Da quel di' nelle claustrofobiche mura del C.S.O.A. Asilo Politico di Salerno tanto e' cambiato, e scrivere di questi 4 mi segna ancora il viso rimembrando una persona che ora non c'e' piu' e con cui ho assistito all'evento, chiusa nella scatola di un circolo vizioso direbbero loro stessi.
Questo disco e' spettacolare.
Potrei davvero terminare qui la recensione per non scadere nel banale.
I 10 pezzi della demo si susseguono in maniera anormale e mai l'ascolto cosi' continuo di un disco m'ha invogliato a tornare nuovamente indietro e reimmergermi in meandri di odio e solitudine invece che irritarmi e stancarmi, storcendo il naso dopo l'ennesima lagna.
Tutto inizia da un campionamento tratto da Pulp Fiction che anticipa la violenza musicale, direttamente rapportata e confrontata a quella fisica, l'atto di sottomissione e terrore che ne genera nuova in un vincolo reciproco e imprescindibile.
La voce di Simone e' incisiva, roca, a mio avviso fortemente debitore ai Nerorgasmo e le chitarre di Visper sono graffianti, confusionarie e distorte fino a divenire fruscii nel pezzo migliore dell'album, ossia Elettrodi.
L'album e' carico di rabbia, ma anche di solitudine, di depressione, di quella noia e monotonia che emerge nella lettura della descrizione di Formia, un paese in cui vige l'egoismo, quello che manterra' la situazione sempre identica alla squallida realta' che e' il mondo tutto.
Perche' gente come Simone carpisce l'aria grigia, lo schifo e ne consegue la visione pessimista ed apatica, l'odio puro che si tramuta in una sorta di invidia nei riguardi di chi, di natura insensibile, riesce a vivere noncurante della propria ignoranza, stringendosi a cio' che ha costruito rispecchiando lo stereotipo della mentalita' d'una societa' materialista e menefreghista, vivendo in un stato di autoassoluzione a patto che non venga messa a rischio la propria situazione economica, sociale o politica, mentre come un flagello gli occhi della minoranza riescono a vedere oltre l'apparenza piatta riservando alla vista solo dolore, ma angosciante verita', a scapito d'una traviata conduzione della propria esistenza segnata dalla conoscenza della secondo faccia della medaglia, quella solcata dalla decadenza.
Un album che trasuda sopravvivenza da tutti i toni, musicalmente eccezionale, liricamente ancora meglio.
Il disco dei Gioventu' Bruciata e' da ascoltare fino alla noia.
Peccato che il loro impegno musicale pare stia decrementandosi notevolmente.
Sono anni che si attende nuovo materiale.
ZaZzOmArCoTaX

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