Cosi' alla fine di Strappare lungo i bordi abbiamo la certezza di aver assistito ad una delle sorprese piu' inattese della grande N, e forse al miglior prodotto uscito quest'anno sulla piattaforma. Una dolceamara graphic novel che guadagna tutta la potenza dell'audiovisione, firmata da uno Zerocalcare da lode.
Una dovuta precisazione agli avventori: godetevi questo gioiello fidandovi di un semplice consiglio. Gustatevi ogni risata e ogni silenzio credendo semplicemente a cio' che piu' che un suggerimento, e' una raccomandazione. Non e' questione di spoiler o rivelazioni, ma semplicemente di vivere quest'esperienza cosi' unica senza leggere nient'altro che queste poche righe di introduzione. Per tutti gli altri che invece sentono di voler condividere questo frammento di vissuto, prosegue la recensione di Strappare lungo i bordi, come un'ideale seconda parte alla nostra preview.
Te lo ricordi qualche anno fa quant'eravamo soli?
Il nostro primo incontro con la serie e' stato un saggio folgorante di una comicita' irresistibile, che ci ha fatto ridere fino alle lacrime. Ritroviamo lo Zerocalcare che ormai amiamo, abile mattatore che visita cliche' e luoghi comuni trasformandoli attraverso la spigolosa poesia borgatara in luoghi sempre nuovi.
Chi conosce Zero sa pero' che prima o poi quel fuoricampo perpetuo prende il sopravvento, trasformando l'odissea di una coscienza armadillica in un diario intimo ed esistenzialista. Proseguendo nella visione scopriamo quindi che quella trama orizzontale di cui avevamo pochissimi elementi non e' che una variazione su La Profezia dell'Armadillo, opera di Zerocalcare che aveva gia' avuto una seconda, non proprio fortunata, vita cinematografica.
Cosi' in questa terza iterazione Camille diventa Alice, ma Zero e' sempre lo stesso. Ed e' il suo monologo interiore ad accompagnarci in una traiettoria precisa ed inevitabile, tremendamente umana e vera.
Sempre rinchiusi dentro a un garage e tutto il mondo fuori
Cio' che rende davvero incredibile Strappare lungo i bordi e' la modulazione millesimale del registro, che si ripiega nel dramma partendo da presupposti completamente diversi. L'unico dubbio che ci rimaneva dai primi due episodi era se il ritmo cosi' serrato fosse funzionale alle durate di un'intera stagione. Ribaltando completamente le aspettative non solo Zero ci toglie qualsiasi perplessita', ma ci dimostra una via decisamente diversa.
Difatti, pur non mancando trovate comiche davvero geniali, a poco a poco il tono cambia, sottraendo in maniera quasi impercettibile da quella scrittura cosi' brillante e scanzonata. Un gradiente di tensione che disegna una parabola perfetta, e che immancabilmente arriva a quell'appuntamento con il tempo di cui, progressivamente, prendiamo consapevolezza.
Un'orchestrazione magistrale che ridistribuisce gli equilibri in Strappare lungo i bordi, spostando l'attenzione sulla relazione tra Zero e Alice fino a che questa non diventa il nucleo di tutta l'opera.
Mi sembra tutto giusto: Zerocalcare e Gli amori difficili
L'avventura di Zero e Alice potrebbe essere tranquillamente uno dei racconti brevi del capolavoro di Italo Calvino. Un amore difficile, inespresso, fatto di distanze e inseguimenti, ma soprattutto di incomunicabilita'. Un amore fatto di rimorsi, di dolorosi atti di coscienza e, soprattutto, di un'imponderabile tenerezza.
Una dolcezza che ha il peso di un bacio non dato, di un sentimento non dichiarato, della caduta sullo strambo sgambetto del destino. E se anche questi possono sembrare topos visti e rivisti, l'amore tra Zero e Alice e' in realta una delle storie piu' belle tra quelle mai viste su grandi e piccolo schermi.
Non solo perche' proprio nel tratteggiare questo amore c'e' una dimostrazione lampante di una grande padronanza delle strutture della narrazione audiovisiva, in cui le inquadrature e il montaggio, e non ultimo il sonoro, si caricano di significati inesprimibili in altri modi. Le sequenze centrali del quinto episodio da questo punto di vista sono esemplari, ancor piu' della magnifica conclusione.
E' pero' sempre il genio di Zerocalcare a fare la differenza. A tramutare un finale pieno di melos e inevitabilmente commovente nella chiave di lettura di una storia irrisolta. Riesce cosi' a farci rileggere con un rapido rewind tutto quello che si perde tra le righe dell'ovvio, e donarci quelle verita' di cui tutti siamo labilmente consapevoli.
/ca·tar·si/Perche' Strappare lungo i bordi non e' solo incredibilmente bello; e anche, e soprattutto, vero. Ha la capacita' di parlare con un'immediatezza e una purezza che rende cosi' trasparenti quelle verita' da renderle quasi ingestibili.
/ca·tar·ro/
Qualcuno diceva che in un'opera d'arte la bellezza non e' che un passaggio verso la verita'. Lo stile audiovisivo prorompente che ci offre la serie presta il fianco ad un linguaggio universale. In un mondo che ci costringe a Strappare lungo i bordi della nostra identita', per definirci e offrici agli altri nella maniera piu' netta e precisa, dovremmo ricordarci ogni tanto che tutti i pezzi di carta so' boni pe' scaldarsi.
Leonardo Di Nino
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Fonte: Strappare Lungo I Bordi, Recensione Della Serie Di Zerocalcare Su Netflix (di La Scimmia Pensa)
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Wikipedia Strappare Lungo I Bordi: https://it.wikipedia.org/wiki/Strappare_lungo_i_bordi
IMDB Strappare Lungo I Bordi: https://www.imdb.com/title/tt15614372/
Wikipedia Zerocalcare: https://it.wikipedia.org/wiki/Zerocalcare
IMDB Zerocalcare: https://www.imdb.com/name/nm8570840/