Purtroppo son rinchiusi a Taranto e non spesso abbiam la fortuna di veder loro concerti...ma ultimamente si stan muovendo molto di piu'...quindi bando alle cazzate, nel leggi tutto la prima recensione di un bergamasco.
Quando mi sono proposto per fare una recensione arcor per punk4free ho detto: "sto plebeo di junior mi fara' ascoltare un gruppo di merde di cane cosi' mi divertiro' un po' a infamarli"; mi e' capitato il lavoro degli Hobophobic I Sogni A Naufragare, l'ho ascoltato e mi sono reso conto di quanto cazzo parlo per niente! Cattivo, potente e incazzato ma con le note giuste, e' cosi che definirei il loro lavoro.
I nostri amici terroni sono capaci di far fischiare gli strumenti, si sente fin dalla prima traccia (da cui l'album prende il nome) che all'orecchio di qualsiasi individuo medio che abbia mai ascoltato un po' di musica alternata,come diceva il Ferretti dei CCCP, suona decisa e suona forte cosi' come deve essere un inizio per farti venir voglia di proseguire nell'ascolto degli altri pezzi.
La numero due "Parlami" e' la mia preferita, ha un intro che spacca veramente il culo, dei riff da paura e pause messe nei momenti giusti il tutto completato da delle parti suonate che hanno un sound invidiabile...e se a questo si unisce una voce urlata nel modo giusto, cosi' come e', ne risulta un ottimo pezzo che ti mette la carica agonistica giusta hauhauha.
Si passa poi a "Il Mondo Illuso" canzone di denuncia caricata dalla solita dose di buon hc, bella la frase: "...brucerete con il nostro odio, bruceranno i vostri governi,non avremo mai pace, la nostra guerra per la liberta'".
Non annoia di certo il proseguo dell'ascolto che mantiene la linea delle sonorita' scelte ed il precedente coefficiente tecnico musicale che e' na cifra alto per quello che e' il mio parere, poi si sa le opinioni sono come i buchi del culo: tutti li hanno e tutti puzzano!!
Via via tutti gli altri pezzi skizzano compatti per andare a completare una ventina di minuti di ottimo hc bastardo e ben suonato...e, che nonostante cio', mantiene una melodicita' particolare.
Se proprio si vuol cercare un difetto a questo D.I.Y. del gruppo di Taranto, la voce nelle parti non urlate e' soffocata dagli strumenti e cio' rende difficile capire le parole (ad esempio in vite rinchiuse) e il livello di voulme del basso e' un po trascurato ma fatta da un bassista sta critica e' ovvio che perde di valore...
Tutto sommato mi sono trovato a dover commentare un ottimo lavoro dal quale traspaiono attitudine e buona tecnica, consiglio agli amanti del genere di seguire sto gruppo,io lo faro' sicuramente per vedere se confermano le mie impressioni anche dal vivo!
Mi raccomando andate anche a messa la domenica se no dio vi mangia la testa.
El Peggio

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