Questo e' l'unico aspetto negativo perche' per il resto le qualita' dei nostri 3 ci sono tutte.
A cominciare dai testi, tutti in italiano, che senza complicarsi troppo la vita trattano temi mai banali (a parte una traccia ironica dedicata ai leghisti) con una facilita' di uso dei termini davvero particolare e dicendo le cose in maniera non convenzionale.
"Giunge tetro intanto il vento // forzandomi nella macabra danza // fra i cenciosi spettri del nulla // che con lugubri carezze // lancinanti, si nutrono dei vivi // stillando veleno sulle lor labbra".
Questo un pezzetto della track 9, che a mio parere e' anche la migliore di questi 20 minuti scarsi di album omonimo, che vi fa capire come con termini forbiti al limite del poetico ci colpiscono, dimostrandoci che ci sanno davvero fare e distaccandosi dalla marea di gruppi medi che propongono questo genere. I testi di tutte le canzoni si attestano su questi standard qualitativi.
Ci sanno fare anche per quanto riguarda la stesura delle canzoni e composizione. Troviamo infatti davvero una bella amalgama di fondo nel susseguirsi dei vari brani, spaziando da accellerazioni, rallentamenti ed intermezzi divertenti; ogni traccia poi e' diversa dalle altre per quanto riguarda sezione ritmica e voce. Infatti l'altra cosa interessante sono le variazioni e l'alternanza della doppia voce che tra parti pulite, urlate ed ironiche non ci fanno mai annoiare.
Davvero niente male per questo disco omonimo d'esordio (datato Aprile 2016) dei La Rata Mutante...la tecnica, i testi, l'uso degli strumenti sono dalla loro parte e come primo album la prova e'è davvero superata! "Morte, abile seduttrice, hai una rivale".
Nene
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