Tuttavia, e' bene ricordare che la con "breccia di Porta Pia" comparve anche la "questione romana", inerente i rapporti tra il nuovo regno unitario e il Vaticano, sempre pronto a rivendicare un suo presunto diritto all'esercizio del potere su specifici settori ed ambiti della vita politica, socio-economica e culturale del nostro paese.

La "questione romana" trovera' risposte nell'atteggiamento conciliante dei governi italiani, dapprima con i Patti Lateranensi del 1929, poi con il Concordato craxiano del 1984, tralasciando i quarant'anni di governo democristiano, a partire dagli inizi del secondo dopoguerra, durante i quali la Chiesa ha quasi sempre trovato nella Dc la propria longa manus politica nel territorio italiano.

Questo ci illumina su quanto sia stato e sia tuttora forte il connubio tra Chiesa e potere. Indubbiamente, l'evento del 20 Settembre 1870 ha il merito di aver limitato in gran parte questo connubio.

Il pontefice Giovanni XXIII arrivo' persino ad affermare che, a suo avviso, la presa di Roma dovesse essere interpretata come manifestazione della Provvidenza, in quanto l'evento in questione avrebbe reso possibile uno sganciarsi della religione dalla politica.

Il legame tra Chiesa cattolica e potere politico trova le sue radici nella tarda antichita' romana, dal momento in cui l'imperatore Costantino con l'Editto di Milano (313 D.C.) non solo riconobbe la liberta' di culto ai cristiani elargendo alle loro comunita' una serie di beni materiali e di proprieta', ma inizio' anche a includere i vescovi nella burocrazia imperiale. L'operazione politica di Costantino fu molto chiara: ormai il cristianesimo stava diventando la religione piu' professata; tanto valeva averla come alleata.

Dal canto loro, i cristiani, ormai immemori dell'insegnamento evangelico, avevano capito che la loro opportunita' era giunta. Infatti, in un periodo in cui, in seguito all'instabilita' determinata dalla crisi economica e dalle invasioni barbariche, la figura carismatica dell'imperatore era indebolita, l'idea di un unico Dio onnipotente e "Signore del cielo e della terra", avrebbe ridato stabilita' ai fondamenti del potere politico. Gli stessi cristiani sposavano bene l'idea di un vescovo-capo vicario di Dio, con quella di un imperatore sommo detentore del potere politico.

Cio' spiega perche' la Chiesa abbia sempre dialogato, se non sostenuto, forme politiche che presentavano un assetto istituzionale riconducibile al suo, ovvero gerarchico e autoritario. Questo e' il punto di partenza per comprendere il sostegno dato dalla Chiesa a Costantino, a Carlo Magno, ai Borboni di Spagna e di Napoli, agli austriaci durante il Risorgimento italiano, fino ad arrivare alle dittature fascista, nazista, falangista e ustascista. A tal proposito, e' bene ricordare anche l'appoggio dato dal Vaticano alle dittature militari e clerico-fasciste dell'America Latina, instauratesi negli anni '70 del XX secolo, in seguito all'Operazione Condor.

Il caso del sostegno dato dal Vaticano al fascismo italiano e' emblematico. La domanda da porsi e': cosa avvicinava la Chiesa al fascismo e viceversa?

Possiamo rispondere osservando che entrambi i regimi erano caratterizzati da:
  • Comunanza di intenti nel combattere i nemici (i liberali, i socialisti e i comunisti).

  • Affinita' nella struttura istituzionale e governativa (come osserva Deschner la figura del duce e' assimilabile a quella del papa e la struttura del Gran consiglio del fascismo ricalca quella del sacro collegio vaticano).

  • Coincidenza degli obbiettivi: creare una societa' fondata sull'ordine, la disciplina, l'autorita', la gerarchia. Cio' richiedeva l'adesione a una visione antropologica radicalmente pessimistica.

Tutto cio' porto' il fascismo a favorire la Chiesa, tutelandone gli interessi economici, politici e culturali; e la Chiesa, da parte sua, a benedire e sostenere il regime.

Sulla base di queste riflessioni, vorrei concludere affermando che: essendo la Chiesa di Roma quanto di piu' lontano ci possa essere dalla comunita' solidale e povera, auspicata da Gesu', ma configurandosi come una struttura di potere e disciplinamento sociale di menti e corpi, il sostegno da essa dato alle dittature del XX secolo debba considerarsi come quanto di piu' conforme al suo Dna storico-politico.
Roma, 21/09/16

.NOTA.

(*) Federico Piccirillo e' nella redazione di "Civilta' laica", "periodico di cultura neo-illuminista".
(**) Convegno internazionale in occasione dell'edizione italiana di "Con dio e con i fascisti" di Karlheinz Deschner; qui in "bottega" se ne e' gia' parlato.

.LINKS.
Fonte: Chiesa Cattolica E Potere In Italia Dopo Il 1870 (di La Bottega Del Barbieri)
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