Ma veniamo a noi! Il dischetto che mi e' giunto per il mio battesimo di fuoco e' quello dei bolognesi Skalp, quartetto di ragazzi\ragazze formatosi del 2016, che hanno da poco sfornato la prima cassetta...questa e' l'unica info che posso darvi a riguardo, (non avendone altre) a parte ovviamente il disco che hanno simpaticamente deciso di compartire a gratis con noi tutti...e qualche prima impressione che mi ha lasciato dopo averlo ascoltato.
C'e' da dire che il sottoscritto non e' che sia tutto sto gran fan del d-beat, genere che ci propongono invece gli Skalp e senza mezzi termini, ma chissene!
Il disco e' piuttosto breve, appena sei tracce che scorrono via veloci, tutte mantenendosi sulla stessa linea: d-beat oscuro e rumoroso, chitarre fischianti, ritmi serrati e cantato con voce rauca condita da un riverbero che se chiudi gli occhi puoi benissimo immaginare di trovarti in chissa' quale cantina oscura e marcia, ad uno di quei concerti dove prima o poi si finisce sempre per qualche motivo.
A partire prima di tutte e' "Unterwerfung", dalle liriche in tedesco (almeno cosi' sembra) di cui sconosco totalmente il significato...c'e' da dire che tutti i testi del quartetto si distinguono per essere a dir poco brevi e concisi, di fronzoli neanche ne parliamo insomma, le tematiche toccate sono varie: dal militarismo (ovviamente contro), al rifiuto per la societa' capitalista, eccetera.Tutti i pezzi si mantengono allo stesso livello, nessuno risulta essere participarmente piu' cazzuto o elaborato dell'altro, tutti su strutture piuttosto semplici e brevi.
Forse a me personalmente non sarebbe dispiaciuto vedere un po' piu'ú di impegno sotto questo punto di vista...gia' che nessun pezzo in particolare ha catturato la mia attenzione ne come sound e neanche come testo o cantato, come primo lavoro non e' malaccio devo dire, come gia' detto poi, non sono grande fan del d-beat e sicuramente non facile da impresionare con quest'ultimo.
Lascio l'ultima parola quindi a quelli a cui realmente piace il genere, che scarichino il ciddi' e che decidano da se, non mi resta che augurare ai nostri Skalp una lunga traiettoria e chissa' che non ci sorprendano presto con qualche lavorone come successo con altre band...magari!
Dani

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