In realta' pero', anche se con un po' di ritardo, l'apocalisse e' arrivata ben diretta ma sotto forma di musica; una botta hardcore da otto pezzi realizzata dai Ruggine. Gia', l'ultimo lavoro dei milanesi s'intitola appunto Apocalisse ed e' uscito all'inizio del 2013. I Ruggine quindi ritornano su punk4free dopo l'ep d'esordio nel 2009 ed il full lenght Stai Sicuro del 2011.
Un po' di strada i nostri l'hanno sicuramente fatta e si presentano adesso con questa formazione: voce - Marco, chitarra - Vittorio, chitarra - Cera, basso - Jerry, batteria - Luca; ma andiamo al disco.
Inutile dirvi che si parte subito col botto: la batteria fa sentire i suoi colpi, la chitarra entra decisa con un bel riff e il pezzo si appresta a viaggiare ad alte velocita'. La batteria guida il pezzo, grande potenza e doppio pedale violentissimo; la chitarra si lancia in un assolo che calza a pennello con la struttura del pezzo e Marco sputa fuori parole al veleno coadiuvato dagli ottimi cori.
Il secondo pezzo e' "Betray Yourself" e a differenza della prima traccia presenta un testo in inglese. Inizio sempre violentissimo ma il ritmo si fa poi piu' cadenzato con degli stacchi davvero potenti e un finale al fulmicotone. Questo pezzo e' molto vicino a sonorita' della scuola hardcore made in N.Y., Madball e Sick Of It All su tutti e anche un po' i Youth O Today per quanto riguarda la voce. Torniamo quindi al cantato in madre lingua ed a uno dei momenti piu' alti dell'intero album: "Apocalisse 2012". La title track e' di sicuro uno dei pezzi migliori, un brano davvero incisivo dalla struttura musicale variegata ma d'impatto. E uno dei punti di forza dei Ruggine e' sicuramente questo, la capacita' di unire perfettamente sonorita' piu' vicine all'hardcore punk con quelle metal senza risultare banali o scontati. In "Apocalisse 2012", Luca e' pronto a scatenare l'inferno dietro le pelli e i due chitarristi tirano fuori uno stacco in pieno thrash metal che potrebbe benissimo stare in un pezzo di qualche gruppo thrash vecchia scuola. Si continua quindi con due pezzi molto tirati e coinvolgenti: "Dentro Te" e "(Real) Hardcore". Nella quinta traccia un bel basso distorto apre le danze e Marco urla con rabbia ogni singola parola, "Old school! Motherfuckers!". Dinamite allo stato puro, ancora una volta, si ripresenta la batteria in "Mister No". Doppio pedale come se piovesse e riff granitici. "Sorridi, domani sara' peggio. Non e' mai troppo tardi per cercare la verita'".
Giungiamo quindi alla fine dell'album, dove troviamo "Il Senso Della Vita" (un altro fra i migliori pezzi, a mio avviso) e una gran bella cover, "The Eleminator" degli Agnostic Front. "Il Senso Della Vita", brano tra l'altro presente nella compilation di punk4free, e' una bella bomba hc con delle chitarre sempre ispirate e il solito vocione di Marco potente e aggressivo. La cover degli Agnostic Front, presente nel loro secondo album, e' davvero ben eseguita e chiude alla perfezione il secondo lavoro della band milanese.
Un disco che secondo me mostra i notevoli passi in avanti fatti dalla band rispetto ai lavori precedenti. Un disco potente, violento, eterogeneo ma sempre fedele alla cara e amata vecchia scuola.
Sfascia Chitarre

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