Ma scendiamo nel dettaglio.
Gli Hazard nascono nell'Ottobre del 2006 dalle ceneri dei Proprieta' Privata grazie a Mattia (voce e chitarra), Sergio (basso e cori) e Marco (batteria e cori), suonano uno stereotipato punk-hc con qualche influenza street-punk.
L'album in questione composto da nove pezzi tutti con liriche in italiano dai temi un po' scontati ma sempre attuali, viene registrato nel 2008 grazie all'appoggio della Registreria di Alessandro Indypendent.
Proprio la registrazione non convince del tutto anche se rimane sulla soglia di accettabilita', come detto il suono non aggiunge nulla di nuovo al genere e non sorprende mai per originalita', ma nonostante questo i nostri riescono a far passare 20 minuti di piacevole ascolto grazie ad una buona capacita' strumentale che di tanto in tanto incappa in qualche sorvolabile sbavatura.
L'album si apre con "Libero Pensiero" liriche semplici ma convincenti ben interpretate dalla potente voce che da il meglio di se' nelle parti urlate, apprezzabile anche la sezione ritmica che mantiene sempre su buone velocita' il pezzo. Suono del basso corposo ed una buona prova della chitarra per la seconda traccia "La Speranza", meno convincente la voce ed i cori fin troppo presenti nel pezzo. "Movimento Di Liberazione" alza drasticamente i ritmi, buone anche le liriche interpretate magistralmente stavolta da voce e cori e gradevole la sezione ritmica.
Piu' street-punk i due pezzi successivi "Guerra" e la scanzonata "Birra" decisamente dai suoni piu' confusionali e che a tratti stonano parecchio, davvero poco riuscite rispetto ai precedenti lavori. Va meglio con "Boicotta" siamo ancora lontani dai tre pezzi iniziali, suono piu' incazzato ma che ancora pecca in certi tratti di un suono un po' troppo sporco.
Sonorita' stranamente piu' allegre in "Canzone Per Un Nemico" nonostante un testo di disprezzo, ben fatti gli assoli della chitarra ed una buona prova del basso riportano il disco sui binari giusti.
Gli ultimi due pezzi sono accomunati dall'incazzatura delle liriche, velocita' attenuate che si alternato a tratti piu' furiosi per "Azione Diretta" che nonostante pecchi di qualche sbavatura strumentale risulta piu' gradevole del velocissimo pezzo di chiusura "Societa' Dell'Imbroglio" ripescato dalla precedenza esperienza con i Proprieta' Privata
Complessivamente questo Non C'e' Futuro e' un lavoro che seppur nei suoi limiti e nelle sue pecche riesce a dire la sua e mostra una buona intesa da parte del terzetto pugliese.
Una prova incoraggiante per gli Hazard, che se riusciranno a limare quel che non va in questo primo disco potranno raggiungere risultati ben piu' alti.
Joel
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