Ma e' anche un libro sul punk, anzi, sui punk, il che sta a significare che dietro un qualsiasi alone di verita', di istinto, probabilmente si insinua anche una parte di "posa", di condizionamento, di azioni fatte senza un vero' perche'. Ed ecco allora il motivo della citazione di testa: "Il nostro destino, a volte, e' quello di indossare vesti di uomini che non conosceremo mai abbastanza". Quante volte abbiamo fatto qualcosa perche' lo sentivamo veramente dentro, in tutta onesta' con noi stessi, e quante volte invece soltanto perche' ci e' sembrato figo quando l'abbiamo visto o sentito fare a chissa' chi, magari famoso? Pensateci bene un attimo.
Quella frase e' una delle piu' significative del libro, che a cercar bene e' veramente zeppo di piccoli camei per tutti i gusti, ed e' pronunciata da Danza, uno dei personaggi piu' carismatici.
Gia', perche' 1997 racconta le storie di vita vissuta di un piccolo gruppo di punk, di amici per la pelle, di "parenti": Dingo, Faina, Danza, Pupe ed occasionalmente PK. I quattro vivono nella provincialissima Novara del 1997 (anche se la location ogni tanto si sposta a Torino, grazie a PK, o al concerto di turno), dove, come in qualsiasi provincia odierna, regna l'apatia, la noia, la frustrazione del desiderio, l'omologazione, e la conseguente rabbia, il tutto a braccetto con un inutile benessere. Le loro giornate rimbalzano fra le interminabili sedute sui gradini della Posta, le Moretti sempre in mano (le "schiumose", come le chiamano loro), l'odio verso "gli altri" (quelli alla moda, quelli "normali"), gli sputi sulle boutique del centro, gli scazzi coi genitori, i lavoretti piu' o meno improvvisati (ma sempre pesanti), le ragazze che si vorrebbero fare e quelle che non riescono a dimenticare, le canne al parchetto e le immancabili bevute alla sera nei pub con gli inevitabili postumi la mattina dopo. Oltre a questa quotidianita', i quattro parenti s'infilano spesso e volentieri in una lunga serie di razzie, spaccio, teppismo, risse in discoteca, manifestazioni, benzinai incendiati, bad trips e litigate tra di loro.
Tutte cose che possono sembrare assurde alla gente comune ma che, in fondo, ci si aspetta da dei punk.
I quattro/cinque sono lanciati a mille verso il niente, "they're going nowhere fast" come si usa dire oltreoceano, e sono imprigionati in una spirale che sembra destinata a portarli solo ad una fine tragica, anche se ogni tanto fa' capolino qualche barlume di redenzione.
1997 Viaggio Sulla Cresta Dell'Onda e' scritto in soggettiva, alla Trainspotting per intenderci, con un continuo cambio del protagonista narrante, che racconta se stesso con dovizia di particolari; in pratica, tutto il romanzo e' un continuo susseguirsi di storie medio-piccole, a volte intrecciate, a volte indipendenti ed a volte create semplicemente per esprimere i diversi punti di vista sugli stessi accadimenti.
Il linguaggio e' duro e volgare e rispecchia il modo di essere dei quattro ragazzi. Questo tipo di scrittura e' una delle cose che, per prime, ti fanno affezionare a 1997: accade presto, infatti, di riconoscersi in certi modi di dire dei personaggi, in certi soprannomi e certi sottili metodi d'insultare gli amici, in un certo "slang" che, non si sa bene perche', e' uguale o quantomeno molto simile in tutta l'Italia.
Certe volte, sembra proprio che il romanzo stia parlando di chi legge.
La compagnia di "parenti", dicevo, e' formata da Dingo, Faina, Danza, Pupe e PK e questi ragazzi, per quanto strani, hanno dei caratteri abbastanza comuni, il che amplifica il senso di realta' e verosimiglianza di cui gia' parlavo prima: il primo, Dingo, e' lo svelto del gruppo, quello che imbambola tutti con la sua parlantina, "il milliore" (un po' come sberla dell'A-Team); Faina e' il "Barone Alcool", quello che beve piu' di chiunque altro e ci tiene parecchio che la sua leadership nel campo rimanga intoccata ed intoccabile; il terzo, Danza, e' il poeta del gruppo, quello introverso e sensibile (ed a volte debole) ma anche intelligente ed impegnato; il quarto, Pupe, e' il "vichingo", il palestrato, il tipico tizio che preferisce menare le mani piuttosto che discutere, che e' fissato con l'alimentazione ed e' contro le droghe, e che e' sempre pronto a difendere i suoi compagni; PK, infine, e' il classico punk77 crestato e borchiato, nichilista e figlio di puttana ("il peggior figlio di puttana della penisola", come ama definirsi), spacciatore navigato e tossicodipendente senza rimorsi. Intorno ai protagonisti ruotano, inoltre, tanti altri personaggi di stampo comune, che sicuramente vi ricorderanno qualcosa o qualcuno: la cameriera stupenda che vi porta da bere ogni sera e che vorreste farvi da un'eternita', l'amico soprannominato "Negro" solo perche' un po' scuro di pelle, il vostro compagno di scuola che si e' dato alla musica e sta cercando di sfondare col gruppo, l'amico di lunga data che non vi somiglia per niente ma che, comunque, rimane sempre un buon amico.
Insomma, in ogni compagnia c'e' qualcuno cosi'. Non provate a negarlo.
Raccontare in breve la trama di 1997 rischierebbe di farlo apparire banale: come gia' detto, il romanzo e' un intreccio di differenti storie, che danno vita ad un continuo mutare negli avvenimenti, senza che vi sia un qualcosa di ben preciso a trainarli.
Le vite dei 4 ragazzi sono piene di violenza, discussioni, dubbi, ripensamenti, deliri da stupefacenti, tristezza, confidenze, noia, esaltazione e rabbia. L'intero libro e' permeato di violenza ed in certi frangenti anche di vera e propria cattiveria. Il motivo e', semplicemente, che l'esistenza di un giovane ribelle fra i 17 ed i 20 anni, in provincia, e' composta proprio da questi ingredienti, anche se in diversa misura.
Nelle 400 e passa pagine assisterete ad avvenimenti di ogni tipo, alcuni scioccanti, altri semplicemente comuni: il pestaggio di chi non ha rispettato il suo territorio in amore, i violenti scontri con la polizia durante una manifestazione (con uno splendido ritratto di un faccia a faccia, fisico quanto esistenziale, fra due coetanei, un carabiniere ed un manifestante), svariate risse in discoteca, innumerevoli ubriacature e deliranti tentativi di approccio al gentil sesso, l'arresto per spaccio e le carezze della polizia, la convivenza in uno squat, qualche concerto, una sparatoria fra i piani alti dei pusher torinesi, un menage a troi parecchio spinto e crudo, l'amore nuovo ed innocente per una sconosciuta, una spedizione punitiva contro la parrocchia locale, il pogo selvaggio (sempre e ad ogni costo), le chiacchiere con chi non si vedeva da anni ed il tentativo di mischiarsi con la "gente perbene".
Questo solo per citare le prime cose che mi vengono in mente.
Ogni giornata, ogni serata, ogni avventura e' sempre raccontata lentamente, fino in fondo, in modo da dipingere un affresco completo, capace di far percepire al lettore gli odori, i sapori, i colori ma anche il puzzo, la paura, il disagio di chi narra le vicende. In alcuni momenti la storia avanza a rilento, senza che se ne capiscano i motivi, mentre in altri punti la narrazione e' funambolica, folle, e riesce a stravolgere tutto in poche pagine.
A dirla tutta, forse l'unica vera e propria protagonista del libro e' la forte, fortissima amicizia che lega i quattro ragazzi. Un'amicizia invidiabile, istintiva ed a volte esagerata.
A fare da filo conduttore l'onnipresente musica, citata continuamente ed accompagnata da numerose trascrizioni e traduzioni dei testi delle canzoni: No Fun At All, Ska-P, Sex Pistols, Offspring, Lou Reed, Nofx, Nirvana, Sham69, Pennywise, Persiana Jones, Vandals, Angelic Upstart, Ramones, Rage Against The Machine, Exploited, Impossibili, Public Image Limited, Rancid, Guns'n'Roses, Pornoriviste ma anche Articolo 31, Edoardo Bennato e Bob Marley.
Veramente una bella infarinata di gruppi, con alcuni testi notevoli, per una volta che si ha la scusa per fermarsi un attimo a leggerli.
Insomma, 1997 Viaggio Sulla Cresta Dell'Onda e' un libro complicato, lungo ed in un certo senso impegnativo. Questo rappresenta sia il suo valore aggiunto che il suo possibile tallone d'achille. Molti di noi avranno almeno sfiorato quanto raccontato dal romanzo, ma nonostante questo certe volte lo stile di
L'eccessiva somiglianza del modo di parlare dei vari personaggi e' una delle cose piu' fastidiose: sarebbe stato utile, da parte dell'autore, scrivere all'inizio di ogni racconto chi ne e' il protagonista, perche' in certi casi il lettore riesce a capirlo solo dopo qualche minuto, il che aumenta il senso di confusione e di smarrimento che un'opera cosi' monumentale si porta dietro. Altro appunto che mi sento di fare e' che personalmente avrei preferito dell citazioni musicali un po' piu' "dure e pure", un po' piu' "hardcore", in senso generale: mi riesce difficile immaginarmi uno dei nostri cinque baldi giovani mentre si ascolta gli Ska-P, i Persiana Jones o "Americana" degli Offspring. Avrei apprezzato un po' di Negazione, Skruigners e Bellicosi, magari assieme ad una spruzzatina in piu' di Lagwagon, Nofx ed hardcore melodico di una volta, considerando anche che il romanzo e' ambientato proprio nell'epoca giusta. Comunque, e' una questione puramente personale ed il background musicale dei protagonisti e' comunque credibile, anche perche' immagino rispecchi quello del buon Fabio.
Certi episodi, inoltre, sono un po' superflui e si potevano sacrificare, a vantaggio della lunghezza della storia. La vita di quattro o cinque nostri coetanei, in fondo, e' ripetitiva e alcune volte noiosa.
L'autore mi ha confessato che 1997 Viaggio Sulla Cresta Dell'Onda e' per un buon 50% autobiografico (secondo me Danza non e' altro che Mister Ubezio camuffato, sarei pronto a scommetterci) mentre il resto e' fantasia o realta' esagerata e romanzata. Vi farete la stessa idea, una volta immersi nel libro.
Per concludere, sono veramente contento di essere arrivato alla fine di questo viaggio, all'ultima pagina di 1997 Viaggio Sulla Cresta Dell'Onda. Sono realmente felice che
1997 e' un romanzo particolare, come ne ho letti pochi finora, ed anche se presenta delle difficolta' e', a mio parere, un libro da leggere, soprattutto per coloro i quali frequentano o hanno frequentato la cosiddetta "scena punk", anche solo per rendersi che non esistono solo Marco Philopat, Silvio Bernelli o Riccardo Pedrini a scrivere sul punk.
Se avete voglia di imbarcarvi in un viaggio come questo, di perdervi per qualche settimana in un unico libro, in un'unica grande storia, datemi retta ed ordinate 1997 Viaggio Sulla Cresta Dell'Onda.
Sicuramente non ve lo dimenticherete in fretta.
Voglio concludere con un'altra citazione riguardante Danza, che con grande semplicita' descrive lo stato in cui molti di noi (ma non solo) si ostinano a vivere:
"Venendo da un lungo tempo di lotta e guerriglia continua, era cosi' avvezzo ad andare contro le consuetudini e gli stili di vita, che a volte era parecchio difficile vedere la semplicita' fine a se stessa. Pero' bastava aspettare il diradarsi della nebbia, e le cose subito cambiavano".
Buon viaggio a tutti!.
sberla54
.PER L'ACQUISTO.
Il libro e' in vendita sull'ottimo InternetBookshopItalia a 15 euro. In alternativa, potete comprarlo sul sito della Kimerik Edizioni, sempre allo stesso prezzo, o potete chiederlo direttamente all'autore:
.NOTE BIOGRAFICHE.
Fabio Ubezio e' nato a Magenta nell'ottobre del 1977.
La passione per la scrittura si manifesta per la prima volta durante il liceo, periodo in cui si dedica attivamente alla stesura di brevi racconti e poesie.
Con il passare del tempo nasce poi l'intuizione di collettare alcune di queste storie in un Romanzo alternativo e pungente, il quale viene parzialmente impostato nel 1997, ma uniformato e revisionato in seguito.
Viene cosi' alla luce "1997 Viaggio sulla Cresta dell'Onda", il cui titolo originale in principio era "1997".
La chiave di lettura di questo romanzo e' da ricercare nel concetto stesso di consequenzialita' degli eventi che portera' il lettore ad ascoltare con il cuore lo struggente blues adolescenziale dei suoi protagonisti.
Gli scrittori che hanno costituito il background culturale dell'autore sono i seguenti:
- Irvin Welsh di Trainspotting, Il Lercio, Colla, ecc..
- Brizzi di Bastogne
- Culicchia di Tutti giu' per terra
- Silvia Ballestra de Il Compleanno dell'Iguana
- A. Burgessdi Arancia Meccanica
- Bukowsky di Compagno di Sbronze, Quando eravamo giovani, ecc..
- H.S.Thompson di Paura e disgusto a Las Vegas, Meglio del sesso
- Armitage Trail di Scarface
- N.Pileggi di Quei Bravi Ragazzi
- Chuck Palahniuk di Fight Club e Survivor
.DESCRIZIONE DEI PERSONAGGI.
Faina e' il sole che non tramonta mai. Il ragazzo sulla cresta dell'onda.
Un personaggio duro e spinoso, capace di trasformare le difficolta' in risorse.
Gran bevitore e maestro del pogo di tacco.
Sfoggia disinvolto un look casual-ipnotico ed ha un'espressione da consumato divo di Hollywood.
Inseparabile compagno d'avventure di Dingo ed appassionato di informatica.
Indiscusso protagonista di scorribande e mattanze.
Scaltro, sfuggente, indomito ed invulnerabile.
Pupe e' un personaggio molto fisico. Un biondo vichingo dalle lunghe leve.
Profondamente combattivo, irascibile e violento.
Pervaso dalla forza bruta e dalla convinzione di poter abbattere chiunque lo ostacoli.
Istruttore di palestra ed esperto del corpo a corpo.
Confidente personale di Danza e sempre in competizione con il mondo intero.
Perennemente in discussione con Dingo.
Guerriero possente, combattivo ed agguerrito.
Danza e' un personaggio complesso ed introverso. Un giovane a meta'.
Apparentemente fragile ed insicuro, ma pieno di risorse celebrali ed emotive. Spesse volte si ritrova coinvolto in azioni piu' grandi di lui e non sa come uscirne.
Si pone domande pesanti, alle quali pero' non riesce a dare risposte.
Interpreta il proprio ruolo con molte sfumature, indossando maschere diverse per nascondere il vero volto.
Non e' un leader, ma un punto di riferimento.
Ribelle, anticonformista, poetico e romantico.
PK e' il peggior figlio di puttana della penisola e questo sarebbe sufficiente per descriverlo.
E' un drogato pusher di quartiere in costante fuga da se stesso e dal mondo.
Un fenomeno che bazzica per le vie delle citta' con una cresta giallo canarino piantata sulla testa.
Sul retro del giubotto borchiato e' visibile la scritta "this is my fucking way" che riassume in poche parole una vita domata a modo proprio.
E' il leader indiscusso dei parenti e viaggia sempre qualche metro sopra terra.
Spacciatore piantagrane, fuorilegge, strafottente ed inimitabile.
Dingo e' un personaggio poliedrico. Un camaleonte.
Un disordinato casinista che affronta la vita a brutto muso, correndo piu' forte dei cambiamenti.
Possiede notevoli capacita' dialettiche ed e' in grado di cavarsela nelle situazioni piu' assurde.
E' un vagabondo sempre in movimento che ama raccontare storie impossibili ed elaborare spregiudicati piani.
Adora viaggiare e sa imitare alla perfezione le espressioni e le battute di Bob De Niro.
E' in perenne contrasto con Pupe ed allo stesso tempo inseparabile socio di Faina.
Possiede un'infinita' di soprannomi ed e' intenzionato a mantenerli.
Loquace, intelligente, diabolico e girovago.
.AIUTO ALLA LETTURA.
Elenco dei nomi e soprannomi con cui vengono indicati i vari protagonisti nel corso del libro:
- Faina: Alias indomito, Barone Alcool, gatto (quando e' insieme a Dingo che e' la volpe).
- Pupe: biondo, vichingo, palestrato.
- Danza: pescatore, poeta.
- PK: crestato, fenomeno, il fuorilegge.
- Dingo: il milliore, the Genius, le fikkeur alias la volpe (quando e' in compagnia di Faina).
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Intervista all'autore:
Intervista a Fabio Ubezio (parte 01)
Intervista a Fabio Ubezio (parte 02)
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