Balza subito all'attenzione il nuovo approccio, piu' maturo e meno istintivo, rispetto ai precedenti lavori.Passati quattro anni dall'ultimo "Nevermind the Orders" le canzoni sono piu' curate e la voce di Elena e' mutata rispetto al passato. Ma nonostante questo il Scombo rimane fedele allo street-punk genuino di fattura italiana.
Buona la parte strumentale, qualche pecca tra i soli, ma chi se ne frega.
Interessanti i testi, bilanciati tra impegno sociale (ad esempio la titletrack) e temi piu' personali, come nella stupenda Riordino l'Armadio. Ogni tanto qualche traccia di ingenuita' tra le parole, ma di punk si tratta.
Apprezzabile lo sforzo di sfuggire alla retorica e agli slogan. La passione femminile di Elenerd si sente appieno tra i versi, e questo e' un bene.
Poco piu' di venti minuti per undici tracce che scorrono veloci e potenti. Pochi, ma buoni.
Lavoro non imprescindibile, ma di certo consigliabile per pulirsi le orecchie da un po' di spazzatura.
In fondo questo e' Punk.
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