Se il primo lavoro era stata una piacevole sorpresa, in questo nuovo e primo full lenght il terzetto si trova dinnanzi al difficile compito di confermarsi e smussare i difetti presenti in Contro Di Te.
Per sapere se ci sono riusciti o meno non rimane che pressare il tasto play nel lettore e passare all'ascolto.
L'album, dal titolo Macerie, e' stato registrato dai Sangue Hc (Giangi - voce e basso, Zapata - chitarra, Max - batteria) presso il Double Cube Studio, con la complicita' della Dying D.I.Y., e proprio la qualita' della registrazione e' la prima nota positiva che, rispetto a Contro Di Te, risalta subito all'orecchio.
Infatti in questi quasi 14', divisi in 10 tracce, il suono appare piu' che discreto; i pezzi della durata media di appena 1' risultano delle scheggie hardcore impazzite cariche di odio e rabbia, espressa tramite testi mai banali o scontati.
Si parte con "Sul bordo", un pezzo dai ritmi non elevatissimi ma che con "Torto marcio" crescono in velocita' e con essa aumenta anche la qualita' del disco.
Si prosegue con "Rastacredine" un chiaro e duro attacco alla nuova generazione di hippie con i rasta e, l'ancora piu' efficace, "Il muro del silenzio" uno dei pezzi piu' riusciti di tutto l'album.
Chiude la prima parte di Macerie la canzone piu' lunga di tutto il lotto, ovvero "Io ti odio", che escludendo la parte iniziale piuttosto lenta non presenta altre carenza.
La titletrack riporta alla mente i fatti che han sconvolto l'Abruzzo; "Sulla mia tavola" e' un'altra sfuriata di rabbia hardcore in cui la fa da padrona il suono della batteria.
Proseguiamo rapidi con "Inutile te stesso" altra mazzata rivolta contro un gregge di persone, questa volta ad esser presi di mira son gli ancor piu' inutili emo.
Il disco volge al termine con gli ultimi due pezzi che appaiono anche i piu' incazzati, "Scatole vuote" e soprattutto "Sangue e hardcore" che chiudono in bellezza questa seconda fatica del terzetto goriziano.
Macerie complessivamente risulta un album in termini qualitativi e quantitativi impeccabile, partendo dalla registrazione fino ad arrivare ad i mezzi tecnici del gruppo non si riscontrano lacune; se proprio si deve cercare una pecca forse, visto il debutto, dai Sangue Hc ci si aspettava di piu' per quanto riguarda un suono maggiormente personale e riconducibile al gruppo stesso, ma chi si aspettava un buon disco non rimarra' di certo deluso.
Joel

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