Giovani e volenterosi, i quattro campani tornano con un nuovo disco che rappresenta un passo avanti rispetto al primo lavoro (e che rimanga tra noi, ma anche Nasci, Produci, Consuma... sapeva il fatto suo).
Premo play e le sorprese non tardano a farsi vive.
"Perche'" apre il disco in maniera educata, e ci conduce per mano in vista del massacro in atto nelle tracce che seguono; il sound ha personalita' e una voce ben definita, sicuramente frutto di una evoluzione dell'intera band, maturata in maniera eclatante.
"L'Ultimo Girone" ci avvia nel vivo dell'arena. Scariche elettriche di energia, un hardcore grezzo ma raffinato, veloce e old school. Qualche contaminazione crust, nella musica e nella voce, e una chitarra che sa stridere fino al punto giusto. La melodia e' sfacciata e compatta, sprezzante di ogni giudizio e trascina chiunque si imbatta nella sua potenza. Potrei sbagliarmi ma, di tanto in tanto, appare qualche inflessione leggermente piu' light dal sapore quasi screamo, sapientemente inserita nell'insieme cosi' da risultare di una naturalezza estrema.
Geniale l'intro cupo e paranoico di "Militari" che risulta essere solo l'anticamera di una mattanza tipicamente vecchia scuola, mentre atmosfere piu' buie albergano in "F.F." dove la voce perde la sua caratteristica urlata per farsi piu' corposa e possente.
Piccole bombe dell'album sono "Gabbie" ed "Odio". Riff e accordi impazziti sempre al servizio di un hardcore che non lascia nulla all'immaginazione se non nei pochi momenti di respiro, come ad esempio negli interessanti intro di basso. "Odio" ha un bellissimo melodico che si trasforma completamente allo scoccare dei colpi annunziatori della batteria, seguita dalla voce intrisa di violenza.
Altra doppietta vincente sono l'ottava e la nona traccia, il giusto compromesso tra ira e rassegnazione, modulati da rabbia random. La chitarra ondeggia in suoni leggeri ed eterei, eccola che cresce e corre in una cascata di colori e sfumature. Segue lo strumentale di "Dall'Altra Parte Del Muro (Pt.2)", l'ultimo brano "Inerzia", che chiude l'album con il marchio di fabbrica della band, "Nasci produci consuma crepa! Nasci produci distruggi crepa!" urlato fino alla stremo delle forze. L'ultima pillola di violenza prima che il silenzio cali nel vostro stereo.
In sostanza siamo davanti non solo ad un ottimo lavoro ma, soprattutto, ad una band di giovanissimi che crede in quello che fa e che cresce umanamente e musicalmente. Non posso far altro che augurare il meglio agli Epatite e minacciarli di morte se avessero la malsana idea di mandare tutto a puttane!
Certo e' che avrei preferito recensire questo disco non alle 8.22 di Sabato mattina, ma sa il cazzo perche' mi ritrovo qui a scrivere. Ad ogni modo, spararmi nelle orecchie una così buona dose di adrenalina, mi aiutera' ad iniziare bene la giornata.
Vi consiglio lo stesso trattamento: scaricate il disco (non ancora disponibile in carne ed ossa per mancanza di cash) e martellatevi sin dal minuto che segue il vostro risveglio. Freschi come una rosa, parola di Epatite HC.
Nana

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