Che la Sicilia sia culla e terreno fertile di validissime band in ambito punk hardcore e nell'underground in generale non lo scopriamo di certo oggi. Tra alti e bassi, tra mille difficolta', la scena musicale dell'isola ha vissuto e vive, infatti, momenti musicali davvero notevoli.
In questa recensione ci si occupera' di un gruppo che viene dal centro della Sicilia e piu' precisamente da Caltanissetta. La band in questione sono i to_the_Core, formatasi nella citta' nissena nel 2011. Il primo lavoro della band e' dell'anno successivo: l'album Verso Il Nucleo esce infatti nel 2012 e trovate la recensione qui in queste pagine virtuali. Negli anni la formazione della band si modifica e si consolida con alcuni cambi di line up che si presenta cosi' per la registrazione del disco di cui vi andra' a parlare: Andrea alla voce, Lorenzo e Vincenzo alle chitarre, Dave al basso e Agnello alla batteria. Il secondo disco della band viene pubblicato nel 2015 con il titolo Ucciderti Con Uno Sguardo.
Inizio subito dicendo che la band con questo secondo lavoro fa notevoli passi in avanti rispetto al disco precedente, sia a livello compositivo e musicale che di registrazione e produzione dei brani. Le capacita' musicali e le potenzialita' della band sono notevoli, il sound proposto in questo disco risulta maggiormente incisivo e d'impatto, seppur gia' i pezzi del precedente disco erano molto interessanti ed energici. Il punk hardcore espresso dalla band e' molto particolare e presenta una buona dose di originalita', qualita' per nulla da sottovalutare specialmente in questo genere musicale. La base hardcore e' venata da influenze metal e cio' si riscontra soprattutto nelle parti piu' cadenzate e articolate dei pezzi del disco in questione. Ucciderti Con Uno Sguardo presenta dodici tracce di cui l'ultima, "Per Questo Seppellito", e' una cover degli Hardcore Media Player, band nissena punk hc ormai sciolta.
Il disco si apre con una breve intro che lascia presagire le urla piena di rabbia che risuoneranno nelle successive tracce. La particolarita' dei pezzi risulta evidente sin da subito anche nelle liriche, tutte in italiano, e che trattano di varie tematiche, da quelle piu' introspettive a quelle sociali. I testi e il songwriting in generale non ricalcano classici stili e modelli, ma la band segue la propria via mostrando una forte personalita'. Il secondo pezzo "In Cauda Venenum", alterna parti cadenzate ad altre piu' veloci sostenendosi su una sezione ritmica molto precisa e potente. I riff di chitarra massicci e allo stesso tempo aggressivi e taglienti conferiscono forza e impatto al pezzo. L'intreccio delle chitarre e' una della armi in piu' della band nissena: il lavoro svolto da Lorenzo e Vincenzo e' davvero pregevole e l'alternarsi di melodie e riff monolitici rendono molto interessanti e coinvolgenti pezzi come "Mono" e "Scelte Obbligate", brano che evidenzia l'impossibilita' di decidere per se stessi in quanto tutto programmato e gia' deciso dall'inizio.
Le atmosfere che caratterizzano il disco sono spesso oscure e oniriche, cio' e' dovuto sia alle trame musicali, arrangiamenti sempre ben strutturati, che al cantato molto intenso e incisivo di Andrea. Anche le liriche, come detto mai banali, conferiscono un certo senso evocativo ai pezzi e all'intero sound. "Un supplizio di energia // un sabba nero // un nuovo impero. Non scorrono le ore // in una nuova stagione di dolore // uno struggersi impetuoso // un muoversi a ritroso" canta Andrea nella parte finale di "Stagione", sotto i colpi potenti e impetuosi della batteria. Se la componente metal viene fuori spesso nei riff articolati ma mai eccessivi delle chitarre, anche la sezione ritmica fa del suo e in piu' parti il doppio pedale e certe scelte musicali aggiungono quella dose massiccia di potenza e violenza ai pezzi. Nonostante le chitarre abbiano un peso preponderante nella composizione e nella struttura dei brani, il ruolo del basso non e' da meno: in "Come Schegge" il lavoro svolto da Dave e' davvero notevole sin dall'intro. Nel pezzo, fra i piu' interessanti del disco, la band spinge l'acceleratore con veemenza e aggressivita'. Un altro episodio interessantissimo, e a mio avviso fra i piu' coinvolgenti, e' "Controllo", nona traccia dell'album. Un pezzo molto particolare che dopo una massiccia sfuriata hardcore muta sonorita' e atmosfera attraverso i riff di chitarre. Chiudono l'album il pezzo piu' lungo e probabilmente piu' complesso e particolare, "Stillicidio", e la cover degli Hardcore Media Player "Per Questo Seppellito" (il disco precedente veniva chiuso allo stesso modo da una cover, "Libero Per Sempre" degli Skruigners). "Stillicidio", strutturato davvero molto bene, presenta un sound granitico e corposo, un tessuto sonoro sorretto come sempre dall'incedere preciso e violento della batteria e dal cantato urlato di Andrea. Il testo di "Stillicidio" racchiude un po' tutte le tematiche presenti nell'album e mostra la visione della band sulla societa' in cui viviamo: "In questo mondo che ci sta portando ad un pensiero troppo corrotto // la falsa gioia che senti dentro semina panico, corrode tutto. Incastrati dai medesimi sporchi vizi // ricolmi di catene e di cemento ovunque // il nostro sguardo non riesce ad andare oltre // come gocce d'acqua che cadono su un diamante da sempre".
In definitiva Ucciderti Con Uno Sguardo e' un disco che mostra la maturita' e l'abilita' compositiva della band. Un disco che seppur abbia bisogno di piu' ascolti, mostra tutta la forza d'impatto dell'hardcore proposto dai ragazzi nisseni. Un hardcore, con suoni moderni e' vero, ma che presenta comunque l'attitudine e l'esigenza di comunicare della vecchia scuola italiana coniugandola con la potenza e i suoni granitici di band metal piu' o meno recenti (Helmet e Meshuggah fra tutti). Un lavoro davvero ben strutturato, che presenta pezzi coinvolgenti e mai noiosi. La registrazione, inoltre, e' davvero ottima e di qualita' e rende merito alle capacita' musicali dei cinque mettendo in risalto allo stesso modo tutti quanti gli strumenti.
La proposta musicale dei to_the_Core potra' piacere o meno, ma sicuramente quello del gruppo nisseno e' un sound non banale e scontato, con tanti spunti molto interessanti e una capacita' di composizione davvero spiccata. Ucciderti Con Uno Sguardo ci mostra appieno le qualita' della band; rappresenta la prova della maturita' musicale e da' speranza per ulteriori lavori di questo livello.
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