Recensire un disco dei Raw Power non e' di sicuro cosa semplice.
Come per il precedente Tired And Furious parto da un preambolo, cercando di essere breve.
Mauro Codeluppi non ha bisogno di presentazioni: classe 1961 e attitudine da insegnare a tanti giovani, e' un instancabile viaggiatore e predicatore del verbo hc. Ma i Raw Power sono stati, e sono ancora, mille altri musicisti. A volte si tratta di volti nuovi, a volte vecchie facce si fanno rivedere; comunque sia bisogna fare un attimo il punto della situazione: in line up oggi abbiamo Paolo alle chitarre, al posto di Tommi Prodi, membro storico ritornato in formazione con Resuscitate e Tired And Furious. Alla batteria c'e' il giovane Gian e Marco al basso, che con i Raw Power c'e' ormai da diverso tempo.
In questo album e' stato lui ad occuparsi della composizione dei pezzi. Alla voce e alle liriche ovviamente abbiamo sempre Mauro, che questa volta vuole stupirci con qualche song in italiano...ma approfondiremo dopo.
Il disco esce in Italia per Indie Box etichetta marcatamente punk rock, che stupisce un po' per la scelta di un gruppo cosi' potente nel suo roster. E veniamo finalmente al dunque...
Inferno potrebbe far parte di una ideale trilogia del ritorno dopo la triste dipartita di Giuseppe Codeluppi. Quindi da Resuscite a quest'ultimo album, i nostri eroi dell'hc italiano stanno vivendo a mio avviso una nuova gioventu', riprendendo anche sonorita' e attitudine degli albori.
Senza troppi indugi secondo me Inferno e' paragonabile a You Are The Victim, ossia il punto di partenza della band. I pezzi sono quasi sempre diretti, grezzi, brevi e sparati a mille, senza troppe influenze metal che hanno contraddistinto la seconda trilogia dei Raw Power, quella composta da Mine To Kill, Too Tough To Burn e Fight.
Non me ne voglia Paolo, ma chitarristi come Tommi e Niccolo' (senza scomodare Davide) mi sono sembrati spesso piu' fantasiosi, sia per quanto riguarda arrangiamento che assoli. Aldila' di questo, il disco gira e scorre via veloce: come sempre Marco e' un bassista sopra la media del giro hc e Mauro sembra piu' incazzato che mai, nonostante il passare degli anni. Gian e' un martello pneumatico e ritrova anche quei fill sulla cowbell che tanto piacevano al grande Helder Stefanini. Sono inevitabili questi confronti col passato, anche se si tratta di una band completamente rinnovata, visto il successo planetario di alcuni loro album. Registrazione e mixaggio sono a cura di Indie Box che ha svolto un buon lavoro, fin troppo pulito nel mix.
Passiamo quindi ai pezzi: quello che piu' mi ha colpito al primo ascolto e' stato "The Jurassic Hounds" per la particolarita' di riff e ritmica. In generale comunque tutto il disco suona omogeneo, senza svarioni. Mauro e' incazzato un po' con tutti: partiamo da presumibili booking - "Dedico Queste Righe", a piu' classiche invettive come "I Lost My Patience" in stile "Politicians" o inni anti-polizia come "Harassment". Come accennavo poco prima abbiamo la novita' dell'italiano. Da una parte mi urta la poca musicalita' della nostra lingua in un disco del genere, dall'altra mi piace il fatto che Mauro si sia reso un po' piu' intimo nel raccontare storie in queste tracce madrelingua. "Amici" e' infatti un micro racconto, il cui protagonista e' un tal Johnny, di colore. Abbiamo poi "Sono Morto" che mi inquieta un po' per la negativita' che emana, con un cantato che si sdoppia fra inglese e italiano e l'ultima traccia "La Paura", sempre in linea con una negativita' di base dei testi targati Codeluppi.
Concludo dicendo che l'artwork e' a cura di Vince Packard, colui che contribui' alla fama di Screams From The Gutter e After Your Brain con le sue opere mostruose.
Punx666

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