosciuto a cui regalare la tua ultima illusione
A un passo dall'abisso, cerca
i pensieri che fanno tremare i polsi
la vertigine sopra le tue amabili rovine
In un grumo di solitudine, cerca
la comunanza che brucia i limiti
la parola che ti afferra nel vuoto
Un altro rifiuto
un'altra ascesa, mi manca
un altro passo
e l'ultima voce:
"Non ci lasceremo mai"
12 - A Colpi Di Mazza
La ribellione trova in se stessa
la propria giustificazione
La scintilla nel vento
ma la scintilla che cerca la polveriera
a colpi di mazza!
contro il potere
Tante brave persone vivono al riparo da ogni rischio. Scovando tra gli scaffali delle loro biblioteche un lungo elenco di ragioni per non mettersi mai in gioco in prima persona, se ne stanno sempre al caldo mentre fuori infuria la tempesta. La rivoluzione e' per loro cosi complessa che si potra' fare solo il terzo giorno dopo la rivoluzione.
Proteggimi dall'altro, dal diverso
dalle infezioni etiche
dai mostri che mi assalgono
Proteggimi dal vuoto
Dal vento dei miei sogni
Addormentami con i tuoi narcotici
col suono delle alternative semplici
Da dove vieni idea?
dove mi stai portando?
Ridammi le abitudini
le piccole catastrofi
Proteggimi
voglio restare al caldo
02 - 18 Marzo 1921
Il testo e' tratto dalle Izvestija (notiziari cittadini) di Kronstadt, la Comune di marinai, operai e contadini che applico' davvero la parola d'ordine "Tutto il potere ai Soviet" prima di essere additata come reazionaria da Lenine poi massacrata da Trotsky e dalla sua Armata Rossa. Un esempio di comunismo libertario, un affascinante scorcio di vita senza padroni ne burocrati. Un invito a mantenere viva la memoria e a riflettere sulla profonda verita' che si nasconde dietro le parole che l'arrabbiato Jean Varlet scrisse alla fine del 700: "Governo e rivoluzione sono due potenze antitetiche". Nelle esperienze Di autorganizzazione, nelle pratiche di mutuo soccorso, nella barricate della rivoltache verra', Kronstadt vive.
"Facendo la rivoluzione di ottobre, la classe operaia aveva sperato di ottenerela sua emancipazione. Ne risulto' invece, una maggiore schiavitu' per l'individuo. Il potere passo' nelle mani della monarchia poliziesca in quelle degli usurpatori comunisti, i quali, invece di lasciare la liberta' al popolo, gli riservarono la paura delle prigionie della Ceka. Ma la cosa piu' criminale e' la paura instaurata dai comunisti: essi hanno messo la mano anche sul pensiero, sulla vita moraledeiu lavoratori, obbligando ciascuno a pensare unicamente secondo le loro formule. Ma il martirio e' alla fine. L'incendio della ribellione illumina qua e la' il paese in lotta contro l'oppressione e la violenza. Gli sbirri sovietici non dormono piu' , e prendono tutte le misure per prevenire e soffocare l'inevitabile terza rivoluzione. No, non e' possibile nessun compromesso. Bisogna vincere o morire!
E' la parola d'ordine di Kronstadt rossa, terrore dei controrivoluzionari di destra e di sinistra."
Morte a Lenin
Morte a Trotsky
Kronstadt vive
03 - Il Balzo Della Tigre
Da dimora ed elemento dell'uomo, il Tempo e' diventato misura eterna, astratta e oppressiva. La civilta' degli orologi, che ai ritmi della natura ha sostituito quelli dela fabbrica, trova una delle sue massime manifestazioni nel carcere, dove milioni di uomini e di donne sono condannati al trascorrere del tempo, divorati da una Tigre artificiale. Solo l'umanita' che si liberera' dalle gabbia del tempo mercificato e coatto sapra' inventarsi e abitare spazi liberi da sbarre e chiavistelli.
Il tempo e' una tigre che passa
io sono quella tigre
ma il tempo puo' essere un catigo
io sono il catigato
Mi hanno tolto lo spazio
io sono il mio spazio
mi hanno tolto i rapporti
io sono i miei rapporti
Sono in cella condannato
al trascorrere del tempo
la tigre mi divora
io sono un pezzo della tua catena
Fino a che di una sola prigione
non rimarra' una sola pietra
Mai piu innocenti, evasione
04 - Ancora Un Quarto D'Ora
Sommersi da una valanga di informazioni, stiamo perdendo ogni contatto sensibile con il mondo, con i nostri simili con il nostro passato. Mentre l'aria si fa sempre piu' irrespirabile, l'acqua viene prosciugata dalle pompe industriali, ci lasciamo cullare dalla nenia in filodiffusione, persuasi di avere sempre un ultimo quarto d'ora.
"Ma Perche' non ti uccidi"
mi hann odetto l'altro giorno
"con simili idee conficcate in testa"
A questo mondo mi lega ancora la possibilita' del fuoco
Scusa se respiro, dovrei dirti
Verso il futuro procede di spalle
Tutti i morti sono sempre con me
Fino alla fine (ci dicono pure)
Niente aria
niente acqua
Solo informazioni
05 - Questa Nostra Vita
Da "Proposta di un incontrolado della Colonna di Ferro" Parole che dal 1937 non hanno mai smesso di dire quello che avevano da dire. Quando la fratellanza, l'odio dell'ingiustizia e la poesia come arte di vivere si armano per dare l'assalto a tutte le fortezze.
E il tempo passava volando
e le fatiche non entravano nel mio corpo
e il mio entusiasmo aumentava
e diventavo temerario
e al mattino uscivo a cercare il mio nemico
e... tutto questo per cambiare la vita
per imprimere un altro ritmo
a questa nostra vita
Perche' gli uomini possano essere fratelli
perche' la gioia, almeno una volta
esplodendo nei nostri petti
esplodesse sulla Terra
Perche' la rivoluzione
potesse essere una realta'
06 - ...
07 - Solo Questo
Da una poesia di Eugenio Montale. Quella anarchica e' una tensione che non annuncia mappe dettagliate della terra dell'Utopia, ma, rivelando soltanto cio' che NON E' e cio' che NON VUOLE illumina sentieri scoscesi e possibilita' mai realizzate.
Non chiederci la formula
che mondi possa aprirti
Si' qualche storta sillaba
e secca come un ramo
Questo solo oggi possiamo dirti:
cio' che non siamo
cio' che non vogliamo
08 - Infame A Due Colonne
Cover degli Unalima, indimenticata meteora dell'hard-core trentino cui ci legano idee ed affetti. Se non ci lasciamo ingannare dalla loro pretesa di neutralita', le colonne dei giornali ci appariranno come strumenti essenziali della guerra ai cervelli, parte integrante di quella piu' vasta guerra contro l'autonomia e la liberta' degli esseri viventi: una guerra che sta mettendo a rischio la sopravvivenza stessa del pianeta. Dalla giustificazione dei bombardamenti, al pubblico lingiaccio cui espongono il diverso, il ribelle, i giornalisti (questi "sparvieri mentali", come li defini' Armand Robin) spargono inchiostro, mentre i loro padroni spargono sanngue.
L'unico bisogno e' di sentirti primo
dove la gente prova dolore
tu colpisci al cuore
inchiostro come sangue
Tu non hai nessun rimpianto
che sia uomo od animale
fottuto vendi il tuo giornale
Inchiostro come sangue infame
sembri quasi intelligente
con la tua penna benpensante
Ma non ti preoccupare
te la faremo pagare
te la faremo ingoiare
09 - Aria
Questo mondo non e' fatto per le persone normali, ma per quelle normalizzate. Solo degli esseri modificati possono riuscire a vivere nelle attuali citta', tra il cemento, nei centri commerciali, ingurgitando cibo adultero, consumando opinioni vendute all'ingrosso e al dettaglio, circondati da protesi tecnologiche e da fantasmi che credono di scegliere.
Invece di stordirle sotto narcotici di varia natura, accarezziamo le nostre ansie e le nostre sofferenze: sono il segno che i nostri corpi resistono. Il vero martirio non e' nel rischio dellammutinamento, ma nella rassegnazione ad una vita in apnea.
Nessuna novita' nell'aria viziata
respirare solo un minuto,
per uno sguardo giu' in strada,
m'inghiotte il fiume di gente che cammina
sicura
Se domani fosse il nulla
sarebbe come sognare il presennte
di un'esistenza persa ad aspettare un tempo migliore
Ma non e' facile
stringere i pugni, afferrare i sogni
la trama e' un problema
trovare un senso e' un problema
a tutto questo
Perche' quello che gia' mi riempe mi svuota,
Mi riempe di aria viziata
10 - Tutti I Giorni
La guerra ha ormai travolto ogni confine tra civili e militare, tra le linee infuocate del fronte e la tranquillita' burocratica delle retrovie, arruolando l'intera attivita' umana. Tratto da una poesia di Ingeborg Bachmann, dedichiamo questo pezzo a chi si batte contro le basi militari, contro le nuove, sofisticate armi del genocidio. Ai disertori di tutte le bandiere.
La guerra non viene piu' dichiarata
Ma proseguita
L'inaudito e' divenuto quotidiano
Il soldato e' lontano dalle linee di combattimento
Il debole e' trasferito nelle zone del fuoco
Con armi perfette e massacri a distanza
Ogni secondo vissuto in diretta TV
Sulle coscienze un elmetto
l'eroe oggi non indossa divise
ma prosegue a mano armata in senso contrario
nella diserzione delle bandiere
nell'innosservanza di tutti gli ordini
di tutti i giorni
11 - L'Ultima Voce
Alle ricerche audaci, alle vette esplorate in solitudine, alla misteriosa comunanza che unisce i ribelli del passato a quelli del presente, alle rivolte incompiute, ai sogni interrotti.
Tra gli insorti di ieri, cerca
qualcuno ti sta apsettando in un punto piu' alto
un nuovo slancio e' la sfida di oggi
Sull'ultima roccia, cerca
la complicita' che non si scioglie
lo sconosciuto a cui regalare la tua ultima illusione
A un passo dall'abisso, cerca
i pensieri che fanno tremare i polsi
la vertigine sopra le tue amabili rovine
In un grumo di solitudine, cerca
la comunanza che brucia i limiti
la parola che ti afferra nel vuoto
Un altro rifiuto
un'altra ascesa, mi manca
un altro passo
e l'ultima voce:
"Non ci lasceremo mai"
12 - A Colpi Di Mazza
La ribellione trova in se stessa
la propria giustificazione
La scintilla nel vento
ma la scintilla che cerca la polveriera
a colpi di mazza!
contro il potere