Le differenze rispetto al primo lavoro del quintetto (Sam, Kafka, Teo, Leo e Jerk) piu' che riconducibili al cambio di voce emergono nella maggiore personalita' proposta e la crescita tecnica, gia' comunque largamente invidiabile, una maturazione evidente che innalza la qualita' del disco mantenendo quell'esplosivita' del suono caratterizzante il primo EP.
Registrazione impeccabile cosi' come la scelta del supporto vinilico dal colore sgargiante fan da contorno a questi quattro brani introdotti da "SLNDR", tutto quello che vi aspettate dal suono degli Slander e' racchiuso in questi otto minuti scarsi. Riffoni travolgenti, batteria che pesta a piu' non posso e voce meno graffiante e piu' corposa della precendente che, alla lunga, risulta piu' adatta alla proposta della band.
I veneti spingo al massimo sull'acceleratore creando un suono caotico e travolgente, mai un momento di pausa le uniche parte piu' lente (si fa per dire) fan da apripista a ripartenze fulminee come in "Scars And Ashes" e soprattutto "Empty Pod", piu' ritmata e spigolosa risulta "Steep Slope" prima della chiusura affidata a "The Rush" da cui han estrapolato un folle video.
Davvero nessun appunto da fare agli Slander promossi su tutti i versanti, probabilmente il meglio lo san esprimere dal vivo e se le premesse da disco son queste c'e' da aver paura ed indossare lo scafandro!
Joel

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