Impossibile nascondere la curiosita' che ha suscitato il loro debutto e quella che continua ad esserci nei confronti del loro nuovo album Non Esiste, una multiproduzione che vede anche l'apporto di Punk4free. Non intendo fermarmi al dibattito riguardante la fusione di due generi, quali il grind ed il black metal, che contraddistinguono le sonorita' del gruppo, molto curate grazie alla registrazione presso i Nadir Studios, ma cerchero' invece di sviscerarne l'opera nei limiti del possibile.
Premetto subito che l'ascolto di questo disco e' impegnativo, spiazzante alle prime battute ma molto coinvolgente se si superano le prime difficolta' sonore ma anche concettuali.
Credo che questo sia proprio il volere di Ezio, autore di gran parte dei pezzi e voce, Nicolo' ed Edoardo alle chitarre, Maurizio al basso e Tiziano alla batteria.
Il succedersi delle tracce va visto come un percorso iniziatico, proprio una via che, se seguita con attenzione, ci aprira' nuovi orizzonti musicali e ci rendera', anche se per poco, davvero deprogrammati.
Ecco che si presenta la prima difficolta', ancora nemmeno sonora ma visiva, una copertina del tutto bianca e priva di dettagli anche testuali, l'opposto risultato di una cultura estetica dominante e sottomessa, chiaramente non sempre, a canoni di gusto per far presa sulla massa.
D'altronde, questo album non esiste, quindi perche' dovrebbe esistere la sua copertina?
Adesso provero' a parlarvi di una mezz'ora dalle tonalita' cupe e dalle forti capacita' evocative ed emozionali.
L'ascolto inizia con "Schiacciami", le parole vengono condensate e la velocita' d'esecuzione risucchia qualsiasi altra cosa, presentando un finale decisamente ossessivo e colmo di dolore.
"5%" risulta un pezzo molto dinamico, grazie anche agli accenti vocali in growl che scandiscono il ritmo, e secondo me rappresenta l'essenza dei cinque componenti del gruppo espressa in cinque strofe. Se l'interpretazione dei testi e' lasciata volutamente libera, beh, ho dato la mia.
"Consuetudine" miscela dosi di nerissimo nichilismo ad una consapevolezza di se', oserei dire razionale, che si concretizza soprattutto nella parte finale della canzone, dove l'ultima strofa e' ripetuta piu' volte sopra note che piu' adatte sarebbe stato difficile trovarle.
Gottfried Leibniz, piu' di trecento anni fa, disse che "viviamo nel migliore dei mondi possibili", affermazione che suona come una bestemmia ai Deprogrammazione, e proprio in "Mondo perfetto" riversano tutta la loro avversione verso l'esistente e la negazione della perfezione, istigandoci a liberare tutta la forza distruttrice che possediamo.
"Discarica innevata", caratterizzata dalla breve durata e da una costante voce ai margini della follia, poggia su arrangiamenti molto omogenei che contribuiscono a creare sonorita' ossessive che rimangono molto in testa. L'uomo, non piu' tale, ridotto a numero ed una condizione antivitale dove "le parole non esistono".
"Elite from hell" si apre con una citazione biblica, ovvero un avvertimento minaccioso che si materializzo' su un muro di Babilonia la notte in cui questa venne conquistata da Ciro il Grande.
Un testo che trasuda odio e violenza, entrambi portati all'eccesso, e una lotta per la sopravvivenza dai toni macabri.
"Morte mia", traccia piu' lunga dell'album, presenta un'architettura sonora che davvero riesce a coinvolgere totalmente chi ascolta, o almeno con me c'e' riuscita.
Dall'inizio alla fine del pezzo l'arrangiamento musicale, insieme agli accenti in growl, fa da perfetto supporto ad un cantato stavolta piu' nitido rispetto ai pezzi precedenti, facendoci immergere ancora di piu' in un'atmosfera decisamente esoterica.
"Promemoria (l'altra faccia)" mostra da subito ritmi martellanti, opportunamente seguiti dalla batteria, e un testo pieno di considerazioni e riflessioni riguardo la vita e il modo di viverla, sempre in un'accezione oscura e priva di illusioni.
"Theorie", penultima e piu' breve traccia dell'album, affronta il tema dell'essere in un modo decisamente originale, basato soprattutto su assonanze fonetiche e sillabiche che, nella loro semplicita', riescono ad affrontare un concetto che, di per se', e' tra i piu' complicati.
Arriviamo all'ultima canzone "Versi o insegnamento?", quasi due minuti di predominanza strumentale che mi riportano ad atmosfere sonore di stampo norvegese. I versi, preannunciati gia' nel titolo, racchiudono un linguaggio ricercato che e' saturo di illusioni sradicate, alla ricerca di massime, o appunto insegnamenti, su una vita sempre piu' incomprensibile.
Qui finisce, per ora, il mio percorso di deprogrammazione!
Sghigno

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Potete acquistare l'album contattando direttamente Joel o Yunior, 5 Euro

.VIDEOCLIP.
Deprogrammazione - Alba + Elite From Hell (Live At Casa Del Popolo, Arona 30.06.2007)
Deprogrammazione - The Program Action (Live At Casa Del Popolo, Arona 30.06.2007)
Deprogrammazione - Arona Violenta (Live @ Centro Giovanile Nick&Bart Arona (NO) 04.04.2009)

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