...ma difendevo il capitale con tanta intelligenza, che anche uno stupido avrebbe compreso che ero povero in canna. Cosi' finsi di essere un maggiore. Ebbene, io sono un pacifista, ma spero di avere sufficiente larghezza intellettuale per comprendere l'atteggiamento di coloro che, come Nietzsche, venerano la violenza, l'orgogliosa, implacabile guerra della natura e tutto il resto, come sapete. Insomma, mi immedesimai nella parte del maggiore. Sguainavo e roteavo la spada a ogni momento "Sangue!" chiedevo soprapensiero, come un uomo che ordinasse del vino. Spesso proclamavo: "Che il debole perisca, e' la legge". Ebbene, ebbene… Sembra che i maggiori non facciano cosi'. Mi scoprirono di nuovo. Finalmente, disperato, mi recai dal Presidente del Comitato centrale anarchico, che e' il piu' grande uomo vivente in Europa.
- E come si chiama? - chiese Syme.
- Il nome non vi direbbe nulla - rispose Gregory. - E' questa la sua grandezza. Cesare e Napoleone impiegarono tutto il loro genio nel far parlare di se' e ci riuscirono. Egli impiega tutto il suo genio nel non far parlare di se' e nessuno lo conosce. Ma non potreste restare a quattr'occhi con lui per cinque minuti, senza avere la sensazione che Cesare e Napoleone sarebbero stati dei bambini nelle sue mani.
Per un minuto Gregory fu silenzioso e perfino pallido in volto, poi continuo':
- Ogni volta che da' un consiglio, dice sempre qualcosa di straordinario come un epigramma e di pratico come la Banca d'Inghilterra. Io gli chiesi: "Con quale travestimento mi potro' nascondere al mondo? Che cosa posso trovare di piu' rispettabile dei vescovi e dei maggiori?". Egli mi fisso' col suo volto grande e indecifrabile. "Volete un travestimento sicuro? Volete un abito che appaia inoffensivo, un abbigliamento nel quale nessuno andrebbe a cercare una bomba?"
Accennai di si' ed egli scoppio' in un ruggito leonino. " Ebbene, vestitevi da anarchico, imbecille! ", grido' da far tremare le pareti della stanza. "Cosi' nessuno si aspettera' mai qualcosa di pericoloso da voi!" E mi volto' le sue grandi spalle senza aggiungere parola. Da allora ho seguito sempre il suo consiglio e non ebbi mai a pentirmene. Notte e giorno ho predicato sangue e morte a quel pubblico di donnicciole, eppure, perdio! esse mi lascerebbero condurre le carrozzine coi loro bambini.

Brano tratto da: G. K. Chesterton, L'uomo che fu Giovedi', in Opere scelte, Roma, Edizioni Casini, 1987.