I Radio Shakedown nascono nel 2009; vari cambi di formazione hanno preceduto l'arrivo di questo disco, ma finalmente i quattro guasconi hanno messo la testa a posto e si sono decisi a fare sul serio.
Ho visto Cheaters Never Lose respirare per la prima volta nell'ACME Studio di Raiano, ho seguito il suo svilupparsi molto da vicino ed ero presente anche durante la travagliata sessione dei cori. Sono molto affezionata all'album, come d'altronde sono legata alla band.
Fatta l'inequivocabile premessa, sappiate che sarei in grado di sparare merda anche sul progetto musicale di un mio ipotetico fidanzato, quindi non preoccupatevi, la recensione sara' veritiera come poche.
Sette brani concisi e ben strutturati; un punk rock classico ma con personalita'.
Se amate i suoni dei Social Distortion, Rancid e, soprattutto, dei Bombshell Rock allora e' il caso che spariate a tutto volume questo dischetto nella radio della vostra auto, nel lettore mp3 o ovunque ci siano due belle casse pronte a rumoreggiare come si deve.
Gia' dalla prima traccia si comprende di che pasta sono fatti i Radio Shakedown. I suoni distorti, che non sono mai troppo invadenti, lasciano il giusto spazio alle due voci, diverse fra loro, che si incastrano alla perfezione ed evitano che il disco sia monotono.
I cori sono belli marci, ma in senso positivo eh! Una banda armata di whisky che sbraita con la bottiglia oramai vuota rivolta al cielo. E vi assicuro che la scena della registrazione dei cori e' stata piu' o meno questa.
E vabbe', e' punk rock! Non c'e' spazio per buone maniere e sobrieta', al massimo solo per cera per capelli.
La traccia numero 2, "Vultures Or Saints", e' una scheggia dal sapore amaro, che ospita assoli velati di malinconia; l'energia e la potenza della band, infatti, esplode tutta in "Get Up", pezzo assolutamente geniale che vi frustera' le cervella sin dalla prima nota. Giusto il tempo di riprendere respiro e arrivano i pirati con "The Loot Song", un altro altro brano goliardico da cantare tutti in coro alla fine di una serata un po' difficile.
A chiudere Cheaters Never Lose ci pensa "Your Best Is Not Enough", che tradisce l'incondizionata passione di questi ragazzacci per l'irish e per i Mahones. La ballata e' commovente e delicata, non c'e' nulla di sdolcinato solo la sporca realta' cantata da un violino e da voci martoriate da troppe sigarette.
E con la puzza di Rum vi lascio. Io me ne vado a scambiare quattro chiacchiere appoggiata al bancone appiccicoso di cui ho scritto a inizio recensione.
Voi, ricordatevi che chi bara non perde mai. Continuate a giocare sporco.
Nana
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Radio Shakedown - [2012] Cheaters Never Lose
Radio Shakedown - [2012] Cheaters Never Lose
01 - Son Of '68
02 - Vultures Or Saints
03 - Get Up
04 - Cheaters Never Lose
05 - The Loot Song
06 - Silly Laughs
07 - Your Best Is Not Enough
Il loro quartier generale, nel cuore di Pescara, puzza di rum e di sudore, ha un bancone appiccicoso e delle comodi botti su cui giocare a carte e barare. Giusto per essere sicuri di vincere.