Pochi di noi sanno realmente cosa stia avvenendo nella Striscia di Gaza, ma prima di descrivere, il piu' obiettivamente possibile, cosa sta realmente accadendo, credo sia bene partire dal principio, ovvero illustrare ad i tantissimi che non lo sanno, come e' avvenuta la nascita dello Stato di Israele e cosa questo abbia comportato in poco piu' di 60 anni di storia.
Dopo la fine della Seconda Guerra Mondiale e il dramma dell'Olocausto, i potenti decisero che il superstite popolo Ebraico, trovasse finalmente un luogo dove fondare il proprio stato.
Siamo nel 1947 l'Assemblea delle Nazioni Unite, precisamente siamo al 29 Novembre, quando venne approvata una risoluzione che prevedeva la creazione di uno stato ebraico e di uno stato arabo in Palestina, con la citta' di Gerusalemme sotto l'amministrazione diretta dell'ONU.
Nel decidere su come spartire il territorio, per evitare possibili rappresaglie da parte della popolazione araba, si decise di radunare tutte le zone dove i coloni ebrei erano presenti in numero significativo (seppur spesso in minoranza), nel futuro territorio ebraico.
Le reazioni, da parte dei due popoli, alla risoluzione dell'ONU furono significativamente negative: la maggior parte degli ebrei l'accettarono, pur lamentando la non continuita' territoriale tra le varie aree assegnate allo stato ebraico; mentre i gruppi estremisti la rifiutarono, essendo contrari alla presenza di uno stato arabo in quella che consideravano la Grande Israele nonche' al controllo internazionale di Gerusalemme.
Il popolo arabo, invece, rifiuto' totalmente la proposta, con diverse motivazioni: alcuni negavano la possibilita' della creazione di uno stato ebraico, altri criticavano la spartizione del territorio che ritenevano avrebbe chiuso i territori assegnati alla popolazione araba (oltre al fatto che lo stato arabo non avrebbe avuto sbocchi sul Mar Rosso ne' sulla principale risorsa idrica della zona, il Mar di Galilea), altri ancora erano contrari perche' agli ebrei, che allora costituivano una minoranza, fosse assegnata la maggioranza del territorio; gli stati arabi proposero la creazione di uno Stato unico federato, con due governi.
Tra il dicembre del 1947 e la prima meta' di maggio del 1948 vi furono cruente azioni di guerra civile da ambo le parti.
Il piano Dalet dell'Haganah, messo a punto tra l'autunno del 1947 e i primi mesi del 1948, aveva come scopo la difesa e il controllo del territorio neonato stato israeliano e degli insediamenti ebraici a rischio posti al di la' del confine di questo.
Tale piano, ufficialmente solo difensivo, prevedeva anche la possibilita' di occupare basi nemiche poste oltre il confine, ma soprattutto prevedeva la distruzione dei villaggi palestinesi, espellendone gli abitanti oltre confine, situazione che ha portato diversi storici a considerare il piano stesso indirettamente responsabile di massacri e azioni violente contro la popolazione palestinese, in una specie di tentativo di pulizia etnica.
Il 14 maggio del 1948 venne dichiarata, unilateralmente, la nascita dello Stato di Israele, un giorno prima che l'ONU stessa, come previsto, ne sancisse la creazione.
E se fin qui i problemi eran controllabili, dal giorno seguente la nascita di Israele, iniziano le vere azioni belliche, infatti il 15 maggio 1948 gli eserciti di Egitto, Siria, Libano, Iraq e Transgiordania, attaccarono l'appena nato Stato di Israele.
L'offensiva venne bloccata dall'esercito israeliano e le forze arabe vennero costrette ad arretrare.
Non contenta, Israele distrusse centinaia di villaggi palestinesi, costringendo all'esodo gli abitanti.
La guerra termino' con la sconfitta araba nel Maggio del 1949 e produsse 726 mila profughi palestinesi; a loro ed ai loro discendenti e' tutt'ora vietato il ritorno in territorio israeliano.
In seguito all'armistizio ed al ritiro delle truppe ebraiche, l'Egitto occupo' la Striscia di Gaza mentre la Transgiordania occupo' la Cisgiordania, assumendo il nome di Giordania.
Ad Israele si annette' la Galilea e altri territori a maggioranza araba conquistati nella guerra.
Nel corso degli anni successivi, fino ad arrivare al fatidico 27 Dicembre 2008, la Striscia di Gaza, in piu' occasioni e' stata un focolaio di guerra palestino-israeliana, vedendo sempre i secondi uscire a piu' riprese vincenti, con il placet della comunita' internazionale che, per ragioni di interesse, ha sempre appoggiato l'offensiva Israeliana.
Negli anni piu' recenti, si contano ben due Intifada, un termine arabo che vuol significare rivolta, sollevazione.
La prima risale al 1987, quando i Palestinesi attuarono una campagne diretta a porre fine alla presenza israeliana in Palestina, presenza considerata legittima dagli israeliani e occupazione militare dalla controparte.
L'Intifada di al-Aqsa (nota anche come Seconda Intifada palestinese) indica invece il violento riesplodere del confronto israelo-palestinese quando, il 28 settembre 2000, l'allora primo ministro israeliano Ariel Sharon e il suo entourage di 1.000 uomini armati, entrarono nel complesso della moschea di al-Aqsa a Gerusalemme.
In sei anni la Seconda Intifada ha causato 5250 morti arabi palestinesi e di 1077 morti israeliani, per un totale di 6405, anche se il numero delle vittime palestinesi, armati di sole pietre contro i carri Israeliani, sembra piuttosto stimato verso il basso
E finalmente arriviamo ai giorni nostri, a quella che molti hanno chiamato Terza Intifada.
Come detto il conflitto riesplodere nel Dicembre 2008, dovuto principalmente alla risposta di Israele, con il bombardamento delle sedi istituzionali di Hamas a Gaza, ai razzi lanciati da Hamas su Israele nel corso di tutto il 2008, razzi che in tutta sincerita', oltre a non aver provocato alcun danno, sembrerebbero esser stati un numero esiguo.
Purtroppo il l bombardamento di Gaza, ad opera dell'esercito di Israele, ha provocato sino all'08 gennaio 2009 oltre 763 morti e 3.100 feriti tra i Palestinesi, di cui almeno 220 bambini.
Per rappresaglia Hamas ha intensificato il lancio di razzi, facendo una vittima israeliana.
E la comunita internazionale?
Quello che ad oggi si evince e' una indifferenza totale da parte della UE ed un appoggio, agli Israeliani, da parte degli USA.
Quello che piu' sorprende (a chi aveva creduto in un cambiamento) e' la continuita' con la politica estera statunitense degli ultimi anni da parte di Obama, che si e' dichiarato pienamente solidale con Israele.
Quel che piu' colpisce e' che il territorio Palestinese e' da piu' di un anno sotto embargo totale, e quindi ridotto alla segregazione ed alla fame.
Il governo Israeliano sembra, voler riscattare, con questa semplice operazione militare, la figuraccia in terra libanese.
Anche da parte di Hamas, sembrano non esserci le idee chiare su come risolvere la grave situazione e le varie spaccature che si stanno presentando all'interno del paese e della popolazione stessa.
Nel frattempo centinaia di palestinesi si stanno ammassando verso il confine con il Sinai, cercando di sfuggire all'annunciato massacro.
L'unica certezza in questo momento di confusione, la ritroviamo nella domanda che chiunque si dovrebbe porre:
Chi salvera' la popolazione di Gaza dalla violenza omicida dell'esercito israeliano?
Purtroppo la risposta e' la solita.
Nessuno
Joel.

.FONTI.
Wikipedia
Indymedia

.LINKS.
Pioggia Di Bombe Israeliane Su Gaza (Indymedia)
Gaza Continuano Gli Attacchi Terroristici Israeliani (Indymedia Lombardia)
Piombo Fuso L'Aberrante Nome Dell'Operazione Su Gaza (Indymedia Roma)
Otto idee su Hamas, non del tutto giuste (Leonardo)
Quello che non sapete su Gaza (Daniele Luttazzi)
Le due guerre di Gaza (Luca De Biase)
Benevento - Dietro ad ogni stato si nasconde un assassino (Informa-Azione)
DaGaza.org - L'unica Telecamera Italiana All'Interno Della Striscia di Gaza