Massimo Carozzi, Anna De Manicor e Anna Rispoli, gli artisti del collettivo ZimmerFrei, hanno realizzato un documentario sulla citta' di Mutonia; recentemente presentata al Festival Internazionale del Film di Roma, quest'opera va a inserirsi all'interno di un progetto di documentazione cinematografica piu' ampio, Temporary cities, che si propone di raccontare alcune citta' attraverso i ritratti di un luogo specifico e definito. ZimmerFrei racconta Mutonia cercando di superare la pure interessante vicenda culturale della Mutoid Waste Company e riesce a attraverso le voci, i volti e le giornate degli abitanti del campo, a mostrarci una quotidianita' autenticamente alternativa a quella delle nostre vite, un antro di liberta' autoregolamentato che lascia all'invenzione e alla creativita' uno spazio centrale.
Il documentario sembra muoversi lentamente sempre piu' verso il particolare, avvicinandosi con ficcante discrezione alle vite private dei Mutoidi: proprio nell'avere accesso ad alcuni spazi di intimita' si riesce a comporre lentamente il quadro globale, l'esperienza del campo nella sua interezza. Non sono dunque solo le immagini straordinarie del film - unite all'ottima colonna sonora firmata, tra gli altri, da Stefano Pilia - a colpire lo spettatore per intensita' e nitidezza narrativa, ma il modo che le stesse hanno di procedere e di raccontare sempre piu' intimamente e insieme globalmente un intero modo di stare sul pianeta. Un modo ritratto con accurato realismo poetico, che finisce inevitabilmente per risultare modello di purezza e di lotta.
Giulia Cavaliere
.LINKS.
Fonte: ZimmerFrei - [2013] Hometown | Mutonia (di Sentireascoltare)
Home Page ZimmerFrei: https://www.zimmerfrei.co.it/
Facebook ZimmerFrei: https://www.facebook.com/zimmerfreistudio
Vimeo ZimmerFrei: https://vimeo.com/zimmerfrei
E-mail ZimmerFrei:
Home Sentireascoltare: https://sentireascoltare.com/
Facebook Sentireascoltare: https://www.facebook.com/sentireascoltare
Twitter Sentireascoltare: https://twitter.com/SAonlinemag
E-mail Sentireascoltare: