Le tracce sono connotate dal cantato in lingua inglese, titoli spassosi ed un buon equilibrio tra cattiveria e melodia come si percepisce dal pezzo di apertura "Priest Goes Prostitutes", brano veloce arricchito dalla voce rauca a sporcare il tutto, forse la cartuccia migliore di quelle sparate. Si prosegue con brani dalla maggiore coralita' come "AKiller" e "Butthead", dove non mancano riff e assolini classici del genere.
Sulla falsariga dei precedenti anche "Boring People Have More Fun" ma che nel complesso convince maggiormente, mentre chiude il tutto la title track "Guide For A Wise Fall" melenso punk rock che non aggiunge nulla al disco.
Insomma questo breve esordio appare tutto sommato accettabile per i Kamattis, il quartetto ligure mostra di avere le idee chiare e una certa dose di personalita' anche se, quest'ultima, ancora acerba per emergere dal calderone del panorama punk rock.
Consigliati agli amanti del genere.
Joel

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