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Hiperkore - [2001] Pierdo, Luego Existo
Hiperkore - [2001] Pierdo, Luego Existo
01. Pierdo, Luego Existo
02. Na-Na
03. Chuchos
04. No Fear
05. El Desague
06. Cancion Triste de Fefo Stern
07. Medicina General
08. Bajame del Techo
09. Ay Mare que Bonita Es
10. Goles son Amores
11. Schht
12. Bartolin
13. Supermirafiori
14. Tengo un Iman
15. En el Circo
Dalla Spagna con furore ecco a voi gli Hiperkore, un gruppo che ha sempre brillato per la sua mediocrita' fino al 2001, anno in cui sfornano 'sto disco coi controcoglioni, che voi tutti bastardi avete la possibilità di ascoltare gratis (almeno in parte), qui e subito.
Quindi se siete intelligenti non perderete tempo continuando a leggere le minchiate che scrivo e cliccherete lesti sugli mp3 scaricabili.
Se invece siete degli snob teste di cazzo che ascoltano solo grindcore finlandese e prima di sporcare il vostro disco duro con merda qualsiasi volete sapere per lo meno che genere suonino, vi diro' che non centrano niente ne con il grind ne con la Finlandia (che io sappia).
Il modo migliore per definirli, almeno in questo disco, e' un ibrido fra Nofx (o Lagwagon dei tempi di "Duh") e Motorhead, con dei testi degni del Jello Biafra piu' caustico o del Bukowski piu' ironico. Un esempio di questa loro ironia e' gia' il titolo del album, che non e' altro che un adattamento del famoso motto di Descartes "cogito, ergo sum", solo che questi bravi ragazzi invece di cogitare perdono.
Se ancora non siete convinti, vi traduco una strofa della traccia 9, che tratta della violenza di genere e dice: "L'ammazzai perche' era mia e anche perche' al mescolare il caffe' faceva rumore col cucchiaino. E' uguale il perche' l'ammazzai, era mia e l'ammazzai".
Anche se l'apice lo raggiungono con la penultima canzone, un ballatone con un testo pieno di giochi di parole del tipo: "C'ho una calamita e attiro tutte le forze dell'ordine, c'ho una calamita e attiro tutti i distintivi, c'ho una calamita e passo le giornate attaccato al tuo frigorifero, c'ho una calamita e tutto il corpo marcato dalla tua ortodonzia". E mantengono questo tono per tutto il disco, tirando palate di merda sui pasticcomani discotecari (No Fear), sui fascistelli arrivisti di paese (Cancion Triste de Fefo Stern), sui depressi (Medicina General) e un po' su tutti in generale.
E come se non bastasse nei concerti sono arrivati a suonare nudi, inclusa la bassista, con tanto di nastro isolante sui capezzoli. Yeah!
L'unica sfiga e' che non suonano piu', i bastardi. Ma forse hanno fatto bene, consapevoli di avere dato il massimo e che continuare avrebbe significato diventare monotoni e ripetitivi.
JoseCuervo
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