Maistrello e' riuscito a creare una guida turistica del nuovo web, diretta verso chi della rete e dei computer sa e vuole continuare a sapere poco o nulla, perche' proprio questi sono i nuovi cittadini del web, finalmente messi in condizione di condividere se stessi col mondo intero.
Parliamoci chiaro: a detta del libro sono i blog ad emergere come strumenti piu' nobili e potenzialmente rivoluzionari. Ma a me come a molti altri "addetti ai lavori" i blog ed il "fenomeno blog" hanno sempre fatto schifo. Questo libro pero' mi ha fatto cambiare idea: se c'e' dello schifo nei blog e' perche' c'e' dello schifo nella gente ma lo strumento in se' ha effettivamente la possibilita' di rinnovare il vecchio mondo dei media e del giornalismo, creando una nuova opinione pubblica ed una nuova collaborazione, tutta dal basso. Un nuovo potere, ridistribuito tra chi decide di esercitarlo.
L'autore crede "che la condivisione della propria vita (e quindi a maggior ragione dei suoi momenti piu' intensi) abbia un valore collettivo ampiamente sottovalutato negli ultimi decenni", difatti verso le ultime pagine ci dice: "Sono convinto che questa tecnologia possa aiutarci a rendere la vita piu' interessante e piu' ricca; penso persino che rappresenti la migliore e forse l'ultima occasione rimasta alla societa' contemporanea per salvare se' stessa dalle derive criminali che alcune lobby sconsiderate le stanno imponendo". Pero', tornando a quanto dicevo prima, Maistrello precisa: "Ma la tecnologia in se' e' solo strumento: pensare che possa cambiare la realta' per il solo fatto di esistere e di diffondersi su vasta scala sarebbe un'illusione".
Il libro fa un interessante excursus storico, dalle prime home pages su Geocities (si parla di 10 anni fa) all'esplosione del web-per-tutti, portandoci una serie di esempi brillanti derivati da vari scenari, sia privati e molto personali che di business aziendale, senza tralasciare l'aspetto educativo-scolastico, decisamente interessato dalle nuove opportunita' di rinnovamento.
"La Parte Abitata Della Rete" pero' non si ferma qui: ci insegna ad usare tutti gli altri semplici strumenti che abbiamo a disposizione ma che molti di noi ancora ignorano o snobbano. Ci spiega in primis, con parole semplici, come funziona Google, con il suo page rank basato sui link e sulla loro autorevolezza; successivamente si sofferma a lungo sulle altre due novita' che la rete ha da poco partorito: il Social Bookmarking (o folksonomy) ed i Feed RSS.
Il primo termine sta ad indicare servizi, come Del.icio.us, https://link.autistici.org/ di Autistici/Inventati o StumbleUpon (tanto per fare alcuni nomi), che ci permettono di classificare con semplici parole chiave (dette tag) i siti, le immagini, i video e tutto cio' che troviamo nei nostri viaggi in internet, dando vita ad archivi e motori di ricerca dal volto umano, immensamente piu' ricchi, variegati e curiosi di quelli creati per noi dai robot automatici, che tra l'altro hanno grossi problemi ad indicizzare tutto cio' che non e' semplice testo.
I feed RSS, invece, sono una delle comodita' piu' grandi dall'avvento dell'informatica: dei "rubinetti" (come li definisce l'autore del libro) che sgorgano da siti e blog e che permettono di raccogliere in un programma "secchiello" (l'aggregatore o news aggregator) i nuovi articoli o i nuovi file che vengono pubblicati su cio' che c'interessa o che abbiamo scelto di tenere d'occhio. Il tutto grazie ad una semplice tecnologia che separa i contenuti dalla grafica; con pochi semplici click, online come sul proprio computer.
Il fulcro del libro pero', lo ripeto, non sono le tecnologie ma le persone e cio' che queste tecnologie permettono loro di fare: il testo vuole solo indicarvi una strada, facendovi vedere i dove ed i quando ed ogni tanto anche i perche'.
Vi mostrera' le scintille di rinnovamento che stanno schizzando un po' dappertutto, nelle enciclopedie libere e partecipate come nelle collaborazioni fra intelligenze interconnesse, nei rapporti fra consumatori ed aziende e fra insegnanti ed alunni, nelle relazioni di fiducia fra lavoratore e lavoratore e fra lavoratori e padroni.
Vi mostrera' di cosa e' capace una persona quando decide di aprirsi e mettersi in collegamento con altre persone, che sia per condividere emozioni o sia per condividere abilita' e conoscenze.
In tutti i casi vi mostrera' una rivoluzione dal basso, la tanto auspicata vittoria del piccolo sul grande.
Ovviamente il libro non potrebbe concludersi senza una semplice appendice, ricca d'immagini, che vi spieghera' passo per passo come prendere residenza nella parte abitata della rete, insegnandovi come si apre un blog o un wiki, come si creano dei podcast o semplicemente come si puo' iniziare ad utilizzare i feed rss ed il social bookmarking. Tutte operazioni estremamente facili e veloci.
Tutto il testo, inoltre, e' affiancato da note di approfondimento e da una moltitudine di link interessanti e curiosi, perche', come ogni guida turistica che si rispetti, "La Parte Abitata Della Rete" lascia al viaggiatore l'ebrezza della scoperta e la scelta dei percorsi da seguire
Insomma, meno di 200 pagine per farsi un giretto nel presente e nel futuro, per evitare che tutto cio' che sta succedendo vada avanti senza di voi.
Se vi siete persi qualcosa o avete paura di perdevelo forse e' meglio che ci diate un'occhiata
sberla54
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Prezzo: circa 14.90 euro.
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YouTube - Web 2.0...The Machine is Us/ing Us
Massimo Mantellini - Contrappunti: La Parte Abitata Della Rete (PI)
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Sergio Maistrello - La Parte Abitata Della Rete
Sergio Maistrello - La Parte Abitata Della Rete
Tecniche Nuove, 14,90 Euro.
Mi piacciono questi nuovi libri di social-informatica che ti mettono nel bel mezzo di una rivoluzione e ti dipingono come un pioniere. Mi piacciono proprio. Mi fanno sentire parte di un qualcosa di bello. Parte del futuro.
"La Parte Abitata Della Rete" di Sergio Maistrello parla fondamentalmente di una cosa: di persone. Per farlo passa attraverso cio' che viene boriosamente chiamato Web 2.0, ovvero blog su blog, social bookmarking, sharing dei contenuti, feed rss, wiki e social networking. Tutti quei servizi (come YouTube, Del.icio.us, Orkut, Myspace, Last.FM, Wikipedia, Facebox, Flickr, Debaser, Linkedin) che sarebbero vuoti ed inutili senza una comunita' attiva di utenti che li riempia coi propri pensieri, le proprie opere ed i propri gusti, invertendo cosi' la polarita' dei media tradizionali e passando da semplice audience a "parlance ed assai spesso discutence".