"Sulla croce", seconda traccia, inizia con una intro che mi ricorda molto sonorita' black metal, con ritmo cadenzato e ossessivo, preambolo di un minuto circa al ritorno della batteria martellante e del cantato furioso.
Interessante il testo che, sempre con battute stringate al massimo, ci offre una rivisitazione, decisamente in chiave sicuramente non ortodossa, della vita e della passione di Cristo. Un growl dal sapore infernale accompagna i secondi finali del pezzo sui ritmi, nuovamente scanditi, della batteria.
Passiamo a "Polvere", penultimo pezzo del demo, che ci introduce in uno scenario di guerra da dove non ci si puo' salvare, sara' la morte a decretare la fine di tutto.
Secondo me, a differenza degli altri pezzi, l’intermezzo a meta' canzone si distingue per un azzeccato arrangiamento tipicamente thrash metal, spezzando, anche se non per molto, il ritmo abbastanza omogeneo che contraddistingue il demo.
Ed eccoci arrivati all'ultima canzone, "Morte chimica", che ricalca un tema molto trattato nei generi musicali di riferimento che ho citato all'inizio, ovvero una fine apocalittica del mondo e una genuina dosa di misantropia.
La sonorita' di questo pezzo non si discosta da quelle precedenti, contribuendo alla solidita' musicale espressa dal gruppo, senza strafare o tentare sperimentalismi poco efficaci.
In conclusione, ammetto che questo genere, soprattutto per le tematiche che dire no-future e' forse riduttivo, non e' tra i miei preferiti ma comunque, vivendolo solo come ascoltatore, mi affascina non poco.
Ho apprezzato il lavoro dei Cilicium, sinceramente, spero di poter riascoltarli a breve, magari un album con un numero maggiore di pezzi e con arrangiamenti piu' articolati.
Sghigno
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