Sono sicura, con questo esordio, di essermi accaparrata la benevolenza della band sarda (su cui spendero' le prossime righe) sulla quale, per forza di cose, potro' sputare ogni cattiveria pensabile e non pensabile da qualunque essere umano.
In realta' la mia mente non partorira' nulla di malvagio, anzi, ho deciso bene di esordire nella sezione recensioni con un bagno di belle parole.
La Sardegna e' la terra del mare, della bella vita, dell'inverno che arriva con i 16 gradi centigradi e forse, questi ragazzacci si sono lasciati distrarre da tutto questo ben di dio, dato che hanno impiegato 7 anni per realizzare l'album in questione.
Nel 2001 iniziano a suonare; non si fa sul serio, qualche cover, voglia di alcolizzarsi e di divertirsi. Le formazioni si alternano e variano, i componenti vanno e vengono fino a giungere al momento X in cui la situazione prende forma. Finalmente nascono i brani, sicuramente figli di una lattina birra.
Appena inizio a sentire il disco, mi sento davvero strana...vittima di una vera e propria metamorfosi, torno a vivere uno dei periodi piu' street punk della mia vita! Preparatevi a rimettere a nuovo anfibi, chiodi e gonnelline scozzesi da abbinare ai capelli colorati! Vi serviranno per scatenarvi con i Fuck Your Fucking Fuckers nella vostra cameretta, mentre la vicina, suona disperata il campanello esasperata dal bordello.
Ora, pero', e' giunto il momento di entrare nello specifico, lasciandosi alle spalle l'immensa dose di nostalgia per i vecchi tempi, provocata da A Road To Go. Il disco parte senza alcuna introduzione o altri fronzoli: questi cagliaritani sono grezzi, minimali e vecchia maniera.
Il loro genere e' un calderone che contiene davvero tanta roba; si va dallo street punk, per passare all'hardcore, al punk rock e atterrare in brandelli di ska, che tempesta, ad esempio, "Drinking Song", il brano che preferisco (per intenderci, e' quello che senza alcun tipo di vergogna ballerei in maniera piu'ù che ridicola!), anche se il migliore, a parer mio, risulta essere "Nervous Parents", nella cui note emerge lo spirito hardcore della band.
Altri pezzo degni di nota sono "I Lose The Control, nel quale mi lascio catturare ancora una volta dagli intermezzi ska e dai cori da stadio che sfavillano nel ritornello, e la cover "Oi To The World" dei Vandals.
Il sound del gruppo mi pare buono e compatto, cosi' come la voce, in linea con l'intenzione dei Fuck You Fucking Fuckers; soprattutto mi ha sorpreso il fatto di trovare le canzoni molto equilibrate al loro interno.
Forse non si saranno inventati nulla di nuovo questi fottuti, ma hanno eseguito bene il loro sporco lavoro!
Una ventata di punk, che odora di Rancid, Operation Ivy e perche' no anche di Exploited.
Unica pecca, i testi. (Vabbe', io sono una vera rompicoglioni su quast'argomento!)
Le parole di questo album sanno di gia' sentito; come suggeriscono i titoli "Fuck Your Sistem" e "Fuck Off Police" i cinque giovinotti tendono a ricalcare concetti talmente noti, da risultare quasi banali!
Mi ci scommetto il gatto che parte della colpa di tutto cio e' da affibbiare alla scelta dell'inglese: e' difficile esprimersi al meglio se non si padroneggia a livelli notevoli un determinato idioma.
Detto cio' concludo e vi do un consiglio.
Procuratevi il disco, invitate un po' di amici, procuratevi svariate casse di birra, fate partire la musica e BAM!
Probabilmente al mattino troverete la casa leggermente in disordine e ricorderete poco.
Buon divertimento!
Nana

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