Le menti oscure che si celano dietro questo progetto sono Stefano (voce) e Paolo (chitarra), si sono fatti aiutare per le parti di basso e batteria, come nel precedente album, da due loro amici Sandro e Alberto terminando le registrazioni nel Dicembre appena trascorso.
Il gruppo propone un punk vecchia maniera, non caratterizzato magari da velocita' esorbitanti, ma che dopo un attento ascolto cattura l'attenzione anche grazie alle liriche in italiano (niente predica questa volta) dai messagi critici e diretti espressi in maniera originale, caratterizzate da un forte pessimismo con la presenza di elementi macabri, grotteschi e alle parti di chitarra che ne sottolineano l'attitudine.
A mio parere il gruppo ha fatto un passo in avanti rispetto al precedente lavoro sia nella qualita' della registrazione, sia nella composizione delle undici tracce che risultano nel complesso buone con varie punte di qualita' superiore.
Iniziano, questo loro lavoro, con la bella canzone omonima "Qualcosa che non va" che oltre i buoni cambi di velocita' dettati anche dalla grancassa si fa apprezzare per il buon sound generale in cui parti strumentali e voce si legano bene, avanti poi bene con "Fuori controllo" che fa intendere le colpe non indifferenti dei mass media italiani nella creazione dell'attuale clima di razzismo e odio.
Buona anche "Sporca realta'" che esorta a non lasciare che il peso degli anni e dei fallimenti schiaccino la voglia di sognare e di restare attaccati ai propri progetti, messaggi decisi e importanti anche in "Senza timore" ed in "Io non ci saro'", la seconda specialmente propone una critica al nazi-fascismo ed una visione realista, disillusa ed anti-eroica del ruolo dei militari.
"Generazione horror", una delle mie tracce preferite, propone un'atmosfera cupa, in cui la fanno da protagoniste figure provenienti dalla cultura horror e da scherzi della psiche umana, elementi questi portanti insieme ad un forte cinismo di tutto il lavoro proposto.
30 minuti che almeno a me, passano senza sofferenze particolari e che sono riuscito ad apprezzare sotto vari aspetti, restano forse ancora da perfezionare in alcune canzoni i cambi di tempo che qualche volta risultano drastici ed interrompono lo spensierato ascolto, ma per il resto senza farsi troppe pretese tecniche, il disco merita sicuramente di essere preso in considerazione per farsi una propria e personale opinione.
Pierkna

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