Anche il lavoro grafico, booklet molto curato comprensivo di tutti i testi, e' notevole e incuriosisce ancor prima di aver sentito i pezzi, la cui durata totale e' poco inferiore ad un'ora.
L'intro, tratta dal film Shogun Assassin, si ricollega ai contenuti gia' espressi in copertina, ovverosia la figura di Itto Ogami, storico samurai interpretato dall'attore Kinnosuke Nakamura, e la sua decisione di ribellarsi allo shogun, invitandoci quindi a puntare sempre le armi verso i nostri aguzzini.
Il primo pezzo "Vota tua madre" e' dei Memento Mori, nel giro di un minuto ci ricordano come reagire allo squallore democratico delle elezioni, tema caldo in vista delle odierne europee.
Si continua con "Your heroes were wrong" degli spezini Evolution So Far, anche stavolta la durata e' di un minuto circa, il cantato rabbioso e anglofono ci riporta ad atmosfere decisamente americane, un po' alla Good Riddance.
Arriva il turno degli storici CGB che, con mia personale gioia, propongono "Brucia", tre minuti di dissenso di stampo old school contro la "subdola e bigotta" Imperia.
"Sequestro democratico", dei palermitani Sonny Corleone, rappresenta forse il concetto chiave della compilation, il ruolo della galera nelle strategie repressive dello stato, "Unica soluzione, la sua totale distruzione".
La rabbia del cantante dei Jilted ci introduce in "Futuro incerto", ritmi martellanti che fanno da sottofondo ad una analisi della misera realta' che ci circonda.
"E' solo una questione di nervi" dei Nervi poggia su una parte, piu' lunga, solo strumentale con sonorita' thrash metal, infine un ferratissimo cantato growl ci richiama al dover di soddisfare i nostri nervi.
"Unica realta'" dei Mitraglia e' pura violenza crustcore, poco piu' di un minuto corredato da un growl lancinante.
Se prima era Imperia a dover bruciare, adesso tocca a Padova, citta' dei Milizia Hardcore che propongono "Brucia". Un concentrato anti-cittadino di stampo ignorant old school hardcore, come dissero loro stessi al tempo.
Passiamo ad un'altra scheggia di puro hardcore, con influenze anni '80, rappresentata da "Malattia sociale" delle Interferenza, intenzionate a vomitare disprezzo contro la nuova malattia dilagante, il sistema capitalista.
Continuando sulla scia di ritmi velocissimi, ecco "Paure" dei Contrasto, un pezzo dal testo molto emotivo e di impatto, interpretato come sempre in maniera davvero sentita e velocissima.
"Democrazia" dei Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ci riporta a ritmiche meno forsennate, con un cantato preciso supportato da arrangiamenti molto aggressivi, ma soprattutto centra le vere caratteristiche, nefaste e autoritarie, della democrazia.
Con "It's up to you" dei Gonzales abbiamo l'opportunita' di sentire nuove sonorita', decisamente piu' vicine al rock'n'roll con richiami a gruppi come i Motorhead.
Ancora un nuovo modo di fare musica, parlo di "Oggi decido io" dei trentini Figli di Alex, gruppo che ha saputo ben miscelare Oi! e hardcore, creando un misto davvero convincente ed estraneo ai soliti canoni gia' ben consolidati oltre che a dei testi davvero interessanti come questo che tratta di un astensionismo attivo e senza fronzoli.
Da toni sicuramente aspri e diretti a liriche piu' poetiche ma non meno ricercate, "Parlami" degli Hobophobic ci regala un'atmosfera piu' intima e di sicuro ci coinvolge anche grazie a suoni e ritmi non troppo tirati.
Si torna a ritmiche aggressive e testi carichi di invettiva con "Oltre la frontiera" dei romani Lucida Follia, due minuti davvero densi, soprattutto nel finale dai ritmi serrati.
Ed eccoci a meta' della compilation, traguardo rappresentato da "Giovane frizzante" dei Tear Me Down, quaranta secondi eseguiti con quello stile inconfondibile che conosciamo, la voce di Massimo (inquisito nell'Operazione Cervantes ed autore delle grafiche della compilation) stavolta non ci coinvolge con liriche dirette ma con parole da interpretare, dritte comunque al cuore.
"Aspirante dittatore" dei Downright ci presenta un'analisi sociale molto pertinente, poco piu' di un minuto colmo di rabbia e batteria martellante.
"Questa nostra vita", tratta da una poesia da un detenuto liberato durante la rivoluzione spagnola del '36-39, e' il pezzo presentato dai Ludd, sempre toccante e coinvolgente l'interpretazione vocale che poggia su basi sonore di un hardcore mai sceso a compromessi.
Continua sulla scia della durata ridotta "Pipe bomb" degli Ogm, il testo e' molto diretto e gia' dal titolo si puo' intuire la tematica, originali gli arrangiamenti adottati per fare da contorno ad un cantato femminile senza fronzoli.
Con "Kandu" degli A Fora De Arrastu approdiamo ad un hardcore molto composito e frutto di contaminazioni anni '80, il cantato in sardo si integra alla perfezione con l'aspetto sonoro, davvero una sonorita' intrigante.
"Mattone" di Ugo Piazza e' da collegare idealmente al famoso canto anarchico il cui motto faceva "la casa e' di chi l'abita", messaggio qui' riproposto e rivisitato con un esito interessante dato anche dal cantato preciso e solido.
Tutt'altro stile e' quello degli Headed Nowhere con "Round robin", un hardcore solido e adrenalinico con richiami alla scena americana con tanto di cantato in inglese.
Ispirati dalla scena americana sono anche i Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. che presentano "Fashionable attitudes", un pezzo velocissimo e cantato in inglese che mette a nudo il tema, trattato in lungo e in largo, del punk come moda.
"Morte e miracoli" dei Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ci riporta innanzitutto a testi in italiano e a sonorita' vicine ad un hardcore di stampo classico, un minuto e mezzo di denuncia sociale ben studiata.
Prepariamoci ancora una volta ad un Oi! in sinergia con attitudini e sonorita' punk, si tratta di "Dietro le sbarre" dei viterbesi Razzapparte, pezzo perfettamente in tema con la compilation.
Con "The worm" dei So Fuckin Confused torniamo a sonorita' prettamente punk con ritmi veloci e testi in inglese, uno stile comunque originale che non delude.
"Il midollo" dei Questo indirizzo email è protetto dagli spambots. È necessario abilitare JavaScript per vederlo. ci introduce in un minuto di metalcore cantato in italiano, il testo e' breve, come la durata complessiva, e centra i temi dell'astensionismo e delle nocivita' democratiche.
Si cambia ancora pagina, "Speranza morta nel tempo" dei Letormenta, due minuti e mezzo che viaggiano su quelle velocita' incalzanti ben conosciute, accompagnate come sempre da testi mirati alla riflessione, stavolta sul tema della morte e della donazione degli organi da una prospettiva mirata alla valorizzazione della vita.
"Disobbediente" degli Ictus si fa portavoce di una critica, senza mezze parole e decisamente rabbiosa, a tutti coloro che fanno proclami tanto per dar aria alla bocca e che affollano le piazze in maniera passiva e, spesse volte, funzionale al potere stesso. Opposta come tematica e' quella presente in "Barricate" dei Partizan Beograd, suoni grezzi che fanno da cornice ad un inno della sovversione da strada, tra molotov e auto in fiamme.
"Videogame" degli Unalima, altra band del roveretano, concentra nello spazio di un minuto un testo molto originale su note di hardcore alla vecchia maniera.
"Oro nero (Spartizione economica)" dei Flop Down, un testo che alcuni potrebbero definire impegnato, data la ricchezza del lessico usato. Un hardcore molto veloce e dal cantato rabbioso, caratteristiche perfette per chi nuota nelle tumultuose acque della Viterbo Hardcore.
Tratti piu' melodici appartengono a "Non ci avranno" dei Bloody Mary, due minuti che passano veloci e su ritmi veloci dettati da un'ottima batteria.
Il penultimo pezzo e' "Parlare con se stessi" dei valdostani Frontiera, band sorta dalle ceneri degli storici Kina, e sicuramente si discosta dalla maggior parte delle canzoni precedenti, presentano infatti un hardcore maturo e pregno di tutta quell'esperienza maturata negli anni.
Chiudere la compilation e' compito dei The Miles Apart con "Waiting", ancora una volta viene presentato un diverso modo di far musica, molto piu' orientato a sonorita' indie ed emocore.
Sghigno

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TRACKLIST.
01 - Shogun Assassins - Intro
02 - Memento Mori - Vota Tua Madre
03 - Evolution So Far - Your Heroes Were Wrong
04 - CGB - Brucia
05 - Sonny Corleone - Sequestro Democratico
06 - Jilted - Futuro Incerto
07 - Mitraglia - Unica Realta'
08 - Nervi - E' Solo Una Questione Di Nervi
09 - Milizia Hardcore - Brucia
10 - Interferenza - Malattia Sociale
11 - Contrasto - Paure
12 - Lotonero - Democrazia
13 - Gonzales - It's Up To You
14 - Figli Di Alex - Oggi Decido Io
15 - Hobophobic - Parlami
16 - Lucida Follia - Oltre La Frontiera
17 - Tear Me Down - Giovane Frizzante
18 - Downright - Aspirante Dittatore
19 - Ludd - Questa Nostra Vita
20 - O.G.M. - Pipe bomb
21 - A Fore De Arrostu - Kandu
22 - Ugo Piazza - Mattone
23 - Headed Nowhere - Round Robin
24 - Die! - Fashionable Attitude
25 - LaCongiura - Morte E Miracoli
26 - Razzapparte - Dietro Le Sbarre
27 - So Fucking Confused - The Worm
28 - Ratbull Bite - Il Midollo
29 - Letormenta - Speranza Morta Nel Tempo
30 - Ictus - Disobbediente
31 - Partizan Beograd - Barricate
32 - Unalima - Videogame
33 - Flop Down - Oro Nero (Spartizione Egemonica)
34 - Bloody Marry - Non Ci Avranno
35 - Frontiera - Parlare Con Se' Stessi
36 - The Miles Apart - Waiting

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