Le qualita' son rintracciabili a partire dall'ottima registrazione avvenuta al Fox At The Knobs Studio, i pezzi risultan brevi ed a tratti veloci come nella tradizione hc e la capacita' tecnica appare buona. Ben strutturata la sezione ritmica ma anche la chiratta, con gradevoli stacchi e assoli, riesce a ritagliarsi uno spazio tutto suo.
Quel che invece non convince del tutto e' il cantato soprattutto per la scelta di utilizzare l'idioma anglosassone, che spesso risulta incomprensibile, ma questa e' piu' una critica soggettiva.
Apre il disco "Failing" un pezzo onesto che pero' non sconvolge piu' di tanto nell'ascoltarlo; va meglio con "Kick in the face" certamente piu' rabbioso ed incalzante poiche' la vena melodica si assottiglia lasciando spazio a ritmi piu' sostenuti.
"Last chance" supera di gran lunga il pezzo originale dei Gunshy, pur mantenendo una struttura simile all'originale quando il gruppo spinge sull'acceleratore la canzone si infiamma quel tanto che basta.
Chiude degnamente l'ep "From bottom", altro pezzo che tra fermate melodiche e ripartenze violente regala qualche minuto di buona musica.
Ovviamente questo debutto dei One Eyed Jack e' prettamente consigliato agli amanti del genere, meno per chi ascolta le sfumature piu' aggressive dell'hc, ma gli spunti interessanti son tanti e facili da cogliere.
Mayday!, pur non aggiungendo nulla di nuovo al genere, si guadagna di esser dato in pasto alle casse dello stereo.
Joel
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