Voi direte "sticazzi, ne recensisci tanti ogni giorno" e avete ragione. Ma se la leggerete, vi convincerete a scaricare il cd, e soltanto allora apprezzerete e mi ringrazierete.
L'album in questione si chiama Dentro L'Inganno. A distanza di ben due anni dal loro album di debutto (Libera Societa' del 2007, gia' recensito anch'esso su punk4free), gli Z.A.T., gruppo punk hardcore salernitano composto da Patrick al basso ed alla voce, Vito alla chitarra, Cosimo alla batteria e, fino a poco fa, da Manuele alla voce, ci regalano il loro secondo lavoro. Un cd che, rispetto al precedente, dimostra un sound piu' evoluto e per alcuni versi tendente a qualche sfumatura metal (dovuta quasi certamente ai gusti musicali dei componenti del gruppo).
Composto da sette tracce, di cui le prime quattro cantate in italiano e le restanti tre in inglese, Dentro L'Inganno (che, aggiungo, e' una coproduzione di piu' etichette tra cui punk4free) possiede una base chiaramente hardcore, forse un po' meno old school di quella di Libera Societa': come tutte le band che mi piacciono di piu', anche questa e' piuttosto "sperimentale", per usare un termine adatto. Non a caso, presenta arrangiamenti che variano dal punk al metal, ma tutto questo senza avere una linea ben precisa da seguire, bensi' seguendo l'ispirazione del momento (ho avuto l'occasione di ascoltare il gruppo anche dal vivo e vi assicuro che e' proprio cosi'): ed il risultato non e' soltanto quello di rendere il sound meno monotono e scontato, ma anche quello di renderlo spontaneo, o meglio fare in modo che parta dal cuore. Cosa che, a mio parere, ogni gruppo punk dovrebbe fare. Che siano sentimenti di rabbia, d'odio, disgusto, protesta, amore, insoddisfazione...dovrebbero essere tutti spontanei, o meglio VERI. Se non sono totalmente sinceri come in questo caso, allora non ha senso comunicarli, signori miei.
Quasi tutto il pensiero degli Z.A.T. (Zona Autonoma Temporanea, per chi non lo ricordasse), a partire dal Marzo del 2006 in cui si sono formati, e' legato agli ideali legati a loro volta al concetto dell'anarchismo e delle tematiche libertarie.
Una delle cose che ho apprezzato nell'album precedente ed ancora di piu' in questo, sono i testi. Sfogliando infatti il booklet, sono rimasta piacevolmente sorpresa da un po' di cose: oltre alla grafica, che ricorda un po' quella delle fanzine, semplice e bella, ho notato sin dal primo momento che sotto al testo di ciascuna canzone vi e' una piccola didascalia esplicativa scritta per un motivo ben preciso, ossia quello di esprimere pienamente il vero senso del testo. Questo perche' purtroppo, in un genere come l'hardcore le parole tendono a perdersi, e non certo soltanto per il suono che sovrasta il canto, ma anche per il fatto che per ovvi motivi, il testo deve limitarsi a poche strofe. Inutile dire che secondo me e' stata un'ottima idea in quanto e' stata concepita per dare la possibilita' ad ognuno che sfoglia il booklet e legge i testi di immedesimarsi, in un certo senso di ritrovarsi in parole altrettanto sincere quanto i testi.
A proposito dei testi, ci tengo a darvi piu' o meno un'idea di quello che i ragazzi tengono tanto a trasmettere, a comunicare: la prima traccia, "Respira", rappresenta il senso della resistenza contro tutti quelli che vogliono metterci a tacere, una vera e propria protesta contro la limitazione alla liberta' del singolo individuo. Caratterizzata da un forte sound talvolta grezzo e sporco, centra in pieno l'obiettivo che i ragazzi si pongono: comunicare odio e rabbia grazie a parole come "Respira fino alla fine anche quando // ti mettono i piedi in faccia // ti schiacciano la testa sull'asfalto // mentre ingoi la polvere della strada" urlate furiosamente e traboccanti ribellione (ma quella vera, mica cazzate) ed alla parte strumentale ovviamente, caratterizzata da basso e chitarra belli potenti ed una bella batteria martellante.
Il secondo pezzo, "Un Giorno Migliore", parla della forza di volonta' da cercare in noi stessi per affrontare eventi che hanno segnato la vita di ognuno di noi.
Seguono "Soldi Rosso Sangue" e "Soldati E Militari", che sono tra i pezzi che mi sono piaciuti di piu': il primo sottolinea il disprezzo per l'avidita' di denaro soprattutto se questo si accumula sulle disgrazie altrui, il secondo dimostra quanto la casta militare sia il piu' potente strumento a difesa del sistema autoritario statale e capitalista.
"The Cage Of Oppression" propone la soluzione alla rabbia e alla frustrazione: unirsi per liberarsi dalle proprie paure, creare la propria rivoluzione.
Segue ancora "Freaks Of Society" (l'unico testo di questo cd scritto interamente da Vito, il chitarrista, anche perche' il resto dei testi e' stato scritto da Patrick), il cui ritmo mi e' piaciuto particolarmente, oltre al testo che definisce "aberrazioni della societa'" tutti quelli dotati di potere: dirigenti, imprenditori, giudici, prelati, ecc.
Il cd si conclude con "Until The End Of Slavery", che tenta di farci capire quanto lo schavismo sia attuale, e gli esseri umani semplici merci da sfruttare: "Questa e' la vergogna dell'economia mondiale // che sfrutta solo le popolazioni piu' povere // senza diritti e senza futuro // solo guadagno e solo profitto // e io penso a tutto cio' // per tutti i miei giorni."
Oltre al booklet ed a tutto cio' che di bello c'e' nella loro musica ed anche dietro ad essa, mi ha molto colpito anche il digipack di Dentro L'Inganno, che si apre in quattro facciate su ognuna delle quali vi e' un disegno che esprime un po' il senso di tutte le canzoni. Davvero bello.
Nonostante i ragazzi sostengano che la loro musica e' stata registrata nell'ottica della condivisione ed in pieno spirito d.i.y. che e' giusto che la musica, essendo libera e di chiunque, si scarichi e si diffonda (non a caso hanno deciso subito per il download dell'intero cd), e' davvero bello, almeno per me, avere tra le mani il frutto di un impegno sincero, della realizzazione di un lavoro che non e' stata per niente facile, considerando i mezzi limitati.
Raramente ho sfogliato qualcosa di cosi' originale negli ultimi tempi. Non mi capitava da un bel po'. Per cui, se vi capitasse di spulciare qualche distro di tanto in tanto e trovarlo, il consiglio che vi do e' di acquistarlo, se cio' che avete scaricato ed ascoltato vi e' piaciuto. Cosi' facendo non solo supportereste la scena come e' giusto che sia, ma vi portereste a casa qualcosa di veramente originale, come pocanzi dicevo.
Con questo cd e' stato amore al primo ascolto, non lo nego. Non mi ha mai fatto pentire di averlo comprato ed ogni volta che lo piazzo nello stereo me ne convinco sempre di piu'.
Ora non mi resta che augurare anche a voi buon ascolto: scaricate, ascoltate, diffondete...insomma fate quello che vi pare. Continuero' a supportare gruppi del genere e spero lo facciate anche voi.
REN

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