Questo e' un disco punk rock. Quindi non perdo tempo a dirvi che non ci troverete dentro nulla di nuovo o di rivoluzionario. Pero' e' un bel disco punk rock. Ed era parecchio tempo che non mi capitava di ascoltarne uno.
"Non Stare A Guardare" e' un po' piu' "plastificato" degli ultimi dischi del genere ai quali mi ero abituato, come gli indimenticabili Fichissimi o i sempre latitanti Razzi Totali, poiche' vanta un'impeccabile produzione made in Derotten Records; tutto cio' va pero' a sicuro vantaggio dei testi, di semplicissima comprensione, e della pulizia generale del suono.
Questi ragazzi fanno uno strano ed apprezzabilissimo miscuglio: voce adolescenziale e testi maturi e politicizzati dal primo all'ultimo (o quasi). Chiamarli "i figlioletti dei Derozer" credo sarebbe adeguato ed anche di buon auspicio, nonostante sia un paragone valido solo a grandi linee, dato che i quattro di Parma dimostrano di avere un loro stile, mischiando alla propria maniera le carte che si ritrovano in mano, dando un taglio personale alla stesura dei testi ed anche suonandosela con precisione e tecnica (quanto basta), cercando ogni tanto di uscire dall'assioma dei tre-accordi-e-nient-altro.
Il tupa tupa parte a pieno ritmo sin dalla prima canzone, "La Santa Inquisizione", che in pochi secondi vi rendera' evidenti le qualita' del gruppo di cui ho parlato fino ad ora: un testo decisamente strafottente e ed anche un filino testa di minchia che denuncia l'operato del clero nei secoli, al suon di "Sono eretico e me ne vanto!". Un andazzo che fortunatamente e' mantenuto per tutto il disco. A livello strumentale si ascolta cio' che si avra' modo di ascoltare per tutti i 30 minuti: qualche piccolo assolo di basso o di chitarra, tre o quattro accordi puliti e precisi, un po' di cara grattugia e la batteria sempre al suo posto dietro a tutto, senza mai perdere un colpo. Ripeto: niente di mostruoso ma semplicemente le poche e belle cose che ci si aspetterebbe da un gruppo punk rock. E che qui, una volta tanto, ci sono.
Tutte le 13 canzoni ricalcano piu' o meno questa linea e sono ricche di ritornelli o semplici frasi ben scritte che, come si dice troppe volte in questi casi, vi usciranno a fatica dalla testa.
Facendo una veloce e doverosa carrellata dei pezzi migliori, sicuramente citerei "Mondo Facile", personale ed un tantinello negativo: "e chi non ha ideali non ascolti queste parole // tanto per loro il mondo sara' sempre semplice".
"Il Fumo Uccide" e' un'altra di quelle che ti si tatuano in fronte a partire dal primo ascolto, anche perche' ormai il bombardamento mediatico e legislativo anti-sigaretta e' diventato veramente ridicolo e stressante e mi risultava strano che nessuno c'avesse ancora messo bocca: "intanto lo stato incassa vagonate di milioni // poi ti dice non fumare che fa male e morirai // io la stecca di Marlboro a te nel culo infilerei". Non l'avete mai pensato?
Anche "Va Tutto Bene" e' uno dei pezzi che ho preferito, con un testo generico, sull'instabilita' del "futuro" ed il disastro del presente: "mi meraviglio anche di voi // che soffrite e non lottate // prima votate e poi piangete". Strumentalmente e', secondo me, fra le meglio riuscite, con un attacco a mille, un po' di stop and go ed un po' di assoli e cori nei punti giusti.
Rimanendo sull'introspezione, ho apprezzato la sincerita' di "Un Giorno Come Un Altro", con un po' di assolo a campanella ed il ritmo leggermente abbassato: "un giorno come un altro // vivi alla giornata tutti i tuoi sospiri // un giorno coome un altro // riempi le tue notti di lacrime e vampiri // in un giorno come un altro // ti umili di verita' e di angoscia.
La maggior parte dei testi rimane comunque sulla politica o sulla denuncia in generale: "Destra o Sinistra", "Merdalat", "Apolitico", "La Farsa" e "Periferia" non risparmiano veramente nessuno, dai nostri cari politici di professione, al tenerissimo Callisto Tanzi e furbetti vari, fino al coetaneo discotecaro, da un po' di tempo poco tirato in causa dai gruppi dello stivale: "io non voglio che la citta' mi prenda perche' // io non sono come quelli che // ridono e si divertono ad andare in disco // con 2 milioni di roba addosso".
L'unico brano che proprio mi urta i nervi e' l'ultimo, "Patente A Punti", non perche' non nutra anch'io un sano schifo nei confronti dei vigili urbani ma piuttosto perche' il termine "culani", nonostante io sia romagnolo, proprio non riesco a farmelo piacere, men che meno la rima "urbani-culani". Ma comunque, de gustibus.
In conclusione, la migliore recensione di "Non Stare A Guardare" e' sicuramente un rapido ascolto: si capisce subito di che pasta sono fatti questi Solecismi Pedestri e di che livello e' il cd, rispetto alla media del punk rock troppo cazzaro e mal suonato.
sberla54

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