Il gruppo milanese, dallo stile che varia dal punk hardcore al thrashcore, ci propone otto tracce di buona musica, generalizzo apposta proprio perche' a volte non resta da dire altro che questo, senza le solite menate sulla velocita' del sound, sulla potenza della batteria eccetera. Sono cose trite e ritrite, di cui potete fare volentieri a meno tutti quanti, la cosa importante da sapere e' che bisogna ascoltare anche questo lavoro con la stessa attenzione con cui abbiamo ascoltato quelli precedenti, e soprattutto godere del suono degli strumenti e della voce (un'altra componente della band che mi e' sempre piaciuta, veloce e determinata).
Tanto per dare qualche informazione a chi non conosce il gruppo: la line-up e' formata da Pulce alla voce, Marrabbio alla chitarra, Doner al basso e Filo alla batteria.
Un'intro piu' sette pezzi brevi e decisi. Troppo breve, a mio avviso, ma la mia non e' affatto una critica: avrei voluto anzi ascoltarne altri appunto perche' mi e' piaciuto un bel po'.
A questo naturalmente ho ovviato riascoltando Bomb The Vatican daccapo, e vi diro': ho l'impressione che mi seguirete a ruota una volta che l'avrete ascoltato.
Credo che i Death Before Work siano uno di quei gruppi trascinanti al massimo, sia su cd che dal vivo.
Non hanno particolari influenze, si limitano a maneggiare pesantemente i loro strumenti partorendo qualcosa di molto personale, e questa e' un'altra caratteristica che non posso fare altro che apprezzare. Sfortunatamente non ho ancora avuto l'occasione di vederli in concerto, per ora mi accontento delle loro registrazioni che non sono proprio niente male.
Adesso che vi ho espresso la mia umile opinione in proposito e dal momento che ho sforzato abbastanza i miei pochi e bruciati neuroni per farlo, sta a voi fare la vostra parte.
Scrivo quest'ultima frase con le mie ditine stanche, casomai qualcuno di voi non ci arrivasse: scaricate e buon ascolto!
Bene, e' tutto.
REN
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