Il tutto condito da una mega coproduzione che annovera tra le sue fila ben 11 tra etichette indipendenti e distro.
Ma andiamo con ordine...
I Senza Tregua nascono nel 2004, inizialmente con il nome lsi, dopo vari cambi di formazione finalmente la lineup si stabilizza con i due elementi storici del gruppo Giosue' (voce) e Claudio (chitarra e cori) ed i nuovi entrati Carlo (ex Alibi, al basso) e Marco (batteria).
Il 2007 e' un anno straordinario per i Senza Tregua, infatti oltre all'uscita del loro primo album Fiamme al tricolore si fanno conoscere suonando in giro per lo stivale, toccando anche Pisa dove incontreranno (nda. sfortuna per loro) il nostro Yunior a cui affideranno questo album per una recensione.
Fiamme al tricolore e' un disco composto da 8 tracce con liriche in italiano registrato magistralmente.
Le liriche sono una delle caratteristiche del gruppo, chiare e dirette, schiumanti rabbia contro il fascismo, razzismo, lo stato e Forza Nuova tra le altre cose; insomma argomenti non certo originali per un gruppo skin, ma trattati in maniera convincente.
Per quanto riguarda il suono dei Senza Tregua come detto e' un Oi! veloce ed incazzato contaminato da harcorede che solo in due pezzi si trasforma in un classico suono streetpunk dalle ritmiche piu' contenute.
Quello che personalmente apprezzo di meno dei Senza Tregua e' la voce costantementte incazzata ed urlante del vocalist che alla lunga tende a stancarmi, anche se comprendo che molti apprezzeranno proprio questa caratteristica del gruppo.
L'album si apre con un urlato corposo e rabbiossisimo dai contenuti chiari e decisi ben evidenziati dal titolo della traccia "Fuoco alle galere", 47" di rabbia Oi!, dalla musicalita' aggressiva anche se appare piu' un intro che una vera e propria canzone.
Si prosegue con la veloce "Tumore del tuo stato" pezzo convincente dove su tutto spiccano la batteria e la buona chitarra.
"Lotta senza tregua" non mi convince del tutto sara' per la presenza dei coretti oi!oi!oi! che non ho mai sopportato, ma passa in fretta lasciando strada all'ottima "Fiamme al tricolore", introdotta da una rivisitazione dell'inno italino, esplode in ritmi serrati che si alternano a momenti piu' ritmati arricchiti da veloci stop'n go, ineccepibili anche le liriche.
Ed ecco il primo pezzo piu' oi! classico ovvero "Senza tregua", ritmi piu' smorzati pezzo pieno zeppo di quei coretti oi!oi!oi! gia' commentati e nel finale la presenza di suoni in levare, piu' un inno oi! vecchio stampo che piacera' agli amanti del genere ma che personalmente non apprezzo per nulla.
Ritmi che si rialzano con "Non c'e' tempo" e con la successiva "FN in fiamme" soprattutto la seconda torna a livelli altissimi mettendo nuovamente in mostra il suono martellante e mai domo della batteria.
La chiusura e' affidata a "Non siamo come voi" che ripropone i ritmi streetpunk classici ed anche stavolta il suono non convince del tutto (nda. l'album non finisce davvero alla chiusura di questo pezzo).
Nell'insieme un album dai suoni ben delineati e dai contenuti chiari e diretti, forse piu' adatto agli amanti del genere proposto dai Senza Tregua ma che merita di esser ascoltato anche da chi non lo digerisce del tutto.
Joel
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