Si parla di un hardcore malato, isterico, contaminato su piu' fronti da attimi di becero rock'n'roll e ricadute nel punk piu' insano.
Ad aprire le danze troviamo "Doveva Venire Questo Giorno", primo dei tre capitoli del disco, tutto cantato in italiano. Riff semplici, batteria dritta, voce urlata e distorta la fanno da padroni. Le parti piu' intrise di rock'n'roll ricordano vagamente qualche lavoro dei torinesi Cibo, affiancati da una buona dose di sani Wretched. Segue "Ipogeo", il quale dopo pochi secondi provvede subito a spazzare via quel piccolo spiraglio di melodia che sembrava affacciarsi timidamente nella intro del pezzo. L'esecuzione non e' perfetta, ma probabilmente neppure ricercata. Gli assoli spiccano dissonanti, acidi, come unghie triturate su lavagne.
A chiudere il set arriva "Il Saprofago", quasi tutta in terzine, che con le sue cadenze estenuanti e lunghe parti strumentali farcite di assoli ed urla strazianti va a porre fine all'agonia di questo lavoro, infliggendo il colpo di grazia all'ascoltatore.
Un Ep valido piu' per l'attitudine punk-nichilista piuttosto che per la musica in se', le novita' sono poche ma a colmare il vuoto ci pensa un mare di disagio. Forse la durata delle canzoni risulta un po' insolitamente dilatata per questo genere, che potrebbe essere piu' di facile ascolto se costruito su pezzi piu' brevi e diretti. Ad ogni modo complimenti al trio toscano per l'impegno nella produzione di questo Ep, speriamo di poter presto recensire anche nuovi lavori piu' estesi.
I testi non sono pervenuti.
Diego Theconflitto
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