Il film Margini racconta di quanto sia difficile dibattersi nella realta' paludosa di Grosseto, una citta' in mezzo alla Maremma toscana, lontana da tutto, cresciuta in modo anonimo e disordinato - come molte citta' italiane medio-piccole - attraverso propaggini fatte di capannoni abusivi e condomini che confinano con la campagna riarsa; ma anche di cosa significhi provare e riuscire a compiere un'impresa impensabile in un posto cosi', dove se provi a sfogarti con la batteria arriva puntuale il vicino a romperti i coglioni.
Il lungometraggio di Niccolo' Falsetti e Francesco Turbanti era molto atteso da chiunque sia vicino al mondo delle sottoculture, poiche' realizzato da un regista e uno sceneggiatore che a quel mondo appartengono. Niccolo' e Francesco, infatti, sono membri della band punk hardcore PEGS dal 2005.
L'attesa non e' stata delusa: Margini e' un film fresco, sincero, con dialoghi e autentici, personaggi umanissimi, molto ben caratterizzati e del tutto credibili per chiunque conosca la scena, che agiscono in situazioni assolutamente realistiche ed esilaranti.
I protagonisti di Margini, ambientato nel 2008, sono Edoardo (Emanuele Linfatti), Jacopo (Matteo Creatini) e Michele, interpretato dallo sceneggiatore Francesco Turbanti.
Edoardo, Jacopo e Michele hanno un gruppo street punk, che deve scontrarsi pressoche' quotidianamente con i limiti culturali della loro citta', dove il massimo che puo' capitare ee' riuscire a esibirsi durante la Tombolata Maremmana con tanto di cartelle in omaggio o avere a che fare con personaggi odiosi come il fonico, classico fan del prog e del metal con la faccia da secchione, proprietario di una scalcinata sala prove che sfoggia pretenziose t-shirt dei Dream Theater e degli Iron Maiden ma si riduce a fornire il service audio per la messa al parco comunale.
In questo scenario tragicomico, arriva la classica goccia: la band si vede cancellare un importante concerto a Bologna in cui avrebbe aperto per una famosa formazione hardcore di Boston, i Defense (interpretati nella finzione dai romani Payback, riuniti per l'occasione). Decisi a non cedere di un millimetro, i tre hanno un'idea: se noi non possiamo suonare con i Defense, saranno i Defense a venire da noi.
Edoardo, Jacopo e Michele mettono cosi' in moto un meccanismo organizzativo che, attraverso una narrazione che mescola ironia e amarezza nel miglior stile della commedia all'italiana di livello, rende in modo egregio l'idea di cosa significhi imbarcarsi nel progetto di mettere in piedi un concerto punk a Grosseto.
Non sveliamo altro sulla trama: Margini uscira' nelle sale l'8 Settembre. Ci limitiamo a raccontare che durante la ricerca della sala per il concerto i nostri si imbattono in una serie di personaggi degni di un Monicelli post-moderno: tra tutti, memorabile l'impiegata comunale carica di anelli e collane in un ufficio pieno di poster della proloco in cui troneggia una testa impagliata di cinghiale maremmano.
Edoardo, Jacopo e Michele dovranno fronteggiare imprevisti e difficolta' di ogni tipo. Magnifica la rappresentazione di una periferia sfilacciata e senza identita', fatta di salette parrocchiali chiuse a tripla mandata, circoli Arci, obbrobri architettonici, improbabili balere anni '80. Nel film compare anche un delizioso cameo telefonico di Zerocalcare.
Ogni personaggio del film, ogni ambientazione sono di un'autenticita' e di un realismo che non si vedevano da anni: il pensiero corre inevitabilmente alle storie posticce e mainstream di molto cinema italiano contemporaneo, e guardando Margini sembra di respirare aria fresca e pura, di riconnetterci a cio' che davvero siamo stati e siamo ancora.
Il film racconta anche che si puo' essere adulti in modo diverso, non necessariamente vittime delle convenzioni o delle relazioni tossiche come la madre di Edoardo o del tutto anacronistici come il suo compagno, rassegnati a ruoli gia' ascritti. Si puo' essere adulti come Michele, ad esempio, autenticamente innamorato della compagna e padre affettuosissimo.
Uno dei meriti maggiori di Margini, oltre ad essere un film autenticamente punk con riferimenti, dischi, abbigliamento e toppe al posto giusto e una bella colonna sonora, e' rappresentato da una scrittura allo stesso tempo fluida e minuziosa, che alterna leggerezza e malinconia e segue la trama principale ma allo stesso tempo approfondisce l'umanita' di ogni singolo personaggio, restituendoci ritratti di gente e luoghi che abbiamo incontrato anche noi, che scriviamo e da un luogo molto simile e neanche tanto lontano da Grosseto.
Oltre agli indiscutibili meriti artistici, l'autenticita' del lavoro di Falsetti e Turbanti, infine, e' rappresentata dalla provenienza dello staff che ha lavorato al film, di provenienza in maggioranza grossetana. Tra tutti, David Bardelli del negozio di abbigliamento Rudeness, che ha tra l'altro fornito una preziosa consulenza per l'abbigliamento di Michele, uno dei rari skinhead cinematografici vestiti con proprieta' dopo decenni di ridicolizzazione dello stile.
Margini rappresenta dunque un piccolo gioiello nella produzione cinematografica italiana, che in virtu' della sua sincerita' sara' sicuramente apprezzato anche dagli spettatori non direttamente coinvolti nella scena punk.
Letizia Lucangeli
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Fonte: Margini: Nascere Punk A Grosseto (di Crombie Media)
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Wikipedia Margini: https://it.wikipedia.org/wiki/Margini
IMDB Margini: https://www.imdb.com/title/tt12526320/
IMDB Niccolo' Falsetti: https://www.imdb.com/name/nm7157039/