[...] L'idea e' che lo scontro non possa rimanere confinato in queste nuove "catene di montaggio" strategiche ma debba essere allargato a tutti i "settori" d'interesse vitale. Si tratta di capire che la vita, che il capitalismo troppo spesso ci porta a maledire, puo' essere anche bella...e che il programma di lotte che abbiamo intrapreso non e' per una vita migliore, ma per una vita radicalmente diversa.
Siamo in piena lotta di classe dopo la lotta di classe (come qualcuno ha scritto). Cui non possiamo piu' sottrarci. Come fiume in piena lungo un percorso tortuoso, verso valle. Come fiume in piena rinvigorito da tutti i suoi affluenti. E' il momento. Tornare ai resti.
Con queste parole si chiude l'intro del booklet di Tornare Ai Resti. Parole che si ripetono anche in "Mai Piu' Senza Fucile".
E le parole, ancora piu' della musica, son quello che conta di nei Contrasto!
Il gruppo romagnolo rimarca e sottolinea la propria matrice anarchica, ribadendo in questo disco la propria avversione verso il capitalismo, l'oppressione e le ingiustizie sociali. Attivi dal 1996 sia politicamente (con la gestione prima de Al Confino Squat, e dopo dello Spazio Anarchico Libertario Sole E Baleno e il C.S.A. Capolinea) che musicalmente, aggiungono un nuovo tassello alla loro numerosa discografia con un altro Lp (nda. tutta il loro repertorio e' vinilico). La formazione rispetto al passato viene leggermente alterata cosi', accanto a Max-voce, Nik-chitarra e Stiv-basso, troviamo alla seconda chitarra Tommo e alle pelli Teo (entrambi anche nei La Prospettiva).
Musicalmente (ri)propongono un hardcore vecchia scuola con grande enfasi per i testi, come detto, mai banali ma sempre di denuncia sociale e che fan riflettere sulla societa' in cui viviamo. I brani raramente sforano i 3' e sono una sassata diretta alle orecchie dell'ascoltatore e tecnicamente ineccepibili, ben sedici canzoni che ci accompagnato e smuovono le coscienze per 30'. Nota di merito anche per packing semplice ma curato, con un bel booklet frutto di una maxi co-produzione di 20 etichette.
Rabbiosa partenza con la velocissima "Democrazia (Un Cappio Al Collo)" feroce come il tema proposto ben intuibile dal titolo, belli soprattutto gli stacchi secchi della batteria. "Mai Piu' Senza Fucile" supera la precedente grazie agli ottimi cambi di tempo ed il cantato che si fa' piu' variabile, anche il testo soprattutto nel finale fa il suo sporco lavoro.
Dopo la brevissima sfuriata della titletrack si passa a "Il Sistema Ci Uccide Lentamente" e "Cambiare Tutto Per Non Cambiare Niente", altre due staffilate al sistema senza tanti giri di parole. Breve salto e si passa al pezzo che piu' di tutti gia' dal primo ascolto si fa apprezzere, "Piu' Di Mille Parole" una bella scossa adrenalinica, un monito per risvegliare il fervore sopito e riaccendere la miccia della lotta!
"Questa Non E' Forse Guerra?" e' dedicato ai reietti della societa': coloro che sono rinchiusi nelle carceri, nei CIE, immigrati e quant'altro. Un altro modo per ribadire quanto sia marcia la societa' capitalista in cui ci troviamo. Anche "E' Soltanto L'Inizio" e' un pezzo solidale verso tutti gli anarchi detenuti dalle prigioni di stato e in particolar modo per i bolognesi del circolo Fuoriluogo.
Le tracce si susseguono tutte sulla stessa falsariga senza mai sparare un colpo a vuoto, viene descritto un contesto marcio e corrotto, cosi' come realmente e' l'Italia, una dura descrizione nella speranza di spingere e risvegliare gli animi per modificare le cose con la lotta contro lo stato sociale costituito. Ed emblematico e' il titolo del disco Tornare Ai Resti: tornare a combattere nella quotidianita', rispolverare l'antagonismo della lotta di classe contro il sistema, armarsi e scontrarsi sullo stesso piano contro la societa' che ha dichiarato guerra.
Le altre canzoni si susseguono senza sosta, tra queste spiccano "Anno Di Nascita 2011", "Il Tempo Non Da' Tempo" e "Fino All'Ultimo Istante (Ancora)", giusto per citare le tre che piu' colpiscono.
Sara' stato il cambio di line-up, la buona registrazione, le tematiche affini in tutti i testi, le buone grafiche oppure il frutto di tutti questi elementi di certo Tornare Ai Resti risulta il lavoro piu' riuscito dei Contrasto, sarebbe un'eresia dire maturo visto che e' un disco piu' vicino ad i vecchi lavori (su tutti direi Stabilita' Precaria e Statico Senso) ma indubbiamente e' quello che piu' convince. Non procurarselo e' peccato mortale!
Joel
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