Le prime battute dell'album fanno balzare alla mente immediatemente i Sum 41 ma e' solo una impressione iniziale, benche' sono immancabili i richiami al sound dell'harcore californiano, allo skate punk e perfino al pop punk cosi' come incidono gruppi quali NOFX ed i gia' citati canadesi. I The Forest Calling in ogni caso riescono ad esprimere una buona dose di personalita' tale da non renderli qualcosa di gia' sentito, in questo li aiuta l'ottimo lavoro alla voce che alterna parti urlate ad altre melodiche ma pur sempre in italiano e che ricorda, con le dovute distanza, i torinesi Arsenico.
Anche a livello strumentale i The Forest Calling riescono a difendersi grazie ad una buona tecnica e alle predilizione delle parti veloci anziche' dar troppo spazio a quelle melodiche. I brani nell'insieme risultano scorrevoli e digeribili seppur una maggior brevita' di durata poteva rendere di maggior impatto il disco.
Da segnalare pezzi come "Corde" dall'ottimo testo e dai ritmi in gran parte incalzanti, "Ci Perderai" e "Letame Nel Fiume" proseguono con il medesimo spartito mentre con "Sazio" e "Distinguersi" viene ancor di piu' accantonata la parte melodica nel tentativo, riuscito a meta', di tentare e trovare soluzioni piu' personali.
In conclusione questo "In Mezzo A Mille Altri" dei The Forest Calling e' una discreta prova e considerati i tentativi di sperimentare per creare un suono personale e riconoscibile pone basi solide e inserisce la band tra i nomi da attenzionare, cio' nonostante rimane un album consigliato agli amanti dell'hardcore melodico.
Joel
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