Dunga dopo aver lasciato il calcio nel..., un attimo la regia richiama la mia attenzione...perfetto, ho sbagliato tutto non dovevo parlare di quel pezzo di merda che c'ha fatto perdere i mondiali, ma dei Carlos Dunga, band proveniente da Firenze con il loro primo 7", ma lo spazio nell'intro e' finito, quindi andate a leggere direttamente piu' giu'.
I Carlos Dunga nascono nel 2007, inizialmente con Ivan (voce), Gilbe (chitarra), Peqz (basso) e Valerio (batteria), poco dopo la band si allarga divenendo un quintetto con Johnny alla seconda chitarra.
Successivamente alla prima apparizione live pero' esce di scena Valerio, sostituito da Boss, e si fanno conoscere in giro suonando anche in Francia con i Mastic.
Nel 2008, dopo l'uscita dal gruppo anche di Boss, sostituito da Meti, i Carlos Dunga registrano 10 pezzi, 6 per il 7" e 3 per lo split che uscira' a Febbraio con i Deep Throat.
La particolarita' del gruppo toscano, che da subito cattura l'attenzione, sono i testi uniti ad un ottimo thrash hardcore (o thrashcore fate voi), gli argomenti trattati sono soprattutto riguardanti lo sport nazionale, il calcio ovviamente, anche se si occupano di parlare e descrivere ben altro come myspace ("L'illusione") e la merda che ogni giorno c'e' nel mondo ("Questo non e' un gioco").
Un 7" che comprende sei pezzi, 2 nel lato A e 4 in quello B, registrato piuttosto bene, come si evince dalla splendida voce, finalmente un gruppo che ne esalta le qualita' e la chiarezza, e non venitemi a dire che, anche se pulita, la voce e' troppo statica perche' non ne avete capito una sega come al solito.
Difficilmente parlo anche della copertina, ma in questo caso si merita di spenderci due parole sopra, oltre che per i sei diversi colori in cui si presenta, anche per la semplicita' con cui e' disegnata che e rende evidente cosa stiamo andando ad ascoltare.
Il disco si apre con "Brasil campeao do mundo" (no non mettono il coltello nella piaga parlando dei mondiali nefasti in USA), apertura lenta e ritmata che improvvisamente esplode in tutta la sua rabbia e velocita', testo che esalta il calcio brasiliano a discapito di quello italiano, sezione ritmica splendida, grazie soprattutto alla martellante batteria, buono anche il lavoro delle chitarre che escon allo scoperto nel finale piu' mansueto almeno apparentemente, visto che negli ultimi istanti veniamo catapultati all'interno di uno stadio, pezzo splendido e questo e' solo l'inizio.
"L'illusione" abbandona completamente le parti piu' ritmate, correndo sin dal suo inizio, da paura gli assoli delle chitarre, esaltati dal solito lavoro delle pelli.
Il lato B, per chi ha la fortuna di ascoltare il vinile, si apre con "Calcino", stavolta non si parla del calcio ad 11 ma, per chi non lo sapesse, del calcio balilla (nda. chiamato appunto anche calcino, calcetto o biliardino), pezzo dai temi fancazzisti, ma anche questo di una bellezza, velocita' e potenza che lascia sbalorditi, da ascoltare e riascoltare.
"Punizione dal limite" e', con il pezzo d'apertura, la migliore canzone di tutto il disco, poco piu' di un minuto in cui e' racchiuso il meglio del thrashcore: rapidita' d'esecuzione, cantato schizofrenico, assoli di chitarra e batteria inesauribile; l'urlato "...Pu-nizione dal limite, pu-nizione dal limite, pu-nizione dal limite, e' la tua occasione, GOL" negli ultimi secondi del pezzo, mi rende triste perche' purtroppo la canzone e' finita.
"Questo non e' un gioco", ripercorre i passi della traccia precendente, anche se non arriva agli stessi picchi di valenza, sara' perche' "Punizione dal limite" mi e' piaciuta infinitamente; i temi trattati qui son piu' seri, solite schitarrate mai eccessive e sezione ritmica che fa sospettare un'eccessivo uso di droghe performanti da far impallidire El Pibe De Oro (tanto per rimanere in tema calcistico).
L'album si chiude con un'altra perla, stavolta si tratta di una cover dei sempreverdi 833 e nello specifico di "S'inkazza", c'e' poco da dire la versione del quintetto fiorentino e' di gran lunga superiore all'originale, ascoltare per credere (o meglio come diceva Guido Angeli Provare per credere!).
Che aggiungere se non: comprate il 7" perche' il disco, non solo musicalmente, e' una vera chicca.
I Carlos Dunga, seppur attivi da poco, son gia' pronti per spiccare il salto di qualita', per questo attendiamo con ansia ed impazienza l'uscita del loro primo full lenght previsto per fine anno, oltre che per il gia' citato split atteso a giorni.
Joel
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Carlos Dunga - Brazil Campeau Du Mundu (Live At Babilonia, Imperia)
Carlos Dunga - L'Illusione (Live At Babilonia, Imperia)
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