Loro sono i grandi P38 Punk e la produzione che sto per recensire e' Con Ogni Droga Necessaria, album che non deludera' le attese dei numerosi sostenitori di questa punk rock band della capitale, grazie anche a un esser "fedeli alla linea" che in tempi cupi come questi e' piu' che necessario.
Testi colmi di violenza politica e sociale, produzione impegnata, come quando il suono dei CCCP scandiva le lotte del proletariato unito.
Con Ogni Droga Necessaria si annovera tra gli album preferiti dal sottoscritto, lontani ricordi di quando le p38 dettavano legge.
Partiamo con la recensione.
Sei canzoni in tutto per il penultimo album dei P38 Punk, che all'inizio potrebbe lasciar spiazzati gli ascoltatori, visto che la prima canzone "The team work" e' una rivisitazione in chiave elettronica di un loro vecchi pezzo
Interessante come scelta, magari non da tutti ma ogni tanto sentire un gruppo cimentarsi in qualcosa di diverso da quelli che sono gli standard proposti dal genere non fa mai male.
Apprezzabile.
Passiamo subito alla seconda traccia.
"Preghiera" parte con un giro di basso che ricorda la piu' famosa "Preghero'", per poi lasciarsi andare in un suono molto rock, che fa tornare alla mente i grandi CCCP.
Chitarre noise, voce che scandisce ogni singola parola con una forza d'urto impressionante.
Poco piu' di un minuto e mezzo, per una canzone davvero molto bella.
Si parla del diavolo e spuntano le corna, un modo grazioso (asd), per introdurre la terza traccia di questo album.
Infatti i capitolini ci propongono, "Tu menti", cover dei CCCP.
Sarebbe superfluo parlare di una canzone che tutti dovrebbero conoscere a memoria.
Sicuramente questa traccia riesce ad essere molto incisiva all'interno della produzione, nessun cambiamento significativo rispetto all'impostazione sonora di quella suonata e cantata dai Cccp ma una di quelle cover che stanno bene dovunque.
Velocemente si arriva a "Referendum".
Altro giro di basso prima che entrino tutti gli strumenti.
Visione personale di una forma di democrazia, che serve a ben poco in questo paese dove ci vogliono far credere che il popolo conti ancora qualcosa quando in fin dei conti non contiamo un cazzo
E ora signori e signore, la perla di tutto l'album.
"Delitti di stato".
Un testo incredibile, canzone che ho risentito mille volte. Mandiamoli tutti a fanculo questi servitori dello stato.
Da Cossiga alla democrazia cristiana, dai caramba ai fasci.
Nessuno escluso, nessun prigioniero.
"Fascio impara la p38 spara!!".
Ultimo verso di questa spettaccolare canzone.
Si arriva a malincuore, all'ultima tracia di quest'album.
"Cinema estremo". Anche qui il suono mai dementicato dei CCCP, si fa pressante soprattutto nelle distorsione e nella ritmica degli strumenti.
Una canzone fatta per prendere per il culo...che c'e' di meglio?.
Anadiamo alle conclusioni.
Echi di battaglie del proletariato unito, protesta sociale, voglia di non dimenticare, tutto questo mixatelo con un suono che ricorda i CCCP e avrete nelle vostre casse sparato a mille i P38 Punk e il loro secondo e penultimo album.
Se siete degli intenditori questo e' un disco che fa per voi.
Questa volta per chiudere...Saluti socialisti a tutti voi.
Neverstop85

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