True Skin e' uno short film cyberpunk che in pochissimi giorni dalla sua pubblicazione ha avuto un successo (online) tale da attirare immediatamente l'attenzione della Warner Bros la quale, a quanto si legge un po' ovunque (1eng, 2ita, 3ita, ecc), ha gia' in mente di trasformarlo in un lungometraggio sotto la produzione di David Heyman (gia' produttore dei fortunati film su Harry Potter). Le idee e gli spunti presenti in True Skin sono, nei circa cinque minuti effettivi del corto, a dir poco straordinari e molto convincenti.
Realizzato dal team N1ON, questo short film cyberpunk ha il suo fulcro tematico negli innesti tecnologico-meccanici che in futuro prossimo potrebbe avere una cosi' grande diffusione da cambiare radicalmente i concetti di "vita" e di "essere umano". It's all about the parts, and everyone wants them. Questa e' la frase di apertura dello short, che si apre con una breve ma intensa riflessione sui cambiamenti che questa tendenza ha portato nella societa', mostrando come la vita di chi e' rimasto naturale, per scelta o per impossibilita' economiche, sia tutt'altro che facile. E altrettanto difficile e' restare al passo col progresso sfrenato.
Una riflessione sull'uomo e sulla vita del futuro (che sentiamo gia' possibile o meglio probabile) in rapporto alla smania di potenziarsi, perfezionarsi tramite la tecnologia ritrovandosi ad esserne schiavo. Qualitativamente molto ben riuscito, True Skin ha effetti speciali che non ci si aspetterebbe da un film indipendente low-budget, meritevoli di renderlo gradevole anche e sopratutto dal punto di vista grafico oltre che tematico. La citta' di Bangkok, poi, e' resa magistralmente e non puo' che convincere e meravigliare/inquietare chi e' abituato ad osservare con occhio attento (come la rubrica OcchioUrbano) i mutamenti delle citta' moderne.
Cinque minuti di "pennellate" in grado di far immaginare un'intera societa' futura che lo short film cyberpunk suggerisce con grande eloquenza. La capacita' di descrivere in modo rapido ma efficace le nuove tecnologie (che aleggiano gia' nell'aria attuale) e' lodevole; e' facile immedesimarsi in uno degli ormai tecno-dipendenti individui di True Skin - desiderosi di potenziarsi inseguendo la perfezione - nonche' nel suo protagonista principale, ma e' altrettanto facile sentirsi come angosciati, spaventati verso una possibilita' del genere. Merito della pellicola e' sicuramente quella di farci dialogare idealmente con i nostri peggiori incubi e le nostre piu' grandi aspettative in ambito tecnologico.
Se nel 2012 il cyberpunk (in questo caso cinematografico) dimostra di essere piu' che mai attuale (e con l'occhio sempre attento al futuro, presente di domani), True Skin e' uno short film cyberpunk che merita tutte le attenzioni e il successo che ha avuto e continua ad avere e pone tematiche di fondamentale importanza. Nell'attesa speranzosa di veder realizzato al piu' presto il film vero e proprio di produzione hollywoodiana (anche se il budget non sara' stratosferico), godetevi la visione di True Skin (suggerimento: attivate i sottotili in inglese). Il cyberpunk ancora una volta dimostra di essere piu' che mai in vita.
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Fonte: True Skin: Short Film Cyberpunk Di Stephan Zlotescu (di Cyberpunk Italia)
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